Beatrix Elisabeth Collins

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«Driiin Driiin»
Sentivo questo fastidiosissimo rumore ormai da parecchi minuti così decisi di allungare la mano e spegnere questa dannata sveglia che mi annuncia come ogni mattina che devo abbandonare il mio caldissimo letto per andare a scuola.
Mi alzo a malavoglia dal letto e resto seduta al suo bordo per qualche minuto, sul comodino la foto di mia madre mi fa sorridere, come sarebbe stato bello se al posto della sveglia ci fosse stata lei a svegliarmi per poi aspettarmi in cucina con la colazione pronta. Lascio stare i miei pensieri malinconici e mi alzo per andare a prepararmi da sola la colazione visto che molto spesso sono sola in casa.
Certo che ci vuole coraggio a lasciare una ragazza sedicenne in un'enorme casa di tre piani, ma mio padre è un uomo che ha fiducia nei propri figli e forse per il fatto che sa che ho pochi amici e che non porto chiunque dentro casa, perché non sono una di quelle figlie che quando i genitori non sono presenti in casa fa mega feste con amici e sconosciuti, beh questo lo rassicura. Prendo il latte dal frigo e senza scaldarlo lo verso nella grande tazza con i cereali, siamo in pieno inverno è vero ma a me il latte piace berlo costantemente così freddo.
Fatta colazione salgo le scale e vado in camera mia per controllare il cellulare, trovo due messaggi, apro il primo, di mio padre:

«Buongiorno principessa, ci vediamo questa sera a casa. Un bacio, papà

Finalmente torna a casa, ogni tanto mi manca avere compagnia a casa, penso proprio che gli chiederò di prendere un animale domestico magari non mi sentirò più tanto sola.
Apro il secondo messaggio, è Betty la mia migliore amica:

« Hei buongiorno Bea, penso proprio che oggi non verrò a scuola, ho la febbre, comunque sia vieni a trovarmi dopo scuola, un bacio.»

Perfetto, fosse stata anche questa una bella notizia sarebbe stato meglio. Rispondo subito al messaggio di Betty dicendogli che andrò a trovarla dopo scuola, dopodiché corro in bagno per farmi una rapida doccia.
Uscita dal bagno apro il mio armadio, troppo grande, infondo pur avendo un padre che non mi fa mancare nulla, non ne approfitto, e poi non vado matta per lo shopping a tal punto da riempire il mio armadio con roba che non indosserò mai. Scelgo dei jeans skinni chiari e una felpa bordò, infilo le mie adidas ormai consumate e vado davanti allo specchio per pettinare i miei lunghi capelli biondi ,passo alcuni minuti davanti allo specchio a fissare i miei capelli ed a passarci le dita su di essi, osservo ogni minima sfumatura di biondo,sono esattamente come quelli della mia mamma, lunghi e lisci con alle punte dei piccoli boccoli, di un colore biondo dorato... quanto mi piacerebbe che lei fosse ancora qui. Resto ancora qualche minuto ad analizzare i miei capelli, e mi accorgo che in effetti dovrei spuntarli un po', sono cresciuti parecchio. Infine li prendo e faccio una coda un po' disordinata, sono una frana con le acconciature. Allungo la mano verso la scatoletta con i trucchi e prendo il mascara, ne metto un po' sopra le ciglia e lo ripongo nella scatoletta, non sono una che ama truccarsi tanto. Anche perché non amo mettermi troppo in evidenza ne tantomeno attirare l'attenzione dei ragazzi. Prendo lo zaino,le chiavi ed il telefono e sono pronta per uscire di casa.
Mi avvio verso le strade innevate di Londra e mi dirigo verso la mia scuola.
Studio per diventare una giornalista, è ciò che piaceva a mia madre ed era questo il suo lavoro, mio padre desiderava che io prendessi la sua strada ed io accettai senza problemi. Però c'è una cosa che si deve sapere di me, studio ciò per far felice mio padre e per il semplice fatto che mia madre era una giornalista quindi ciò mi fa sentire più vicina a lei, ma in fondo non è questo ciò che amo. Io amo l'arte, amo dipingere, disegnare e guardare opere d'arte, ogni opera nasconde qualcosa ed ogni artista ha voluto nascondere un sentimento dentro la sua opera, chi osserva le opere con il cuore e non soltanto con gli occhi capirà che non sono solo scarabocchi noiosi ma bensì un enorme mondo dove chiunque può rifugiarsi, perché l'arte non respinge mai nessuno, se la capisci ti aprirà il suo mondo.
Tra i miei pensieri raggiungo la scuola e mi dirigo verso il mio primo corso, la cosa che più odio al mondo..la matematica.

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