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{Wowww siamo già al decimo capitolo uee}

Sento le lacrime scendere dal mio volto, ancora.

Sono le 6 del mattino.
No, non ho dormito.

Lui non conosce NULLA di me, perciò non può parlare così.

Sento la porta bussare e siccome sono sola a casa mi cago un pò sotto ahah

Vedo dallo spioncino chi è.

MARCUS? MA CHE CAZZ?
No io non gli apro
Oh si tu lo farai
Noooo non lo farò mai stupido subconscioooo
Daiiii dagli una possibilità non poteva saperlo
APPUNTO. Lui non sa quindi non può parlare
Aprigli.
Eh okkk

Mi arrendo e apro la porta.
Appena lo vedo nella soglia di casa mia però mi viene quasi lo schifo dopo tutto quello che ha detto e cerco di chiudere la porta, che lui ferma.

-Sofia..
-cosa vuoi. Vattene via non voglio sentirti
-io..
-no ora te ne vai e non intendo..
-SOFIA CAZZO FAMMI PARLARE
Dice tutto ad un fiato

-DOMANI CE N'È ANDIAMO
il mio cuore perde un battito dopo aver sentito questa frase
-e non ci vedremo per un poco, se non mai più. Ieri volevo solo chiudere i rapporti. Perché volevo che tu non soffrissi. E beh.. neanche io
-Io..
Dico balbettando.

Subito sento le sue braccia che si posizionano intorno alla mia persona.
Mi sta abbracciando.
Ma cosa sta succedendo?

-Martinus e Lukas non vogliono dirmi il perchè della tua reazione ma qualunque cosa sia, scusami.
So che sono terribilmente idiota e che sono un disastro perciò scusa
-non lo sei
Dico fredda

Lui mi guarda con un aria da cucciolo per farsi perdonare.
Eh no bello, non così facilmente.
-Ok ok va bene, so che non avrei dovuto dire quelle cose ma almeno mi spieghi?
Insiste
-è una storia lunga
Dico
-e io ho tanto tempo
Insiste lui.
-Beh io no perciò ciao

Dico QUASI chiudendo la porta che lui afferra di nuovo
-ti pregooo
Dice facendo il labruccio
-eh okkk vieni
Dico facendolo entrare.

Sono pronta.

Lo faccio sedere nel divano e lui mi fa segno di incominciare.

Perciò comincio a raccontare..
-Sai, prima di diventare così tanto conosciuta eravamo molto scarsi. Non avevo tanta roba, ero veramente molto magra perché a malapena potevamo permetterci il cibo.
E con "molto magra" intendo quasi anoressica.
Vivevamo in una casa che veramente non si può definire casa e, tu penserai, "ma ci sono persone in condizioni peggiori" o "è già tanto che avevate una casa" e in effetti è vero.
Però non era facile.
Ci dovevamo sempre arrangiare.
Inoltre, soffrivo terribilmente per il fatto che non potevo fare ciò che volevo fare: cantare.
Non avevamo soldi e perciò non potevamo permettercelo.
Spesso mio padre se la prendeva con mia madre perché comprava qualche cosa di troppo, parlando sempre di mangiare, per noi figli. Me e mio fratello. Si, lo so che tu non fossi a conoscenza io abbia un fratello. Ma andiamo avanti. Mio padre era un tipo molto violento. Urlava sempre e quando si arrabbiava sul serio picchiava mia madre. Per me, una bambina di circa 8 anni, in quell'epoca, era tipo un trauma.
Io ho sempre odiato mio padre per questo, invece mia madre, lei era tutto, lei è tutto per me, insieme a mio fratello.
Inoltre non stavo bene in qualsiasi posto.
A casa? Mai. A scuola? Venivo presa continuamente per il culo anche se respiravo. Mi picchiavano anche. Ecco questo me l'hanno fatto loro, qui sulla spalla.
Un giorno siamo tornati a casa io e mio fratello da ginnastica e a casa c'era solo mio padre.
"Dov'è la mamma" continuavamo a chiedere preoccupati, conoscendo mio padre.
"È uscita" continuava a dire, fin quando non è stata ritrovata morta dalla polizia. Il mio mondo è crollato. Mi tagliavo continuamente e mi facevo schifo per tutto.
Mio padre due giorni dopo il ritrovamento di mia madre si suicidò, non voleva sopportare la galera e la povertà. Eravamo rimasti solo io e mio fratello. Mio fratello. La persona più importante, insieme a mia madre, di tutta la mia vita. Eravamo così legati che non ci separavamo mai. Quando un ragazzo carino mi veniva a parlare lui era geloso e lo cacciava via. E io allora mi incazzavo, ma alla fine mi piaceva sapere che mi voleva così bene.
Sapevo che lo faceva perché non voleva che nessun altro mi facesse del male.
Mi voleva solo proteggere.
Un giorno, avevo tanta voglia di patatine e incominciai a pregare mio fratello di accompagnarmi, visto che lui aveva la patente, al supermercato. Lui non voleva perché era molto assonato ma poi mi accontentò.
Salimmo in macchina.
Mi ricordo solo che vidi una luce enorme che mi stava per accecare. Un pazzo drogato ci aveva investiti.
Tutti e due al colpo svenimmo.
Ero in coma. Ci rimasi 6 mesi.
Quando mi svegliai l'unico pensiero fu "come sta mio fratello, dov'è."
Il mio cuore si fermò quasi quando un dottore mi disse che lui non ce l'aveva fatta.
Da quel momento ho sempre pensato che fosse tutta colpa mia. Lui non voleva venire e io, la solita testa di cazzo, l'ho convinto. Per delle cazzo di patatine. Mi faccio proprio schifo. Si porca puttana è tutta colpa mia. Perché lui e non io? Perché perché cazzo lui era la mia vita."

Dico scoppiando a piangere liberandomi.
Mi sento molto meglio.

Alzo gli occhi, per tutto il tempo gli ho tenuti bassi nel mio elastico.
Quello che tengo sempre al polso.
Quello che usava mio fratello.

Lui ha gli occhi rossi, stava piangendo anche lui.

Per tutto il tempo mi ha tenuto per mano e mentre finisco, la lascia e mi abbraccia.

Mi abbraccia veramente forte, come per dire "ci sono io"
Continuo a piangere

-Hei, va tutto bene. Non è colpa tua
Decido di non dire nulla, so che è una guerra persa. Ma si, è colpa mia.
- la musica. È stata lei che mi ha salvata. È sempre stata una passione in comune con mio fratello.
Questa era la cosa principale che ci univa. Cantavamo sempre insieme.

Lui sorride. E mi tiene ancora più stretta.
-senza mia madre e mio fratello non ti immagini neanche quanto io mi senta vuota e sola
-non sei sola. Hai lukas e martinus. Hai l'altra tua amica. Hai il tuo manager, che a quanto vedo sei molto legata. Hai tutti i tuoi fan. E se ancora non ti basta.. tu hai me.
/
Capitolo drammatico ahah

You are my bad boy~ Marcus GunnarsenDove le storie prendono vita. Scoprilo ora