553 25 16
                                    

Fernando era infuriato quel pomeriggio.
Ma non era una novità, anzi, ormai era la normalità.
Stava andando tutto bene durante le qualifiche, aveva fatto un ottimo gioco di squadra con Stoffel, ma poi, come sempre, il suo motore gli aveva dato problemi.
E, ovviamente, qualifiche terminate.

Entrò nell'hotel a passo veloce e con uno sguardo furioso ma allo stesso tempo deluso, l'unica cosa che desiderava in quel momento era rifugiarsi in camera e piangere finché non finiva le lacrime.

Era stanco, stanco davvero.

Aveva pensato varie volte di abbandonare la Formula Uno, di abbandonare il sogno del terzo mondiale che lo teneva ancora in vita.

Ma non ce la faceva.

Amava troppo quello sport, e ci credeva ancora, nonostante tutto.

Appena arrivò davanti alla porta, la aprí velocemente e la chiuse nello stesso modo, sbattendola fortissimo.
Probabilmente si sarà sentito in tutto l'hotel, pensó lo spagnolo mentre si buttava nel letto.

E proprio quando il suo corpo aderì al letto, quando finalmente era al sicuro dentro quelle quattro mura, quando era da solo, senza nessun'altro, non riuscì più a trattenere le lacrime che tanto volevano uscire.

Pianse per svariati minuti, le lacrime non smettevano di uscire e non riusciva a fermarle.
Per un instante si sentì quasi stupido, si sentì un adolescente alla prima delusione.

Poi, sentí la porta aprirsi.

Sapeva chi era.

Poteva essere solo lui.

Il suo Mark.

Era di spalle, ma non aveva bisogno di vederlo.

<< Dio...Fernando >> disse subito Mark notando il corpo dello spagnolo tremare

Mark si tolte immediatamente le scarpe sportive che indossava e raggiunse Fernando nel letto, abbracciandolo da dietro dolcemente.

<< Sono qui, è tutto apposto ora >>

Fernando pianse ancora di più.

<< Sono qui Fer, girati perfavore >> con tono di voce calmo ma fermo

E Fernando lo fece.
Mark aveva un potere immenso su di lui.
Anche l'australiano lo sapeva, ne era consapevole, e usava quel potere per farlo stare bene.

Non gli avrebbe mai fatto del male, mai.

Anzi, avrebbe preferito soffrire lui mille volte di più, che vedere Fernando in quelle condizioni.

Appena il pilota della McLaren si girò, Mark notò subito gli occhi marroni arrossati, le labbra tremanti.
Quelle labbra tanto amate e desiderate in silenzio per tanto tempo.

Vederlo così è un colpo al cuore per lui.

Mark gli bació la fronte.
Adorava farlo, e sapeva quanto facesse stare bene Fernando.

L'australiano lo prese tra le braccia, lasciandogli appoggiare la testa sul suo torace.

<< Fer....di qualcosa >>

<< Scusami >> dice in un sussurro

Sembra così piccolo, così indifeso, pensa Mark.

<< Di cosa >>

<< Mi comporto come un bambino >>

<< Non è vero >>

<< Si invece >>

I'm here nowDove le storie prendono vita. Scoprilo ora