Capitolo quarantuno ❤

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Da quel momento erano passati diversi giorni in cui eravamo rimasti nelle vicinanze della casa dei miei, sebbene non fosse molto grande e spaziosa, i miei genitori ci avevano invitati a rimanere garantendo ai miei amici che avremmo trovato delle soluzioni per le sistemazioni. 

Ma loro non avevano intenzione di disturbare così ¬ avevano deciso di andare in un B&B, ma alla fine non ce n'era nemmeno stato alcun bisogno.

Io e Claire eravamo rimasti a dormire a casa mia, mentre i ragazzi avevano avuto la fortuna di poter usufruire dell' appartamento accanto al nostro con il consenso della nostra adorabile vicina che doveva partire anche lei per qualche giorno, lasciando così ¬ che avessero un posto dove stare. 

Non eravamo molto distanti perciò io e Claire ci ritrovavamo spesso con loro a chiacchierare allegramente, per stare tutti insieme o semplicemente per aiutarli -poche volte dato che spesso e volentieri pranzavamo e cenavamo a casa dai miei- a preparare i pasti in modo che non morissero di fame.  

Gli avevo fatto fare il giro del mio paesino, Lazzaro non era poi così ¬ vasto, ma abbastanza da passare un pomeriggio insieme a visitarlo. 

Claire lo conosceva già dato che glielo avevo fatto visitare io stessa soltanto un anno prima. 

E mi ero fermata ad elencare i pochi supermercati e piccoli negozi che vi sono e ogni volta che vi passavamo davanti tendevo anche a elogiare o no ognuno di quelli.

Ero talmente dettagliata che alla fine mi chiedevano il perché di quegli elogi ricevuti o mancati e io mi ero ritrovata loro a spiegare cose che in passato erano state fatte o dette da chi gestiva quest' ultimi. 

Oppure mi avevano vista ridere da sola e mi avevano chiesto che cosa mi facesse ridere così ¬ tanto dal dovermi quasi piegare in due dalle risate e io avevo spiegato loro che mi ero ricordata un aneddoto divertente che caratterizzava un posto preciso. 

Era finita ogni volta che avevo  dovuto raccontarglielo così ¬ che fossero loro a decidere se fosse davvero divertente come lo era per me oppure no. 

E loro avevano riso la maggior parte delle volte e a volte mi avevano pure presa scherzosamente in giro per le mie famose figuracce.

Tipo alla "al disagio non c' è¨ mai fine" e chi avrebbe potuto dare loro torto? Io no di certo. 

Alla fine eravamo arrivati al posto che ognuno di noi aveva preferito di più: il mare con la sua ancora spiaggia vuota e desolata.

Ci eravamo seduti là ¬ per un po' osservando il cielo tingersi allegramente dei colori del tramonto.

Era stato uno spettacolo magnifico che avevamo volentieri condiviso tutti insieme. 

Quel tramonto però in quel momento mi aveva ricordato che le cose tra me e Ben sembravano andare sempre di più per il verso giusto tanto che il nostro rapporto sembrava essere cominciato nel migliore dei modi sebbene nessuno dei due avesse affrontato esplicitamente l' argomento. 

Lui aveva tenuta spesso per mano, mi aveva baciata teneramente sulle labbra e mi era stato costantemente vicino, abbracciandomi o circondandomi la vita con un braccio per tenermi più vicina a sé. 

Non capivo molto di tutto quello, ma sarei stata un ipocrita se avessi negato che tutto quello mi era piaciuto da morire. 

Era sempre più dolce, più romantico, più vicino a me in un modo che mai mi sarei sognata in tutta la mia vita. 

Mi ero innamorata per la prima volta ed era la cosa più bella, incredibile e meravigliosa che mi fosse mai capitata, ma stare con lui significava avere avuto il coraggio di mettere il mio cuore parzialmente distrutto nelle mani di qualcun altro che non fossero più le mie e questo  -non sarei ancora riuscita a negarlo a me stessa -mi spaventata moltissimo.

//Tutti i miei problemi// Benjamin mascolo//❤Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora