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Candice

«Allora com'è andato l'appuntamento con... Travis Mitchell» Jane si infila in bocca un pezzo di pizza della mensa, come fa a mangiare quella merda?
«Non male, diciamo che tra tutti quelli che ho frequentato ultimamente è sicuramente il migliore e poi grazie a dio fa tennis non football. Non commenta quando Luke sia un gran capitano e tutto il resto.» di solito mi tocca star ad ascoltare gli amici e compagni di Luke, vorrei ucciderli quando iniziano a parlare di quando sia fantastico.

Lei annuisce soddisfatta. «Ascolta stronzetta so che fai finta di nulla ma non ignorerai ancora l'argomento. Tra una settimana compi sedici anni e poi finisce la scuola!» la mia amica ha cercato di non ricordarmi questo particolare per un po' ma alla fine ha bellamente ceduto.
«Non voglio fare feste, scordatelo» chiarisco immediatamente.
«Okay, ma almeno senti cosa ho da dire. Potremmo fare una serata per pochi intimi nella tua bellissima casa in California...» mi fa gli occhi dolci.

Compiendo gli anni a fine giugno ogni anno da quando ne ho memoria Jane prova a convincermi a fare una festa nella casa a Malibu. Di solito ci vado due settimane l'anno con mio fratello ma è abbastanza grande da tenere all'incirca dieci persone.
«Mmm» forse non è una brutta idea... in fondo sono i sedici anni.
«ODDDIO! Ci stai pensando è un grandissimo risultato davvero» mi sorride estasiata. Quando è stata nella mia casa al mare era impazzita e voleva trasferirsi.
«Sento mio padre ma credo si possa fare. Prima però buttiamo giù una lista di invitati possibili» diligente come un soldato tira fuori dalla borsa una penna e un foglio del blocco degli appunti.
«Allora... Jane...» si scrive a caratteri cubitali come prima della lista. «Luke. Invitiamo anche la sua nuova fidanzata?» fa una faccia disgustata. «No è una festa per poca gente non la voglio riempire di persone che non voglio a sto punto invito Lexie.» annuisce d'accordo.
«Travis... David è carino... poi Melanie... Paige... Dylan l'amico di Travis figo» Jane ammicca soddisfatta. «Siamo in otto» la maggior parte sono amici di vecchia data con cui mi sono sempre trovata. David poi fa football con Luke da una vita e vive non lontano da me, mentre Dylan frequenta scienze con me.
«Appena torno a casa chiedo, poi se mi dicono di sì inizio ad invitare tutti»

Appena entro i casa mi precipito nell'ufficio di mio padre che è quasi sempre chiuso a chiave.
«Dimmi Candice» non alza lo sguardo dalle carte.
«Papà, per il mio compleanno posso festeggiare con sette amici nella casa al mare?» trattengo il respiro non sapendo cosa aspettarmi. Alza leggermente lo sguardo posando la Montblanc che gli ho regalato per il compleanno. «Okay chi sarete?»
«Jane, Luke, Travis, Dylan, Melanie, David e Paige»
La maggior parte dei nomi mio padre li ha forse solo sentiti nominare. «Okay, va bene ma solo un weekend» annuisco estasiata e ringraziandolo mille volte esco. So già che per controllori manderà Andrew con un suo amico, e mi va benissimo.
Chiamo subito Jane che è più contenta e poi inizio a chiamare gli invitati. Tutti mi ringraziano e dicono che mi fanno sapere ma che non dovrebbero esserci problemi. Poi chiamo Luke e non so per quale motivo mi viene da vomitare.
«Ehi Candice» risponde.
«Ehi, volevo invitarti a casa mia a Malibu per il mio compleanno. Dal venti al ventitré» lo sento aspirare, il contrario di qualsiasi altra reazione.
«Beh grazie, è invitata anche Shelby giusto?» cerco di stare calma.
«No a dire il vero no. Ho inviato poca gente e che conosco» lo sento ringhiare. «Va beh grazie ti faccio sapere» mi dispiace che abbia interrotto così la conversazione ma cerco di stare tranquilla, non può sempre decidere tutto lui.

L'ultima settimana di scuola sembra non finire mai e quando è finalmente ora di partire vado con Andrew e Damian a comperare quello che serve per stare su due giorni. Viaggiando in treno possiamo fare quello che vogliamo.
Dopo aver comprato una quantità impressionante di birra e bottiglie varie per i cocktail siamo pronti, con aggiunta di patatine e schifezze varie.

Luke non mi ha ancora detto se vuole venire o no, è offeso perché non ho invitato Shelby. Damian mi ha detto di ignorarlo ma mi viene difficile.
Un giorno prima di partire mi chiama. «Ehi C.»
«Ehi, dimmi» mi trema un po' la voce, sento in sottofondo Shelby.
«Io vengo ma deve venire anche la mia ragazza. Non si fiderebbe a mandarmi tra tante ragazze da solo» si mette a ridere e sento che qualcosa lo colpisce, un cuscino probabilmente.
«Non sono molto d'accordo Luke, non ci sono nemmeno i posti» cerco di convincerlo. A dire il vero ci sarebbe un branda da far montare in caso di emergenza. «Non importa se questo è il problema dormire un po' più stretti» un altro cuscino. «Okay apposto allora ci vediamo in stazione domani» e mette giù con le risate malefiche di quella stronza in sottofondo. Cerco di stare tranquilla ma mi viene molto difficile.

In stazione Jane non smette di fare smorfie e faccia disgustate a Shelby e non si impegna molto per non farsi vedere. «Sei veramente brava ad andare a scrocco nelle case degli altri Shelb davvero una vera professionista» giochiamo tutte a pallavolo e Jane essendo il vice capitano va sempre ad accogliere le nuove, hanno quindi fatto conoscenza e presto ma la mia amica la odia a morte.

Cerco di trattenere le risate e faccio finta di preparare la playlist per il viaggio. Luke sembra infastidito ma non dice nulla a Jane, sa che finirebbe male per lui. Finalmente intravedo Travis, è in ritardo e sta correndo appena mi vede fa un sorriso adorabile e mi bacia prendendomi tra le braccia. «Pronta a festeggiare dolcezza» sono leggermente in imbarazzo, ci eravamo baciati già l'altro giorno ma non ho ben capito qual'è la situazione.

Sento mio fratello sbuffare e Damian ridacchiare. Jane ha gli occhi a cuore come Paige e Melanie. Sono mie amiche da una vita e sono super tranquille, mi trovo bene con loro. Luke ha i pugni stretti ma non dice nulla, Shelby gli sta attaccata.
Quando finalmente ci sediamo io mi metto affianco a Travis e di fronte ho Jane con Dylan. Non lo conosco molto ma è carino e simpatico, Jane è partita per la tangente quando le ho detto che saremmo stati noi quattro nei posti. Dopo l'uscita, che doveva essere seria, con Jack aveva deciso che vuole tornare a divertirsi, ci ha messo poco a capirlo.

Il viaggio passa tranquillamente tra chiacchiere e occhiate varie... quando finalmente arriviamo in stazione chiamiamo due taxi e in poco tempo siamo a casa. Appena Andrew la apre una serie di imprecazioni positive riempiono l'aria. «Cazzo dovresti fare molte più feste qui!» Travis mi sorride.
Mentre i ragazzi postano in cucina i borsoni pieni di alcolici io e le ragazze facciamo in giro per la casa e assegno le stanze. Ieri mio padre ha fatto venire la donna delle pulizie a sistemare in modo da trovare tutto in ordine e con i letti fatti. «Allora, Shelby e Luke voi siete in questa, mi dispiace ma come ho detto a Luke ho dovuto far mettere questa branda affianco al letto» le sorrido falsamente e vedo il suo fastidio. Le ho dato apposta la camera più brutta e lontana dagli altri.
Faccio vedere le altre alle ragazze e infine quella più grande quella mia e di Jane. So che vorrà dormire con Dylan per questo ho messo Travis insieme a lui nella stanza affianco. La mia amica saltella per la felicità e mi lancia occhiate complici.
Dopo aver ordinato le pizze per pranzo scendiamo sulla spiaggia.

Il bello di questa casa è che è sull'oceano e hai praticamente una spiaggia privata sotto di te. I ragazzi fanno il bagno mentre io e le altre stiamo stese sulla sabbia a sorseggiare una birra schifosa scelta da Andrew e Damian. Se ne sono andati quasi subito al country club con la tessera e la carta di credito di mio padre, vanno in cerca di ragazze.

<<mine story>>

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