[ASPETTATE!Vi consiglio di leggere questa OS ascoltando "Se rinasci" di Emma, la versione semi-acustica che potete trovare su spotify, o su youtube.
Ecco il link per chi la ascolta da YouTube:
https://www.youtube.com/watch?v=dKQrZM1obRU
Buona lettura!]
Come faccio?
Me lo chiedo da sola.
Probabilmente il lavoro, probabilmente è la compagnia.
Probabilmente è la luce del sole, e l'essere circondata da gente, ma faccio.
Ce la faccio.
Mi distraggo.
Ti penso, ma di meno.
Ti penso ma mai quanto lo faccia ogni volta che ho una lezione alla Planet e aspetto di essere accompagnata a casa.
Tu eri sempre il primo ad uscire dalla palestra.
Ci tenevi ad uscire per primo solo per baciarmi prima di andartene.
"Senza quel bacio non andiamo avanti".
E' così che dicevi, no?
Io ci ridevo su perché non credevo che quel bacio fosse davvero così importante.
Stavolta non ci ho riso, ma ci ho riflettuto su.
Come vado avanti ora?
Ci sono rimasta talmente male che non ho voluto seguire gli altri a cena.
Ho preso l'auto e me ne sono tornata a casa da sola cercando di non pensarti.
Ho cantato a squarciagola per tutto il tragitto solo per coprire i miei pensieri e quella strana, intensa e irrefrenabile voglia di chiamarti e dirti che mi manchi.
Che stupida!
Davvero mi aspettavo che non avrei sperato, mentre salivo le scale, di trovarti sull'uscio a bussare insistentemente alla porta?Davvero speravo che fossi lì per chiedermi quell'ultimo bacio che non è mai l'ultimo?
E' stato inevitabile, o forse troppo naturale, ma l'ho fatto:
Ti ho chiamato, in preda al panico.
Non sapendo che altro inventarmi.
"Vero?"
"..."
Credevo che il suono della tua voce potesse distruggere la distanza, e invece l'ha resa sempre più evidente.
Mi tremavano le labbra, e sentivo quel nodo alla gola.
Dimmi che sei sotto casa.
Dimmi che vuoi salire.
Dimmi che sei qui.
Pensavo.
"Pronto? Ci sei?"
Io c'ero, ma tu no.
Diglielo che ti manca, Vero.
Diglielo che lo aspetti.
Ripetevo.
Ma non riuscivo a dire e fare nulla nonostante avessi da dire tanto.
Ero bloccata con il telefono all'orecchio, e il fiato trattenuto.
"Vero? Che sta succedendo? Mi stai facendo preoccupare"
"Non passa.." dico,sottovoce.
"Cosa?"
"Se ti dicono che passa" mi si spezzava la voce, "Diventa sopportabile semmai."
"Ognuno sceglie come ritornare ed io non ti aspettavo più, se non ti vedo non significa..Che non mi vedi tu"
Hai continuato e hai iniziato a liberarmi.
Sono scoppiata a piangere, ma ho cercato di nascondertelo.
Sono scoppiata e ho ri-iniziato a respirare e a stare meglio.
Se rinasci, rinasco anch'io.
Se ritorni vento, perché torni e te lo porti via, il peso dell'assenza e che l'assenza non mi faccia compagnia.