Capitolo 17

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Con il capo rivolto verso il basso e le braccia appoggiate ai lati del lavandino della mensa, guardo il mio petto alzarsi e abbassarsi nel vano tentativo di ritrovare la calma.

Quando alzo la testa, osservo i miei occhi color ambra nello specchio. Ho fatto bene a correre via, prima, perché se Toby mi avesse visto in queste condizioni avrebbe capito tutto; si sa, gli occhi sono lo specchio dell'anima e in questo momento c'è una sola emozione che traspare da essi: la gelosia.

Quell'intollerabile sentimento corrosivo si è impossessato di me nel momento in cui ho visto Jace baciare Valeria.

Ma cosa significa tutto ciò? Perché mi sento così? La gelosia è un sentimento che si dovrebbe provare nei confronti di una persona che si considera "propria." È in questo modo che vedo Jace?

Mi sento così confusa; non capisco come sia stato possibile. Sono innamorata di Toby da quando ero una bambina e adesso mi scopro provare qualcosa anche per il suo migliore amico?

Ci rendiamo conto di quanto suoni comica la situazione?

Con un ultimo sospiro, ricaccio indietro le lacrime che minacciano di scendere e mi bagno le mani per schizzarmi alcuni goccioline d'acqua sul volto.

"Anna, sei qui!" la voce di Toby giunge dal corridoio.

Nonono, non posso vederlo adesso.

Mi guardo intorno alla ricerca di una via di fuga con scarsi risultati.

"Anna, entro." Mi avverte con voce sempre più chiara: si sta avvicinando.

Mi fiondo dentro ad uno dei piccoli bagni e chiudo la porta a chiave. Più veloce di flash, abbasso il coperchio della tazza e ci salgo sopra accovacciandomi su esso. La prima cosa che farò una volta fuori da qui, sarà lavarmi, non dieci, ma cento volte le mani.  

Sento la porta della toilette spalancarsi seguito dal rumore dei passi di Toby.

"Ma dove...?" lo sento mormorare.

"Anna, sei tu?" chiede sbattendo la mano sulla mia porta. Evidentemente la serratura di questi stupidi bagni indica anche se sono occupati o meno in base al colore.

Non rispondo; prima o poi se ne andrà, no?

Dopo quella che mi sembra un'eternità, finalmente Toby si decide a levare le tende. Con un sonoro sospiro apro la porta e aspetto alcuni minuti per uscire per non destare sospetti.

Iniziavo a credere nel karma: non avevo mai amato le commedie, eppure ne ero appena diventata la protagonista di una.

***

"No, questo ramo è troppo grosso."

"Anche quello."

"Questo invece è bagnato."

Maledizione, nessuno di questi rami vanno bene!

Ma voi avete una vaga idea di quanto sia difficile accendere un fuoco da campo? Io pensavo che sarebbe bastata un po' di legna e un accendino e voilà! E invece no! Ci sono delle regole da rispettare.

La gara di oggi consiste nel creare un fuoco da campo con le pietre e tutto il resto; il gruppo che svolgerà il lavoro migliore, vince.

Ho dei seri dubbi che saremmo noi: io non ho trovato ancora un ramoscello!

"Ti dispiacerebbe raccogliere la legna con la bocca chiusa?" si lamenta Jace a qualche metro di distanza.

Già, il tutto è ancora più frustrante con la sua presenza.

È solo questione di cuoreDove le storie prendono vita. Scoprilo ora