Starlight

Capitolo 1

Prologo:

La situazione mi era sfuggita di mano.
L'ammasso inerme che vedete disteso sul letto, con il volto spalmato contro il cuscino, le gambe avvolte nel piumone come il tacchino del Ringraziamento nel tetra-pak, be', sono io.
Ero sempre stata un bradipo.
Niente sport, primatista del salto in lungo sul divano, e tessera della palestra in bella mostra nel portafoglio. Beh sì, campionessa dell'ozio.
Ma da ben due settimane, non che ne tenessi il conto, da bradipo ero diventata una larva.
Una larva che soffriva d'amore.
Nel mio cervello si era stanziato un concerto rock degli AC/DC.
Pensavo fosse per il dolore che provavo, ma in realtà era per la serata di prima. Non ricordavo quasi nulla, tranne di aver cantato a squarciagola la canzone di Vasco Rossi, in un locale.
Perfetto Ventura! pensai.

Soffrivo d'amore, perché, come ho già detto, due settimane fa, sono stata lasciata con un misero messaggio vocale su whatsapp.

«Teaa!» esatto, il rumore assordante che avete appena sentito, è la voce di una ragazza bionda, alta, fisico da modella e sempre vestita bene, nonché la mia migliore amica, Beatrice.
Non la capisco, è sempre così positiva e non si preoccupa mai per lei se le accade qualcosa.
«Pronta per uscire oggi? Abbiamo tantissime cose da fare!» mi dice con entusiasmo.
«Uhm, lasciami dormire...» le dico ancora assonnata e triste, non che ci pensassi molto a lui.

«Prepara le valigie! Andiamo a Barcellona! In Spagna!» mi continua a dire.
«Bea, cos... se.. ser... sc..zi» le dico mangiando mezze parole.
«Tea, cosa hai detto?»
«Dicevo che scherzi! Io devo lavorare, lo sai!» le dico.
«Una vacanza non ti farà perdere il lavoro, tranquilla, e poi ti farà stare solo bene» mi continua a dire entusiasta.

"8:00 a.m."
Sto correndo in ufficio, ho il fiato che mi manca.
Okay Tea... mi ripeto, cercando di incoraggiarmi.
Voi non sapete, ma per me è una corsa con il tempo questa. Non avete idea di come sia il mio capo.
«Tea, sbrigati ad entrare in ufficio!» mi urla il mio migliore amico, con tutta la sua delicatezza e paura.
Sì, pure lui, come me, teme la nostra capa.

Sto per entrare in ufficio, quando davanti alla porta, mi trovo la 'Signora dal cuore di ghiaccio', nonché la mia capa, Sabrina.
«Ventura! Ancora in ritardo! Ti ho già detto gli orari nei quali devi presentarti in ufficio! Non ritardare più, sennò saranno guai per te!» mi dice 'miss cuore di ghiaccio'.
Beh, se vi stavate chiedendo il perché io ed il mio migliore amico la chiamavamo così, eccovi svelato il mistero.

«Tea, ma quanto ci hai messo? Ti ha beccata 'senza cuore'?» mi dice il mio migliore amico, ingenuo dell'accaduto di poco fa.
«Senti Marco, sono appena andata a sbattere contro Regina del Ghiaccio» gli dico infastidita.
«Senti tesoro, non preoccuparti okay?» mi ripete Marco senza smettere.
Marco è un ragazzo gentile, dal cuore d'oro. Oltre che il mio collega è anche il mio migliore amico. Ed ha anche lati nascosti, che per ora non rivelerò.

Stavo ignorando completamente Marco, fregandomene della sua gentilezza. Lo so che è un comportamento orrendo nei suoi confronti, ma cosa ci volete fare. Provate ad entrare voi nei miei panni. Si, comunque mi dispiace trattarlo così.

«Zucherino, io vado c'è la 'Rottweiler' che mi ha chiamato nel suo ufficio».
«Marco, scusami per come mi sono comportata.» gli dico.
«Figurati tesoro» mi dice sorridendo. Lo adoro.

"12 p.m."
L'orologio segna mezzogiorno sullo schermo, quindi è ora di ritornare a casa.

Sto per entrare in casa, quando vedo la porta aperta del mio alloggio.
Spero solamente non sia un ladro.
«C'è qualcuno?» dico, come se il ladro mi rispondesse: “Si cara, sono in casa tua e sto rubando, mi vuoi dare una mano a prendere più cose per caso?”
«Tea? Sei tu?» mi urla una voce dalla cucina.
La voce mi è familiare, quindi entro.
«Bea, ma cosa ci fai qui?!» le dico quasi urlando.
Si, i miei occhi hanno appena visto una Beatrice al tavolo, pronta per mangiare.
«Nulla, ti stavo aspettando, ahah» mi dice ridendo.

Esatto, maledetto il giorno nel quale le ho dato le chiavi di casa mia!

«Ah, comunque hai chiesto a Sabrina per la vacanza?»
«Bea, ti ho già detto che non vengo, sono impegnata con il lavoro ed entro questa settimana devo preparare un progetto per una delle case discografiche più conosciute al giorno d'oggi.»
«Massì, tranquilla sorellina! Ce la farai anche da Barcellona!» mi dice un'altra voce femminile.
«Ma da dove sei spuntata Gioia?» dico con sorpresa di vedere mia sorella in casa. Non che non mi venisse a trovare. Il problema è che non l'avevo proprio vista entrare!
«Sono sempre stata qui, sei tu che non mi hai vista!» mi dice «Comunque verrò pure io con te e Bea a Barcellona!»
«Ah, a proposito Tea, partiamo domani!» mi dice Bea.
«Cosa!? Domani! Ma il lavoro?» dico sorpresa e sconvolta.
«Tranquilla, tanto dovrai solamente inviare quel progetto, non c'è bisogno che tu sia presente! E poi ti farà bene liberarti un po' la mente. Quel Matteo te l'ha proprio rovinata!» mi dice Bea.

Per chi non lo sapesse, Matteo è il mio ex. Esatto, quello stronzo del quale evito di fare il nome.

«Okay, verrò, ma spero solamente che la Rottweiler non mi uccida! Sapete quant'è importante per me quel lavoro!»
«Si sorellina, tranquilla!» mi dice Gioia.

«Comunque, cosa mangiamo per pranzo?» mi dice una terza voce.
«Marco!? Cosa. ci. fai. pure. tu. qui?» gli dico lasciando degli intervalli tra le parole, come un robot.
«Nulla, volevo solamente salutarti prima che tu partissi zuccherino! Tranquilla, per il progetto ce la caveremo!» mi dice Marco.
«Marco. Dobbiamo farlo entro stanotte! Così lo dovrò solamente inviare!» gli dico con convinzione, anche se non, sembravo molto convinta.
«Ma Tea! Lo sai pure tu che non ce la faremo! Mai!»
«Si, Marco. Siamo una grande e bella squadra. Ricordalo!»

«Okay, ma mangiamo?» dice Bea.
«Ho tanta fame».
«Ci dovrebbero essere dei panini, mangiate quelli, noi due ci mettiamo al lavoro!»

YEEEEY!
COME STATE?
SPERO CHE VI STIA PIACENDO LA STORIA!
SECONDO VOI RIUSCIRANNO A FINIRLO IL PROGETTO PER LA WARNER?
COOMUNQUE, SONO TROPPO FELICE!
BUONA LETTURA!