Nel braccio della morte.
-Condannato alla pena di morte-.
Gli sembrava un incubo, un brutto e stupido sogno, eppure sapeva benissimo che non era così.
Era destinato al braccio della morte, era destinato a morire in un fottuto carcere dell'East Coast.
Non era neanche lui il colpevole, eppure lo avevano accusato senza dargli un minuto di parola.
Era stato incastrato, incastrato da uno stato, o meglio da un governo, troppo codardo per assumersi le proprie colpe.
Lui era l'uomo più umile in quella terra, ma si sa essere umili significa essere fessi.
Il destino aveva deciso di dargli quella vita, e lui doveva accettarla.
Eppure qualcosa dentro di se lo bloccava, lui doveva far valere i suoi diritti.
Ma non sapeva proprio cosa fare, anche perché la parola di un comune uomo, contro quella del governo non valeva niente.
Aveva una famiglia, una famiglia la quale non credeva più in lui.
Il figlio, Derek, lo trattava come un criminale, e aveva persino cambiato il cognome, per la vergogna.
La figlia, Jane, non lo voleva nemmeno vedere, o fargli visita durante i processi.
La moglie, o meglio dire, la ex-moglie, Kate, lo aveva abbandonato in pochi secondi, e in giro per i paesini lo sputtanava.
Era rimasto solo.
La solitudine gli aveva sempre fatto paura, ma non l'aveva mai provata in prima persona.
Le lacrime rigavano le guance del povero uomo, seduto su una panca di cemento, mentre fissava il muro davanti a se.
In quelle celle, chissà quanti carcerati erano passati, infatti vi erano tracce di scarpe nei muri, e vi erano impronte di sangue nella panca.
Vi era anche un terribile freddo, non vi era riscaldamento, era rinchiuso in una cella di cemento, con una porta di ferro e una finestra posta all'altezza di circa tre metri, la quale era chiusa da sbarre.
Le guardie di tanto in tanto gli lanciavano un'occhiata, ma poi tornavano a farsi i cavoli loro.
Cosa gli rimaneva? Niente.
Non gli rimaneva niente, era un piccolo uomo, al quale era stata affidata una colpa di cui non ne sapeva niente.
Aveva cercato inutilmente di difendersi con mille avvocati, ma nessuno sapeva come salvarlo.
Ma oramai lui era in balia della morte, infatti qualche ora dopo il povero uomo, Liam James Payne fu fucilato, prima della sua morte nelle mura della sua cella scrisse due frasi che toccarono il cuore di molte persone.
-"Non mi hanno nemmeno lasciato parlare che mi hanno subito accusato"-
Invece nell'altra vi era scritto.
-"Fra pochi minuti verrò fucilato, spero che Dio mi stia aspettando"-.
Il 28-05-1998 il signor Liam James Payne morì.
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Nel braccio della morte.
Short StoryLo avevano accusato senza dargli un minuto di parola.