Corsi a casa di Andrea, con quel brutto, anzi, bruttissimo, presentimento.
Raggiunsi la casa e tornai umana prima di uscire dal bosco e raggiungere la porta d'ingresso. Suonai il citofono una, due volte e poi capii che non era a casa.
Una strana morsa mi attanagliò lo stomaco e gli occhi mi diventarono gialli senza che potessi fermarli.
Iniziai a fiutare l'aria, per seguire il suo odore.
Perché è andato nel bosco? No, no, no. Pensai agitata quando mi accorsi della strada che aveva preso.
Mi inoltrai fra gli alberi e mi trasformai.
Iniziai a correre seguendo l'odore di Andrea. Ogni secondo che passava sentivo l'ansia che cresceva. Perché avevo quello strano presentimento?
Era come se potesse essere in pericolo, ma, infondo, i Volturi se n'erano andati con la coda tra le gambe, perché temevo per lui?
Ad un tratto, dopo una ventina di minuti che mi erano sembrati ore, sentii i suoi passi. Sospirai di sollievo: lo avevo raggiunto.
Sentii che si fermò, i battiti del suo cuore che acceleravano per la paura.
Accelerai e ciò che vidi mi gelò il sangue.
Una sagoma scura si stagliava ad una decina di metri dal mio ragazzo.
Con un ruggito saltai nel piccolo spazio che separava Andrea dal vampiro. Mi misi in posizione di attacco, ringhiando alla figura vestita di nero.
«Chiara...» sussurò il ragazzo, stupito ma non troppo.
Vattene, Alec! dissi minacciosa, lasciando che anche Andrea mi sentisse. Ormai mi aveva scoperta del tutto.
«Uh, la giovane, piccola ed avventata Chiara!» disse il vampiro, con un sorrisetto.
Gli ringhiai. Non iniziare a fare come Aro. Ne basta uno di drogato.
«Sempre fini voi mutaforma, vero?» ribattè lui. A quanto pareva, lui si era già abituato a definirci con la nuova categoria "creata" da Aro.
Perché sei qui? Dove sono gli altri? gli chiesi, minacciosa ed allarmata. Forse Vladimir e Stefan avevano ragione, i Volturi non avrebbero accettato la sconfitta.
«Non so, penso che siano sulla strada per Volterra. Io sono venuto a caccia, volevo provare il sangue che avete a disposizione e che sprecate»
Non uccidiamo gente indifesa.
«È il nutrimento più naturale per noi, perché non lo capite?»
Nutrimento naturale e crudele. Uccidete intere comitive di turisti! Ci sono anche dei bambini, lì...
Andrea ascoltava tutto ciò in silenzio. Sentivo l'odore della paura che si aggiungeva al suo odore normale.
«Se vogliamo metterla sulla questione morale, voi uccidete animali indifesi».
Ringhiai.
Alec continuò tranquillamente il suo discorso: «E tutti quei vampiri che sono venuti a darvi manforte uccidono umani, ricordatelo».
Lo so. Ora puoi andartene, scommetto che il sangue non vari da stato a stato.
«Io stavo per uccidere quel ragazzino, semmai dovresti andartene tu. Sono arrivato prima io» rispose indicando con un cenno del capo il mio ragazzo.
Ringhiai più forte, appiccicando il fianco destro alle gambe di Andrea. Non osare toccarlo!
«Tanto dovremmo ucciderlo comunque. Ti ha riconosciuta, appena sei arrivata, immagino che tu gli abbia detto qualcosa di troppo» decretò Alec, con un sorrisetto perfido. Mi ricordava troppo Aro.
Non gli ho detto nulla. Anzi, tu sei stato così avventato e sicuro di te da rivelargli praticamente tutto, stupido vampiro!
Alec rimase un attimo zitto, poi riprese le sue accuse «Non ci credo, cane. Ti ha riconosciuta appena sei arrivata».
Non è affar mio se pensava che i Cullen, io e i licantropi Quileute c'entrassimmo con gli omicidi a Seattle che voi non avete fermato. Dissi istericamente.
«Non me la conti giusta» rispose, perfidamente. Iniziò ad avvicinarsi «Sai quant'è difficile interrompere una caccia, soprattutto se si è assetati...»
Hai gli occhi rossi.
«Ma non rosso acceso»
Chissene frega! Non varia più di tanto.
«Beh, un po' sì» rispose con una smorfia rattristata.
Tornatene a Volterra insieme agli altri pazzi drogati e lasciaci in pace.
«I vampiri non possono né impazzire né drogarsi» rispose con un sorrisetto. Alec se la stava spassando mentre io ringhiavo in modo cupo.
Secondo me finire sul rogo, da umano, ti ha scombussolato il cervello. Non sapevo cosa c'entrasse, però speravo che, rivangando il suo passato, se ne andasse.
«Ormai ho un ricordo quasi nullo di ciò che mi è successo da umano e, sinceramente, non mi interessa più di tanto, dovresti saperlo già da un po'; scommetto che stai rovistando nella mia mente» rispose, alzando le spalle ed avvicinandosi.
Ringhiai, pronta a dare la vita per il mio ragazzo.
«Combatteresti contro di me? Davvero? Per un insulso umano?»
Di sicuro è più importante di te.
«Uh, che cattiva» commentò Alec «Così mi ferisci emotivamente».
Preferirei ferirti staccandoti quella testa che ti trovi sopra al collo e bruciarti come un pezzo di carne alla brace.
«Mh. Ma che bel mutaforma sadico che abbiamo qui».
Non sarò mai sadica quanto Jane. A proposito, dov'è? Vorrei uccidere anche lei.
Alec ringhiò lievemente ma poi si ricompose.
Non era in posizione di attacco, non si aspettava una mia reazione.
Ringhiai e gli saltai addosso.
«No!» sentì urlare da Andrea, era preoccupato.
Atterrai Alec che non fece nulla per difendersi.
Ringhiai, pronta a staccargli la testa, ma lui mi spinse via con un calcio in pancia.
Venni spedita contro un albero che si frantumò e rotolai a terra, in una marea di polvere e pezzi di corteccia.
Dovevo aspettarmi la sua contromossa, ma la presenza di Andrea mi offuscava tutti i pensieri. Volevo solo difenderlo, ma non sapevo come fare!
Mi rialzai barcollante e un intenso dolore alla scapola destra mi fece stringere gli occhi e guaire brevemente.
Rimasi un attimo ferma, aspettando che la ferita guarisse e che il dolore passasse.
Stranamente il vampiro non mi attaccò.
Appena il dolore passò fulminai Alec con lo sguardo, pronta ad attaccarlo.
Il vampiro guardò per un istante Andrea e poi continuò a guardarmi fisso negli occhi, pensando intensamente ai suoi denti che penetravano nella gola del ragazzo per assaporarne il sangue.
Ruggii furiosa. Era chiaro: era una lotta fino alla morte, solo uno sarebbe sopravvissuto e, se avesse vinto lui, Andrea avrebbe fatto una pessima fine.
Il vampiro sorrise perfidamente, studiandomi con lo sguardo.
Ringhiai scoprendo i denti affilati ed appiattì le orecchie sulla testa, ripiegandole all'indietro. Pronunciai di più la posizione d'attacco.
Scappa. Dissi solo ad Andrea.
"Sognatelo, non ti lascio qui" mi stupii della sua "voce mentale" non gli avevo mai ascoltato i pensieri per più di qualche secondo e non avrei mai creduto che capisse subito che potesse parlarmi così.
Vattene! È pericoloso per te!
"Vuole me. Vai, scappa! Lo distraggo io".
Non vuole te! Ti sta usando come esca! Vuole la sottoscritta! Scappa, muoviti!
Alec fece uno scatto a destra e in avanti, compensai spostandomi anch'io a destra. Iniziammo a girare in tondo. In realtà, non era un vero e proprio cerchio: non mi spostavo mai così tanto da permettere ad Alec di avvicinarsi ad Andrea.
Una pietra colpì il vampiro in testa producendo un rumore sordo e rimbalzò come se avesse colpito un muro, rotolando a terra.
«Merda!» sentì sibilare da Andrea che sperava di ferire il mio avversario.
Alec guardò il ragazzo e sibilò irritato. «Dopo facciamo i conti, umano» lo minacciò.
Sfruttai quel momento di irritazione per potergli saltare addosso.
Un fortissimo dolore, come milioni o trilioni di lame che mi pugnalavano, mi fece rotolare a terra, mancando il bersaglio.
Guaii dal dolore e mi dimenai a terra, cercando di annullare il potere di Jane come ero riuscita a fare a Volterra.
Alec mi si avvicinò e mi bloccò a terra, posando un ginocchio sul mio collo.
Il dolore cessò, ma non lo avevo bloccato io. Vidi Jane a Nord del piccolo spiazzo che mi guardava, sorridendo diabolicamente.
Cercai di liberarmi ma la presa di Alec era forte.
La vampira bionda ridacchiò e il dolore riprese, più forte di prima. Un ululato strozzato a causa del dolore uscì dalle mie fauci. Non volevo offrire questo spettacolo alla sua personalità sadica, ma non riuscivo a fare nient'altro.
«Jane...» disse Alec rimproverandola.
Il dolore non diminuì.
Vidi Andrea correre verso di Jane.
Il dolore passò, ma Andrea cadde a terra senza essere stato toccato.
No! Dissi cercando di liberarmi.
Il ragazzo si rannicchiò sul terreno, urlando come se lo stessero squartando vivo.
Jane si avvicinò a lui a passo lento e, fortunatamente, fermò l'effetto del suo talento. Non avrei sopportato ancora un altro secondo di quello "spettacolo": Andrea che si contorceva a terra, urlando dal dolore, senza che io potessi fare niente.
Jane lo fece alzare in piedi a forza e gli bloccò le mani dietro la schiena.
Lascialo! Dissi guardando Jane.
«Certo che no» disse con voce soave e perfida. Mi mostrò i denti e avvicinò la sua bocca al collo di Andrea.
No, no, no! Ti prego, Jane! Implorai uggiolando. Verrò con voi, so che siete qui per me. Aro mi vuole nella guardia.
Alec allentò un po' la presa, poiché ormai ero ferma e convinta di andare con loro. «Non è stato difficile convincerti» commentò.
Jane lasciò andare Andrea e si avvicinò a me «Bene, cane. Seguici».
Alec mi lasciò.
Era la mia occasione!
Mi scagliai ringhiando sulla vampira. Rotolammo a terra.
Jane mi tirò un calcio ma schivai il colpo, mi avventai senza successo sul suo fianco sinistro e rotolai a terra con un lembo del mantello in bocca.
Le ringhiai contro e mi accorsi che una strana nebbia nera e densa mi aveva accerchiata.
Alec... ringhiai mentalmente.
Jane si avvicinò ad Andrea che, stupidamente, era rimasto fermo.
Il ragazzo cercò di liberarsi ma, ovviamente, la vampira era più forte.
«Abbiamo un cagnolino cattivo, qui» disse Jane guardandomi «Un cagnolino cattivo che dovrebbe imparare le regole»
Ringhiai continuando a guardarla negli occhi. Non avevo assolutamente paura di lei.
La vampira mi colpì con la sua scarica di dolore. Non riuscivo a concentrarmi abbastanza per respingerlo ed ero preoccupata per Andrea.
Istintivamente rotolai nella nebbia di Alec per annullare l'effetto. Il dolore si bloccò ma smisi di avere i cinque sensi, come se fossi svenuta. La nebbia si diradò e continuò ad accerchiarmi.
Jane mi ringhiò contro.
Lascialo. Dissi lanciando un'occhiata veloce ad Andrea.
«No» disse Jane muovendo l'indice della mano destra.
Ringhiai e mi gettai a capofitto nella nebbia, verso di lei.
Appena toccai la nebbia, diventò tutto buio e nero. Vi ero solo io con un silenzio assordante ed una cecità irritante.
Mi spostai a caso cercando di uscire da lì.
Alec mi lasciò uno spazio vuoto e mi ritrovai praticamente come prima: circondata dalla nebbia.
«Trasformati e lo lasciamo» disse Alec.
Se mi fossi trasformata loro sarebbero stati più forti di me.
Ringhiai frustrata.
«Non farlo, Chiara, non farlo!» mi pregò Andrea.
Lo guardai negli occhi. Era terrorizzato lo si leggeva nel suo sguardo.
Chi mi dice che non lo ucciderete comunque? Chiesi a Jane ed Alec.
«Non siamo così cattivi...» disse Jane.
Sospirai.
Nessuno me lo avrebbe potuto confermare, dovevo solo provarci.
Scusa. Dissi guardando Andrea negli occhi e tornai in forma umana.
Alec mi intrappolò subito e la nebbia si diradò. Con una mano bloccò le mie braccia dietro la schiena e l'altra me la posò sul collo. Ero in trappola.
«Adesso lasciatelo» dissi.
«No, deciderà Aro» sussurrò Alec, sfiorandomi il lobo dell'orecchio con le labbra ghiacciate. Sentì il suo fiato freddo sul mio collo e cercai di spostarmi ma lui mi teneva ferma.
«Avevate detto...».
«Ci credevi così stupidi?» mi interruppe Jane «Il ragazzo sa tutto».
«Non è vero! Ammetto che sa alcune cose dei licantropi, ma non gli ho detto nulla dei vampiri».
«Deciderà Aro» disse Alec quasi in un sussurro.
Poi al vampiro sfuggì un pensiero che poteva segnare la salvezza mia e di Andrea. Mi faceva ribrezzo e piacere allo stesso tempo, ma se poteva salvare me ed il mio ragazzo, tanto valeva appoggiarlo.
Feci finta di niente, doveva prima fidarsi di me.
«Come ci porterete a Volterra? Gli umani non corrono alla velocità dei vampiri e se non mi fate trasformare non posso seguirvi» chiesi innocente.
«Non sarà un problema, vi porteremo noi» disse Jane.
«Non mi farò trasportare da uno di voi».
«Perché no?» chiese Alec sfiorandomi il collo con le labbra.
Rabbrividii, non di piacere come succedeva quando lo faceva Andrea, ma di disgusto.
«Ok, verrò ma non uccidetelo, vi scongiuro».
«Tranquilla, deciderà Aro» rispose Alec in un sussurro.
«Questo non mi rende affatto tranquilla...» mormorai irritata. Affidare la vita del mio ragazzo a quel pazzo esaltato e, a mio parere, drogato non era nei miei piani.
È l'ora di attuare il mio piano... pensai combattuta e schifata. Non avrei mai voluto farlo, ma ero costretta.
«Alec? Potresti lasciarmi?» chiesi provando a voltarmi verso di lui.
«No. Scapperesti» rispose con ovvietà.
«Per favore... stai stringedo troppo e mi fai male ai polsi. Non mi sento più la circolazione...» sussurrai cercando di fargli pena.
«Mi dispiace ma... non posso».
«Per piacere... non scapperò... fidati» .
«Perché dovrei fidarmi?».
«Perché sei un vampiretto carino e i vampiretti carini non si comportano così, soprattutto con le ragazze...» cercai di fare una voce abbastanza seducente.
Alec tentennò un attimo. Sapevo di piacergli, i suoi pensieri non mentivano.
«Non posso» disse con tono fermo.
«Dai, per favore. I tuoi pensieri su me e l'umano sono sbagliati... siamo solo amici».
Andrea mi guardò sconvolto. Avrei voluto dirgli di non credere a quello che stavo dicendo, ma doveva avere delle reazioni reali per far cadere nel tranello i due vampiri.
«Il ragazzo sembra che la pensi in modo diverso» mi fece notare Alec.
«Si è illuso di piacermi... dai, lasciami...».
«N... non posso fidarmi. Scusa»
«Quindi vuoi portarmi a Volterra e chiedere direttamente a Marcus?».
«E... esatto. Sì, bell'idea».
«Sei proprio sicuro di non fidarti?» chiesi guardandolo nel modo più malizioso possibile. Mi sentivo una stupida e una traditrice, ma dovevo continuare così, mancava poco alla libertà.
Alec mi fece girare ma tenne le mie braccia ancora bloccate, stavolta davanti a me. Mi guardò negli occhi per vedere se mentito. Ovvio, dagli occhi si potevano apprendere molti sentimenti, erano lo specchio dell'anima.
Ridacchiai e mi morsi lievemente il labbro inferiore «Davvero non ti fidi? Non sto mentendo».
«Alec non fidarti è una nemica. Vuole solo liberarsi e scappare» disse Jane.
Mi avvicinai di più al vampiro che si immobilizzò completamente. «Tua sorella è gelosa...» sussurrai con un sorrisetto malizioso.
Alec sorrise e si avvicinò per colmare gli ultimi centimetri che ci speravano per baciarmi, ma, a quel punto, mi tirai indietro.
Il suo sguardo esprimeva una certa delusione, anche se era ancora convinto che stessi mentendo. Gli lanciai uno sguardo implorante e guardai le mie braccia, ancora bloccate da lui.
Sorrise. «Stai tentando di scappare?».
Feci di no con la testa.
Lui sospirò e mi cinse la vita con la mano libera, poi mi lasciò andare le braccia. Non sarei potuta scappare.
Ok, forse dovrei fare qualcosa di più... pensai schifata.
«Grazie...» mormorai nel mentre che pensavo alla prossima mossa.
Avrei davvero dovuto fare quello che avevo in mente? E poi? Come mi sarei liberata?
«E adesso? Cosa intendi fare?» mi chiese il vampiro «Sono ancora in tempo per intrappolarti di nuovo».
Un'idea mi si accese nella mente come una lampadina. Gli avrei tirato una ginocchiata appena fosse stato distratto!
Non funzionerà mai. Mi dissi appena capii quando fosse stupida come cosa.
Alec mi strinse un po' di più contro il suo corpo. «Allora?» mi domandò di nuovo.
Tanto vale provare... pensai disgustata ed abbattuta. Ho solo questa strada da tentare...
Misi le mani sulle sue spalle le feci scivolare sulla sua schiena, dietro al collo.
Mi faceva veramente schifo quello che stavo per fare. Non mi piaceva assolutamente l'odore dei vampiri, così come quello dei licantropi, e mi era venuto da vomitare quando avevamo ucciso i neonati per il loro "gusto". In più, adesso, intendevo baciarne uno per liberarmi! Sapevo essere veramente tanto contraddittoria.
Non pensarci e basta, Chiara! Mi dissi. Se funziona con gli umani ed i vampiri sono fertili proprio come loro, una ginocchiata ben assestata dovrebbe mandarlo al tappeto.
Chiusi gli occhi e lo baciai.
Se il piano avesse funzionato sarei stata libera, forse. Se non avesse funzionato sarei stata spacciata.
Alec lasciò una mano sulla mia vita e l'altra la mise dietro la mia testa. In pochissimo tempo fece una sorta di "bacio alla francese" immettendo la sua lingua nella mia bocca. Mi irrigidì e lottai contro l'istinto di staccarmi subito, schifata.
Alzai di colpo il ginocchio destro e tirai una ginocchiata al mio obbiettivo.
Alec, con un gemito di dolore, si piegò su se stesso.
Lo spinsi immediatamente a terra e mi trasformai, pronta ad affrontare Jane.
Jane... non avevo pensato a lei.
Con una mano strinse lievemente il collo di Andrea. Non voleva ancora ucciderlo.
Lo sollevò in aria, probabilmente per intimorirmi mostrandomi la sua forza. Un po' come un Grizzly che, prima di attaccarti, si alza sulle zampe posteriori e ruglia.
«Pessima scelta, cane. Pessima scelta» disse iniziando a stringere sempre un po' di più.
Se l'avessi attaccata lo avrebbe ucciso subito.
Andrea iniziò ad impallidire, nel mentre che si divincolava nel disperato tentativo di salvarsi.
Non sapevo assolutamente cosa fare: non potevo attaccare, ma neanche restare a guardare!
Un fragore immenso interruppe i miei pensieri. Un muro di terra si alzò dal terreno, parandosi fra la vampira e l'umano.
Jane lasciò andare Andrea e fece qualche passo indietro, spaventata. Il ragazzo cadde a terra ed iniziò a tossire violentemente.
I miei occhi corsero immediatamente a guardare l'artefice di ciò.
Benjamin ci aveva appena raggiunti.
Prima che Jane si riprendesse dallo shock e Alec dal colpo che gli avevo inferto, corsi da Andrea, che si era appena rialzato, e lo trascinai dal vampiro egiziano, tirandolo per una manica.
Tienilo al sicuro. Dissi al vampiro. Io ho un piccolo conto in sospeso con la serpe bionda.
«Chiara, è meglio se..» iniziò a dire Benjamin ma si bloccò vedendo che avanzavo verso Jane.
Mi muovevo con passi lenti e cadenzati nel mentre che un ringhio cupo mi usciva dalle fauci che mostravano i denti accuminati, le orecchie erano ripiegate all'indietro e il pelo lievemente dritto.
Jane mi guardò spaventata.
Le saltai addosso ruggendo e la scaraventai a terra. Cercò di liberarsi dalla mia presa ma non ci riuscì.
La inchiodai a terra, pronta a staccarle di netto la testa.
Sfortunatamente Alec mi saltò velocemente addosso e mi trascinò via da mio bersaglio.
Mi girai, cercando di togliermelo dalla schiena e inciampai, rotolando a terra.
Mi rialzai subito. Anche Alec si alzò, era di fianco a me. Jane mi si fiondò addosso ma la schivai facilmente.
Ringhiai ai vampiri.
I due si scambiarono un cenno d'intesa e si prepararono ad assalirmi insieme.
Un lampo giallo entrò nel mio campo visivo e trascinò via Jane. Il lupo dalla pelliccia color sabbia cercò di uccidere la vampira.
Seth! Urlai appena Jane usò il suo potere su di lui.
Benjamin corse ad aiutare Seth ed intanto arrivarono anche gli altri.
Alec mi assalì.
Lo schivai e gli saltai subito addosso.
Sentii Emmett e Jasper che volevano intervenire, insieme a molti licantropi, ma la battaglia era molto serrata e temevano di ferire anche me.Mi distrassi un attimo, affaticata, e Alec riuscì a mordermi quello che sarebbe stato l'avambraccio destro.
Mi paralizzai ed emisi un guaito. Sembrò come se migliaia di aghi, o forse è meglio dire coltelli, appuntiti e gelati mi trapassassero la carne. Sentii l'intera zampa congelarsi e bruciare. Era una cosa praticamente impossibile, gelo e fuoco insieme.
Emmett e Jasper non persero tempo, mi tolsero subito Alec di dosso.
Caddi a terra. La testa mi girava molto violentemente.
Carlisle si avvicinò subito a me «Chiara, stai b..».
Sì, sto bene. Dissi alzandomi a fatica. No che non stavo bene.
«Chiara, il veleno..».
Dei vampiri è letale per i licantropi. Lo so.
«Chiara, sei sicura?».
Carlisle. Sto bene.
Feci qualche passo barcollante in avanti e mi venne voglia di vomitare. Sentivo la bocca secca e le zampe molli. Aprii la bocca per vomitare, ma ne uscì solo uno strano rantolo.
La zampa faceva ancora male e sanguinava.
Chiusi gli occhi e caddi a terra.
«Chiara!» sentii urlare ad Andrea che corse verso di me.
Sentivo tutto molto distante ma sapevo che la gente era vicino a me.
Cercai di lottare contro l'oscurità, ma ci stavo affondando sempre di più.
Due dita gelate mi si poggiarono gentilmente un po' sotto al mento, sul collo.
«Il battito c'è, ma è debole» sentì dire dalla voce lontana di Carlisle.
Stavo davvero morendo per colpa di Alec? Avrei tanto Volturi ringhiare: ero seriamente incavolata contro quel piccolo vampiro perfido.
Non sentivo neanche più i pensieri del branco, però sapevo che c'erano anche i lupi, lo sentivo. Era come un sesto senso.
Iniziavo a stancarmi e a peggiorare, lo sapevo. Sarei affogata dentro a tutto quel nero che mi avvolgeva, non avevo così tante forze per combattere ancora.
Ci fu un attimo di silenzio, o forse io non avevo sentito qualcosa, e poi qualcuno mi prese la zampa ferita da Alec e mi morse di nuovo. In realtà, non mi morse seriamente, poggiò solo la bocca sopra alla ferita e, quel qualcuno, iniziò a succhiarmi il sangue. Sussultai lievemente ed involontariamente appena iniziò quell'operazione.
Forse sapevo anche cosa stava facendo quel tizio: toglieva il sangue infetto; come aveva fatto Edward con Bella.
L'oscurità mi avvolse completamente. I suoni, gli odori e le sensazioni che provavo, sparirono.
Questa era una di quelle poche volte dove provai davvero paura.
Era come se la nebbia di Alec mi avesse di nuovo avvolta.
Alec e Jane.
Erano vivi o morti? Erano scappati o erano ancora lì?
E Andrea? Cosa avrebbe fatto?
Come avrebbero spiegato la mia sparizione a Brian, Alexis e agli altri umani?
Smisi di combattere per cercare di restare sveglia e mi lasciai inghiottire da tutto quel nero, così silenzioso quanto spaventoso, perdendo completamente la cognizione del tempo e dello spazio.§§§§§§Nota dell'autrice§§§§§§
Cosa succederà a Chiara? Riusciranno a guarirla oppure no?
Lo scoprirete nel prossimo capitolo...P.S. Per chi se lo stesse chiedendo, il verbo "rugliare" sarebbe il nome del verso dell'orso. Sì, lo so, molti dicono che "bramisce", ma quello è il verso più del cervo che dell'orso.
Detto ciò vi saluto e... alla prossima ^.~
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I Cullen e i Quileutes 3
FanficMolte cose sono rimaste in sospeso dopo il secondo libro. Jacob tornerà a casa? Chiara avrà rivelato qualcosa ad Andrea? Se sì, cosa? Cosa farà Chiara quando Bella rimarrà incinta e dovrà decidere se stare con il branco e combattere i vampiri che l'...