"Fantastico, guarda un po' che c'è qui." Disse Benjamin a Federico mentre guardavano la macchina davanti a loro.
Il moro lasciò la mano del biondo per poi aprirgli la portiera e il più piccolo rispose con un: "Mh mh. Grazie." Per poi prendere la mano che Benjamin gli aveva teso per farlo salire."Dove la porto signorino?" Chiese il maggiore suonando il clacson dell'auto.
Federico rise e si appoggiò al bordo della macchina con i gomiti.
"Su una stella." Sussurrò al suo orecchio per poi prenderlo e tirarlo per le braccia fino a farlo sedere dietro con lui.
Il più grande cinse per un braccio Federico e con l'altra mano sfiorò quella del biondo, il quale lo stava fissando.
"Sei nervoso?" Gli chiese.
"No." Rispose il più piccolo che iniziò a baciare l'indice e il medio della mano di Benjamin e gli disse: "Accarezzami Benjamin, tutto." E dopo quella frase si baciarono e la mano del moro iniziò a vagare per il petto di Federico.
E fecero l'amore in quella macchina, l'amore quello vero.
"Stai tremando." Disse il più piccolo al moro il quale era steso sopra di lui.
"Sto bene, non preoccuparti." Rispose Benjamin tremando.
Federico allora gli diede un piccolo bacio sulla fronte e poi fece appoggiare la testa del moro sul suo petto.Benjamin e Federico arrivarono sul ponte della nave tenendosi per mano, ridendo per esser riusciti a scampare ai due ufficiali che li stavano cercando.
"Ah ah ah, hai visto le facce che hanno fatto? Le hai viste?" Chiese il moro al più piccolo il quale gli mise un dito sopra le labbra.
"Quando la nave attraccherà, io scenderò con te." Disse Federico.
"È da pazzi." Sorrise il maggiore.
"Lo so, non ha senso. Per questo ci credo." Sorrise a sua volta Federico prima di baciarlo.
Mentre si stavano baciando sentirono il ponte tremare e si staccarono dal loro bacio per poi guardare ciò che c'era davanti a loro: un icerberg.
"È gravissimo." Esclamò Benjamin.
"Dobbiamo avvertire mia madre e Cal." Affermò Federico per poi andare, insieme a Benjamin, da sua madre e il suo presunto futuro marito.Quando arrivarono al corridoio che conduceva alla stanza di Federico, quest'ultimo disse a Benjamin: "Continua a tenermi la mano."
"Non la lascio." Rispose il moro per poi guardare l'assistente di Cal, Lovejoy che li attendeva dalla porta.
"La stavamo cercando, signorino." Disse Lovejoy a Federico per poi mettere nella tasca della giacca che indossava Benjamin il diamante e di tutto questo, il maggiore non si accorse di nulla.
"Ci siamo. È successa una cosa gravissima." Disse Federico entrando nella stanza tenendo Benjamin per mano.
"Sì, altrochè. Questa sera sono sparite due cose a me molto care. Ora che una di queste è stata recuperata, sono certo di sapere dove trovare l'altra. Perquisitelo." Disse Cal riferendosi al moro.
"Sì tolga la giacca signore." Disse il commissario.
"Ma che succede? Non capisco." Domandò Benjamin mentre gli toglieva la giacca.
"Su coraggio." Gli rispose il commissario.
"Cal, cosa stai facendo? Siamo nel bel mezzo di un'emergenza. Che sta succedendo?" Chiese Federico, ma venne interrotto dal commissario che aveva trovato il diamante nella giacca che indossava Benjamin.
"Sono tutte stronzate! Non credergli, Federico. Non è vero." Gli disse il moro mentre lo amanettavano.
"Non poteva farlo." Disse incredulo il biondo.
"Certo che poteva. È un gioco da ragazzi per un professionista." Sì intromise Cal.
"Ma sono sempre stato insieme a lui. È assurdo." Ribadì Federico.
"Forse l'ha fatto mentre ti stavi rivestendo mio caro." Sussurrò Cal al suo orecchio.
"Bella mossa Cal. Sono stati loro ad infilarmelo in tasca." Tentò Benjamin guardando Federico.
"Silenzio!" Urlò Cal.
"Neanche la tasca è tua, vero, figliolo? Proprietà di A. L. Ryerson." Disse Lovejoy leggendo l'etichetta della giacca.
"Oggi è stato denunciato il furto di questa giacca." Sì intromise il commissario.
"No, l'ho solo presa in prestito. Avevo intenzione di restituirla." Sì giustificò il moro.
"Un ladro onesto. Abbiamo a che fare con un ladro onesto." Lo prese il giro Cal.
"Federico, lo sai che non sono stato io Federico. Lo sai benissimo. Non dargli ascolto, Federico, lo sai. Lo sai che non sono stato io, Federico! Lo sai che non sono stato io, Federico!" Urlò Benjamin al biondo mentre il commissario lo portava fuori dalla stanza.
"Vieni, forza ragazzo, andiamo!" Gli disse il commissario.
"Federico, Federico!" Continuò ad urlare.
"Avanti andiamo, niente chiasso! Vieni con me, da bravo, andiamo. Viene con me da bravo, andiamo!" Continuò il commissario.
"Sai che non sono stato io, mi conosci!" Continuò ad urlare a Federico prima che il commissario lo portasse via.
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Titanic || Fenji OS
Short Story"Salti tu, salto io giusto?" chiese Federico con il fiatone a causa della corsa accarezzandogli una guancia. "Giusto." sorrise il moro per poi baciarlo e abbracciarlo. ATTENZIONE: Tengo a precisare che le battute sono quelle originali del film, così...