La sua regina

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Quando suo fratello si chiuse la porta alle spalle, Clary si lasciò cadere all'indietro sul letto, esausta. Si coprì il viso con le mani, chiuse gli occhi e cercò di fare ordine nei suoi pensieri. Era davvero sicura della sua scelta? Sarebbe riuscita a stare accanto a suo fratello maggiore mentre combatteva contro ai suoi amici, alla sua famiglia? Sarebbe riuscita a rinnegare tutto quello che aveva di buono in sé, soltanto per salvare lui?  Ma come si può salvare qualcuno che non vuole essere salvato? E d'un tratto le parole di sorella Magdalena le piombarono in mente, come un fulmine che squarciava il cielo: 

Credi di poterlo cambiare, mitigare. Solo perché sei l'unica cosa a cui tiene al mondo. Ma ti sbagli.

L'ultima frase continuò a riecheggiare nella sua mente, perseguitandola. Non voleva credere di non riuscire a cambiare Sebastian. Sorella Magdalena si sbagliava. Sebastian poteva cambiare. Lui aveva cambiato lei, non sarebbe stato del tutto logico se anche lei avesse cambiato qualcosa in lui?

Con un energia che non sapeva di possedere ancora si rialzò e infilò il vestito. Era morbido e le scivolò sulla pelle come acqua. Una volta indossato si voltò. Vide la sua immagine riflessa nello specchio dell'armadio e per un attimo restò senza fiato. Era...bella. Sembrava più adulta. Sicura di sé, determinata, fiera e potente. Una leader. I ricci rossi le incorniciavano il viso, ribelli come fiamme nel vento, il vestito rosso sangue le fasciava il corpo esile, mostrando curve che non credeva di avere. I grandi occhi verdi spiccavano dando un tocco di colore diverso all'insieme. La donna forte e determinata che aveva davanti a sé le piacque. Per la prima volta nella sua vita non vedeva i sui difetti, bensì i suoi pregi riflessi nello specchio. Non più Clary Fray. No. Lei era soltanto un ricordo sbiadito del suo passato. Quella in piedi davanti a lei era Clarissa Morgenstern. 

Un rumore catturò l'attenzione della ragazza, che subito distolse lo sguardo dallo specchio. Suo fratello era tornato e ora la stava fissando, ammaliato dal vivido contrasto del rosso sulla pelle pallida della sorella. Anche lui si era cambiato, constatò Clary osservandolo. Indossava una tenuta da Shadowhunter, soltanto che invece di essere nera, era di un colore scarlatto, simile al sangue, con dei ricami dorati, simili a rune, intorno ai polsi. I suoi capelli chiari spiccavano come un aureola nel buio e la sua figura slanciata lo rendeva importante. Il sorriso rasentava la perfezione. E per un attimo Clary restò senza parole. Le sembrò di fissare il sole.

"Splendida." le disse lui, con una sincera ammirazione nella voce. La osservava ammaliato dalla sua bellezza. Il vestito le calzava alla perfezione. Le fasciava il corpicino minuto e ne metteva in risalto le forme. La stoffa rosso sangue era in netto contrasto con il pallore della sua pelle. E i riccioli selvaggi, indomabili, in cui Sebastian avrebbe voluto sprofondare le dita, incorniciavano un volto dai lineamenti esili e aggraziati, ma determinati. Gli occhi verdi reclamavano ogni cosa su cui si posavano. Era una Clary del tutto diversa quella che gli si presentò davanti. E ne restò piacevolmente sorpreso. Non era più una bambina. Era una donna. Determinata. Forte. Spietata. Una regina. La sua regina. "Degno di una regina." proseguì, avvicinandosi. 

"Anche tu" constatò Clary, voltando le spalle allo specchio. "Degno di un vero condottiero." Sebastian fece un ultimo passo e colmò lo spazio che li separava. Aveva una scintilla negli occhi che Clary non gli aveva mai visto. Sorrise, scoprendo i perfetti denti bianchi, e le prese una mano. "Sono venuto a portarti un regalo." le sussurrò sottovoce, facendola rabbrividire. D'un tratto la ragazza sentì il freddo del metallo premere nel suo palmo. Abbassò lo sguardo e vide fredda e luccicante la targhetta familiare risplenderle in mano. "Il tuo bracciale." disse Clary, sbalordita, tornando a fissare il fratello. Lui scrutò il suo viso, prima di risponderle. Afferrò la targhetta insieme alla catenina e portò le dita dietro al collo della sorella. "Voglio che lo tenga tu." Subito dopo Clary sentì il peso della piastrina penderle intorno al collo e raffreddarle la pelle. Le sue dita corsero a toccarla. "Acheronta movebo. Se non posso muovere i celesti, muoverò gli inferi." disse lei sotto voce, incrociando lo sguardo del fratello. Lui ghignò soddisfatto. "Vedo che hai fatto i compiti."

Poi senza preavviso si fiondò sulle labbra di Clary. Era famelico e prepotente, reclamava la bocca della sorella da padrone assoluto. Con una spinta la fece cadere sul pavimento, intrappolandola sotto al peso del suo corpo, che gravava su quello di lei. Clary si sentì sopraffatta dal fratello, intrappolata fra il duro pavimento e la gabbia di carne ed ossa sopra di lei. Sebastian continuò a baciarla. Baci passionali e violenti, che rasentavano i morsi, e che avrebbero senza dubbio lasciato i segni. Col battito a mille, Clary morse il labbro inferiore di Sebastian e sentì il sapore del suo sangue riempirle la bocca. Lui ringhiò e con una mano le scostò il mare di stoffa che costituiva la gonna del vestito. Risalì la sua gamba, arrivando alle mutandine, facendola tremare. Lei sussultò, appena sentì le dita del fratello sfiorarla. Mugolò dal piacere ed inarcò la schiena, andandogli incontro. Lui continuò a sfiorarla, esperto. Toccandola dove la faceva impazzire e lei spinta sempre di più verso al limite lo assecondò. Esortandolo a continuare. E quando finalmente raggiunse il culmine, vide in mezzo alla nebbia del piacere il volto del fratello  osservarla soddisfatto.

"Siamo Morgenstern, sorellina." le disse, mentre le tirava di nuovo giù la gonna, con un sorriso arrogante. "Siamo molto più belli quando cadiamo."

Le Stelle del Mattino  (Clabastian)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora