ARRIVEDERCI

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Un mese
Un mese di strazio.
Un mese di sensi di colpa.
Insicurezze.
Un mese di notti insonni.
Un mese di tormento.
Di sofferenza.
Tanta sofferenza.
Un mese da quando ho sputato tutta la verità.
Si, a lui.
A Fabrizio.
Non riuscivo a conviverci più.
Non con quel segreto.
Troppo grande.
Per me.
Per te.
Per entrambi.
Tu sei afflitto.
Afflitto dai sensi di colpa.
Ma tu non dovresti averne sai?!
Quella a sbagliare son stata io.
Vedo ciò che metti sui social.
E cedo.
Cedo sempre un po' di più.
Mi chiami.
Mi scrivi.
Lasci messaggi in segreteria.
Ma nulla.
Nessuna risposta.
E nonostante lo sapessi che non avrei risposto ci sbatti la testa.
Lo fai sempre per me.
E forse se siamo arrivati fin qui é anche per questo.
E continui.
Continui.
Ma ancora nulla.
Vorrei avere la forza.
La forza di parlarti.
Di rispondere anche solo ad un tuo messaggio.
Ma crollerei.
Ed è l'ultima cosa di cui ho bisogno in questo momento.
Ho bisogno di spazio.
Di tempo.
Di capire quel che è giusto per me.
Perché noi cosa siamo?
Ce lo siamo mai chiesti?
Ce la siamo mai dati una risposta?
Quando si tratta di noi rimango sempre col fiato sospeso.
Nessuna parola.
Tutto si blocca.
Cosa siamo non lo so.
Ma di mezzo ci sta l'amore.
Quello vero.
L'amore che ti colma.
Che ti sazia.
Quello che ad un "ti amo" ti fa perdere le parole.
Ti lascia senza fiato.
Ti fa vibrare il cuore.
Sempre.
Nonostante sia l'ennesima volta che ti vien detto.
L'effetto è sempre quello.
Come se fosse la prima volta.
Perché non mi basti mai.
Non mi bastano mai le tue insicurezze.
Le tue paure.
I tuoi vuoti.
E poi ci sono io.
Pronta a tenerti.
Pronta a scacciare i tuoi demoni.
Pronta a colmare i tuoi vuoti più grandi.
Per rialzarti.
Per non farti cedere.
E ci riesco.
Ci riesco sempre.
Ma questa volta son io a crollare.
Sono io a cedere.
A cadere.
E a non volerti vedere.
Perché crolleresti anche tu.
E non riusciresti a reggere entrambi.
E non riuscirei neanche io.
Non riuscirei a guardarti negli occhi.
In quegli occhi sofferenti.
Sofferenti tanto quanto i miei.
In quegli occhi dove ho letto amore.
Amore.
Delusione.
Felicità.
La tua felicità.
La stessa felicità che mi portava alla deriva.
Alla deriva dei sogni.
Dei nostri sogni.
Delle nostre fantasie.
Che credo siano svanite.
Ci siamo arresi entrambi.
Tu un po' meno.
Mi cerchi ancora.
Ma le vedo le tue foto.
Li vedo quei sorrisi.
E vedo anche le fessure dei tuoi occhi chiudersi per la tua risata.
E mi viene il dubbio ogni tanto sai?
Mi chiedo se lei veramente stia iniziando a farti del bene.
Se veramente stia iniziando a conquistarti.
Mi chiedo anche se potrà più esserci un "NOI".
Quel noi che ormai sembra essere lontano anni luce.
E andrà bene.
Andrà bene lo stesso.
Me lo farò andar bene.
Ritornerò alla mia vita.
Senza menzogne.
Senza te.
Senza me e te insieme.
Lui ultimamente si preoccupa sai?
Fabrizio lo sta facendo più del solito.
Sta tentando di riavvicinarsi.
Forse dovrei farlo anche io.
Per andare avanti.
Per lasciarmi tutto alle spalle.
Eppure mi sentirei tremendamente in colpa.
Perché ti vedo sai?
Ti vedo in qualsiasi posto.
Con gli occhi stanchi.
Vagando nella nostra Roma.
E poi scompari.
La mia immaginazione ti vede.
Ti vede sempre.
E vorrei cercarti sai?
Ma non posso.
Non lo faccio.
Non lo faccio per te.
Perché ti danneggerei un'altra volta.
E non posso permetterlo.
Non ora che forse stai ritrovando il sorriso.
E mi addormento.
Mi addormento pensando a te.
Pensando a ciò che ci ha uniti.
E a ciò che ci sta dividendo.
Perché sarai tra i miei sogni anche in questo piccolo arco di tempo in cui i miei occhi han trovato la pace.
E poi mi sento accarezzare.
Mi sento accarezzare i capelli.
Mi giro.
Mi rigiro.
E aprendo gli occhi ti vedo.
Con i tuoi occhi lucidi.
E mi accarezzi ancora.
E penso sia dinuovo la mia immaginazione.
E mi hai letto.
E mi accarezzi il viso.
E capisco che è reale.
Mi siedo di scatto.
Non dico niente.
Non dici niente.
Ti guardo soltanto.
E capisco che non stai bene.
Non stai bene neanche tu.
E quelle erano soltanto foto.
E mi sento sciocca.
Sciocca ad aver creduto che tu potessi star bene.
Mi sento stranamente diversa.
Il mio cuore accellera.
Batte.
Batte forte.
E ritorna in vita.
Un po' come me che rinizio a vivere soltanto guardandoti.
"Come sei entrato?"
E ti viene da ridere.
Ma che te ridi?
Non dovresti neanche essere qua.
E non ridere.
Non ridere.
Perché potrei crollare vedendo quel pizzico di serenità.
Potrei crollare guardando i tuoi occhi.
Occhi finalmente spensierati e vivi.
Non lo fare.
Non reggerebbe nessuno.
"La finestra era aperta"
E mi spiazzi.
E vorrei urlarti che sei uno stupido.
Avresti potuto farti male.
Ma non te lo dico.
Credo ci sia altro di cui parlare.
E vorrei scansarti.
Perché so le ragioni del tuo essere qui.
E vorrei così tanto evitarlo quell'argomento.
Ma ce la posso fare.
Lo so.
"Perchè sei qui?"
E mi guardi.
E non so cosa dirai.
O forse lo so.
Ma non so se mi lascerai senza parole ancora.
E spero che riuscirai a capirmi se questa volta non andrà come speravi.
Perchè forse siam destinati a dirci ciao.
L'ultimo ciao.
Quello definitivo.
"Questa distanza mi distrugge.
Non riesco a star lontano da te.
Per quanto io ci provi, nun ce riesco Vero"
Te lo dico perché non posso più aspettare.
Non posso più andare a dormire sognandoti ogni notte sapendo che non tornerai.
E li vedo i tuoi occhi.
Li vedo spegnersi.
Li vedo persi.
Come il tuo cuore.
E ti vengo accanto.
Abbiamo le mani vicine.
Le guardo.
E in quelle mani distanti non vedo nulla.
Niente.
Te la prendo.
Le nostre dita si incrociano.
E si incrociano i nostri sguardi.
Ed è come morire.
È come morire in questa notte che non passa mai.
È come morire in questa notte di silenzi.
Silenzi strazianti.
"Andrè"
Mi supplichi.
Mi supplichi di fermar tutto.
I miei pensieri.
Perché li leggi.
Perché li capisci.
E non vuoi e non puoi più darmi ciò di cui ho bisogno.
"Dobbiamo lasciarci tutto alle spalle.
Per il nostro bene, Andreas.
Dobbiamo farlo."
E mi distruggi.
Mi lasci col fiato sospeso.
Col fiato che non mi vuol più tornare.
Perché non puoi chiedermelo.
Perché non puoi veramente chiedermelo.
Non puoi chiedermi di rinunciare a te.
A me.
A noi.
Perché diventerei il nulla.
E non vivrei più.
Non riuscirei.
Non riuscirei a sopravvivere con un altra ferita in più.
"No. Non puoi chiedermi questo.
Tu lo sai cosa si prova a vivere questa situazione.
Lo sai quanto me.
E non puoi.
Non puoi chiedermi di lasciar perdere tutto così.
Come se nulla fosse.
Come se nulla fosse esistito.
Perchè ci siamo sempre stati.
E ci siamo adesso.
Anche in questo momento.
Come potrei mai riuscire a dimenticarti,Vero, come?
Come potrei dimenticare i tuoi capelli biondi?
Come potrei mai dimenticare il tuo corpo minuto?
Lo stesso corpo che si aggrappa a me quando ne ha bisogno.
Come potrei mai dimenticarti?
Me lo spieghi?
Perchè io non ce la faccio più.
Non ce la faccio piu a svegliarmi senza un tuo messaggio.
Senza ascoltare la tua voce.
Non posso più continuare a non dormire la notte pensando a te.
Non me lo chiedere.
Non farlo.
Perchè non lo farò."
Mi hai sputato tutto.
E sono distrutta.
Mi hai trafitto il cuore.
E sei sfinito.
Ti vedo.
Senza fiato.
E mi guardi con un pizzico di speranza.
Supplicandomi con gli occhi.
Ma non posso.
Ti ferirei ancora.
E ne morirei.
Ho bisogno di tempo.
Capiscimi.
Perfavore capiscimi.
"Ti ferirei ancora.
E ti distruggerei.
E distruggerei me allo stesso tempo.
Non posso.
Capiscimi Andrè"
E mi sgretoli.
Mi sgretoli ancora un po'.
E mi prendo poi la consapevolezza che mi stai allontanando.
Ma non posso.
Non posso starti lontano.
Non ci riuscirei.
Ne uscirei pazzo.
E lo sai.
Lo sai che mi stai facendo male.
E lo vedo sai?
Lo vedo che ti stai distruggendo da sola.
Lo vedo dai tuoi occhi privi di luce.
Lo vedo da come ti torturi le mani.
E dal tuo sguardo ormai assente.
Non mi guardi più negli occhi.
Stai crollando.
"Mi distruggerò con te.
Ci distruggeremo insieme.
Mi farò a pezzi fin quando non distruggerò tutti i tuoi demoni.
Come fai te con me.
Come fai ogni volta.
Ma io non ti abbandono.
Non posso.
Non voglio."
E te lo dico.
Voglio che tu lo capisca.
Che non ti lascio.
Perché non potrei mai.
E ti guardo.
Hai lo sguardo basso.
E ti raggiungo.
Ti prendo il volto.
Mi guardi.
Ti guardo.
E mi rendo conto solo ora di quanto dolore tu possa avere dentro in questo momento.
Di quanto dolore tu stia sopportando.
E abbassi lo sguardo.
Dinuovo.
"Oi"
Non mi rispondi.
Non mi senti.
Forse per il frastuono al tuo interno.
Forse perché ti rifiuti di farlo.
Ma insisto.
"Vero, io ti am"
E mi blocchi.
Mi metti il dito sulla bocca.
E te lo mordo delicatamente.
E vedo un piccolo sorriso.
Finalmente.
"No, non in questa circostanza.
Crollerei.
Più di quanto non lo stessi facendo ora.
E non è il caso.
Non ora.
Non adesso."
Stanca.
Sei stanca.
Chissà da quanto tempo non dormi.
Chissà da quanto altro non mangi.
Ti vedo minuta.
Ma questa volta di più.
Più del solito.
E mi si stringe il cuore.
Perché la sofferenza ti sta mangiando.
Ed io non ho potuto far nulla.
"Liberati.
Ti tengo io.
Liberati Vero.
Troverai un porto sicuro.
Pronto a sorreggerti.
Ad abbracciarti.
A stringerti.
Troverai le mie braccia."
E mi raggiungi sul letto.
Ti fai piccola.
Ti fai piccola nelle mie braccia.
E poi sento il mio petto bagnarsi.
Stai piangendo.
E fa male.
Ma non posso.
Non lo permetterò.
Non crollerò qui adesso.
Non qui con te.
"Oi..sono qui."
E ti accarezzo i capelli.
E ti lascio qualche bacio, ogni tanto. "Baciami, Andrè, baciami."
E mi supplichi.
E ti accontento.
Ti accontento subito.
E si incontrano.
Dopo tanto tempo le nostre labbra si rincontrano.
Un bacio diverso.
Disperato.
D'appiglio.
Un bacio pieno di te.
Un bacio pieno di me.
Un bacio voluto.
Desiderato da entrambi.
E poi mi stacco.
Sto cedendo sempre di più.
E non devo.
"Non posso.
Non posso Andrè.
Devi andare."
E ti alzi.
Arrivi vicino alla porta.
Ti giri.
Mi guardi.
E abbassi lo sguardo.
"Tu non mi ami."
Lo sussurri ormai sconfitto.
E se solo sapessi cosa mi fai Andrè.
Se solo sapessi cosa mi fai con uno sguardo.
Con un bacio.
Persino con un semplice abbraccio.
Se solo tu lo sapessi.
E ti raggiungo.
Ti vengo incontro correndo.
E ti prendo il viso.
I nostri occhi si incontrano.
Siamo occhi dentro occhi.
Io leggo te.
E tu leggi me.
"Non dubitarne.
Dei miei sentimenti non dubitarne mai."
E ti bacio.
Senza aspettare risposta.
Ti bacio.
E mi prendo la tua parte migliore.
La tua anima.
La tua anima che si fonde con la mia.
Ogni qualvolta le nostre labbra si sfiorino.
E ti lascio andar via.
Ti guardo andar via.
E crollo.
Senza nessuno che mi tenga questa volta.
Ma con la consapevolezza che non sarà mai un addio.
Perchè lo sai anche tu che ritornerai.
E mi porterai via.
Mi porterai via con te.
Perché non potrà mai essere un addio il nostro.
Ma un arrivederci.
Un semplice arrivederci.

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⏰ Ultimo aggiornamento: Feb 05, 2018 ⏰

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