CAPITOLO 49

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Amore.
Quanti modi di amare conosciamo? Quante forme d'amore esistono al mondo?
La verità è che per quanto se ne dica, ogni cuore, di fronte all'amore, accelera i suoi battiti allo stesso modo, tutti gli occhi del mondo si illuminano allo stesso modo, ogni sorriso è un po' più vero allo stesso modo.
Di fronte all'amore siamo tutti uguali. Tutti felici.
É così che mi svegliai la mattina del 10 settembre. Felice, come poche volte lo ero stato in vita mia.
Mi sembrava di muovermi in una bolla, di stare vivendo un sogno.
I fiori, le foto, i confetti, l'abito elegante... mi sembrava tutto superfluo in quel momento, l'unica cosa che mi importasse davvero, l'unica cosa che volevo davvero era pronunciare il mio "sì" ed essere legato per sempre all'uomo che amo.
Per sempre sembra davvero tanto tempo, ma ci sono volte in cui pensandoci non mi sembra abbastanza.
Quella mattina sentivo il cuore in gola, ero nervoso come se dovessi cantare di fronte ad un pubblico immenso, ma la realtà era che per quel giorno avrei avuto un unico, importante spettatore: mio marito.
Ricordo bene quella giornata, ogni dettaglio, tutto ciò che i miei occhi hanno visto è impresso nella mia mente.
Ricordo bene quando Alessandro venne a bussare alla mia porta e lo vidi, bellissimo. Era perfetto: l'abito, le scarpe, l'orologio che aveva al polso e che era stato di suo nonno, i capelli ben pettinati, ma la cosa più bella erano i suoi occhi e il suo sorriso.
Guardandolo, quella mattina, me ne innamorai di nuovo.
Non gli dissi niente, non avrei saputo cosa dire. Con quali parole avrei potuto esprimere il marasma di emozioni che mi si agitava dentro?
Non parlai, ma lentamente, quasi come se avessi paura di vederlo scomparire sotto i miei occhi, mi avvicinai a lui, gli posai le mani sulle spalle e poi le portai al suo volto.
Fu lui a baciarmi.
«Ti rendi conto che tra poche ore saremo sposati?» mi chiese.
«Tra poche ore saremo sposati e tra sei mesi avremo tra le braccia nostro figlio» risposi con un sorriso, sentendo il cuore esplodermi.
«Cosa accadrà poi?» chiese ancora.
«Torneremo a Milano, a casa nostra. La vita prenderà il suo ritmo. Io pubblicherò un altro disco...»
«Un altro disco?» mi interruppe.
«Certo. Parlerà di te, del nostro amore, di nostro figlio e della gioia che porterà nelle nostre vite. Questo non sarà il mio, ma sarà il nostro disco» gli risposi.
«Sono sicuro che sarà bellissimo».
In quel momento mia madre comparve sull'uscio della porta.
Mi bastò guardarla per capire che forse era più emozionata lei che noi.
«Siete bellissimi ragazzi» ci disse e ci abbracciò come se fossimo entrambi figli suoi. Sapevo che lei cercava di far sentire Alessandro il più tranquillo possibile, sapevo che voleva essere per lui un sostegno, una figura di supporto, ma tutti sapevamo altrettanto bene che nella vita di Alessandro c'era un vuoto che nessuno sarebbe mai riuscito a colmare, e nel giorno del suo matrimonio quel vuoto pesava un po' di più.
Una parte di me aveva sperato che qualcuno della sua famiglia si sarebbe presentato di punto in bianco. Sapevo che ciò avrebbe reso felice Alessandro, ma purtroppo non fu così. Quel giorno, nessuno che avesse un legame di qualsiasi tipo con mio marito, arrivò a rendere più lieta la nostra giornata, che tuttavia trascorse nel migliore dei modi.
Dalla cerimonia ai festeggiamenti, tutto fu perfetto.
Ero circondato dalle persone che amo e per una volta non mi sono sentito a disagio nell'essere al centro dell'attenzione, anzi ne ero felice.
Una parte di me avrebbe voluto protrarre il tempo all'infinito e fare in modo che quel giorno non avesse una fine, un'altra parte invece non vedeva l'ora di iniziare questa nuova vita.
Sarei stato marito e padre. Erano cose in cui avevo sempre sperato, cose che avevo sempre sognato ma mai avrei creduto che un giorno sarebbero diventate realtà, e invece la vita non smette mai di sorprendermi.
I miei occhi cadono spesso sull'anello che porto al dito e ogni volta rivedo nella mia mente tutti i momenti belli che ne sono conseguiti.
Tra tutti, c'è un ricordo che è più vivido di altri.
La giornata si era ormai conclusa e avevamo appena salutato Flavio e Alyssa. La stanchezza era sicuramente la sensazione dominante, non vedevo l'ora di sentire sotto di me il morbido del materasso e il fresco delle lenzuola, quindi mi diressi,con Alessandro, a passi decisi in direzione delle stanze.
Ad un tratto mi sentii tirare la manica della giacca.
«Amore» disse quello che ormai era diventato mio marito.
Lo guardai con aria interrogativa.
«C'è qualche problema?» gli chiesi.
«No, nessun problema. Volevo solo chiederti se vuoi venire con me, voglio portarti in un posto» mi disse.
«Ti seguirei anche in capo al mondo» gli risposi.
Mi condusse lungo un corridoio che terminava con una rampa di scale in discesa. Scendemmo fino in fondo e ci ritrovammo in un ambiente poco ampio e illuminato solo da luci soffuse. Attraversammo una porta e mi trovai davanti una piccola piscina, e petali e candele sparsi tutto intorno.
«L'ho fatta preparare per noi» mi disse Alessandro.
Lo guardai stupefatto, era riuscito davvero a sorprendermi.
«È tutto bellissimo amore» gli dissi.
Lui mi sorrise, felice di essere riuscito nel suo intento.
Delicatamente mi tolse la giacca e iniziò a sbottonarmi la camicia. Io feci lo stesso con lui.
Ci immergemmo nell'acqua calda della piscina e dopo esserci guardati per qualche momento lui mi attirò a sé, mi avvolse tra le sue braccia. E restammo così, seduti sui gradini immersi nell'acqua, abbracciati.
«Non potevo immaginare di innamorarmi così di una persona, e soprattutto di te» mi disse.
«Perché non di me?» gli chiesi.
«Ti conoscevo prima di incontrarti, sapevo chi eri e conoscevo qualcuna delle tue canzoni, e sinceramente non avrei mai immaginato che saresti diventato mio marito».
«Ora le conosci tutte le mie canzoni» gli dissi con un sorriso.
«Ora sì. In realtà subito dopo il nostro primo incontro andai ad ascoltare tutta la tua discografia, volevo conoscerti meglio» disse ridendo.
«E ci sei riuscito?»
«Ad oggi posso dire di sì» rispose.
«Ne sei sicuro? Potrei avere tanti altri segreti da svelare»
«E allora io non vedo l'ora di scoprirli» disse.
Non so quanto tempo passò tra una carezza, silenzi confortanti e dolci parole. Ma mi sembrò una vita intera.
Mi sentivo il cuore leggero, la mente sgombra da qualsiasi pensiero.
E pensai che solo il giorno in cui fosse nato mio figlio avrebbe potuto essere più bello di questo. Anzi, ne ero certo.

*spazio autrice*
Ciao a tutti, scusatemi se vi ho fatto aspettare tanto.
Questo capitolo è un po' piu breve dei precedenti in quanto è solo Tiziano a parlare.
Come avrete capito sono ricordi della giornata del suo matrimonio, che nel capitolo prima è stato raccontato dagli altri due protagonisti della storia.
So che probabilmente questa parte della storia vi sta annoiando un po'. É tutto rose e fiori, è tutto bellissimo, ma si sa, queste cose dopo poco annoiano. Ebbene, volevo dirvi che ciò che vi ho fatto leggere ultimamente è solo la cosiddetta calma prima della tempesta, quindi preparatevi!
Detto ciò vi chiedo come sempre di darmi una vostra opinione e magari cercate di capire cosa accadrà da qui in poi. Forza, sono curiosa di leggere le vostre idee!
Vi lascio un disegno e spero di non farvi aspettare tanto per il prossimo capitolo.😉

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