Nato dalle Ceneri

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Era una giornata calda lì nel deserto della Scorched Earth. La sabbia si sollevava al forte vento del deserto e il cielo cominciò ad assumere un colore rosso a causa di una tempesta di calore che, di lì a poco, mi avrebbe dato alla luce.
Ben nascosta tra le dune, c'era una montagnetta di cenere ancora calda, quasi immobile, che grazie a quel torrenziale caldo, si sarebbe trasformata in una splendida fenice.
Quella Fenice ero io. Aprì leggermente gli occhi e mi ritrovai steso a terra, a contemplare il sole, che trasmetteva in me una piacevole sensazione di confort. Rimasi a terra per qualche minuto, a godermi il momento, ma notai qualcosa di strano, come... se mi mancasse qualcosa. Nel tentativo di capire, venni distratto da un piccolo insetto rosso, che, passandomi vicino, scaturì in me una certa curiosità. Mentre il piccolo insetto si allontanava, io mi alzai, cercando di non cadere, e cominciai a muovere i miei primi passi. Ero così eccitato che non sentivo neanche la sabbia scottare sotto le mie zampe. Lo rincorsi per un po', salendo perfino su un'altissima duna, prima di notare un meraviglioso spettacolo; un immenso deserto dalla sabbia arancione-gialla.
Era uno spettacolo mozzafiato. Da lì sopra riuscivo a vedere tutto, dagli alti canyon che pian piano andavano a sgretolarsi alle dorate dune su cui adagiavano  scorpioni giganti e titanoboa. Tutto era perfetto, ma avevo un'altra strana sensazione, che non portava però nulla di buono. Mi sentivo come osservato, ma non diedi troppo peso alla situazione, talmente ero preso da quello spettacolo naturale. Dopo solo pochi minuti sentì  dei piccoli passi veloci, che venivano nella mia direzione. Quei passi smisero quando voltai leggermente lo sguardo ma dietro di me non c'era nulla. Quando mi rivoltai verso il deserto, quel rumore riprese, sempre più forte. Ad un tratto smise, lasciando posto ad uno strano battito di ali. A quel punto mi voltai e vidi una enorme mantide arancione scagliarsi su di me a tenaglie aperte. Mi spostai appena in tempo per non essere tranciato e cominciai a correre nel frattempo che lei tirava le sue chele fuori dalla sabbia. Tentai di fuggire e di spiccare il volo, ma senza successo. Lei continuava a seguirmi come se il suo unico obiettivo fosse uccidermi.  Tentai un'ultima volta di volare, battendo le mie ali prive di piume con tutta la mia forza, ma fallì miseramente, finendo sulla sabbia. A quel punto capì che era la fine, e che sarei stato pasto per quella bestia. Mi voltai molto lentamente per vedere quel mostro saltarmi addosso. Ma... ad un tratto... un enorme ruggito squarciò l'aria e quella mantide che per pochi metri mi avrebbe raggiunto, fu afferrata al volo e uccisa davanti ai miei occhi da una enorme figura alata. Un drago, anzi no, una viverna, che, fermatasi a mangiare il suo pasto, mi permise di ammirarne la bellezza. Era di un colorito blu pallido, con una lunga coda sottile e una testa quasi triangolare, con una piccola cresta sulla testa. Le ali erano di un intenso azzurro e vi erano raffigurati dei fulmini. Nel ammirarla questa si voltò e vedendomi accasciato al suolo emise un potente boato che attirò una seconda viverna, sta volta di colore rosso e con una faccia molto più tozza. Quest'ultima spalancò ali e artigli e mi afferrò molto violentemente, strappandomi  dal suolo. In quel momento mi impanicai, e tentando la fuga, peggiorai solo la situazione, facendo si che la viverna mi stringesse ancora più forte. L'altro esemplare mi scrutava da dietro, tenendomi d'occhio e impedendomi di scappare. Percorremmo molti Km, prima di arrivare a destinazione, un'enorme canyon con una spaccatura ai lati. Al suo interno, attaccati alle pareti c'erano un gran numero di cristalli arancioni contornati da rocce di ossidiana, e nelle profondità di quel luogo giaceva un immenso fiume di lava, che tramite alcuni sbocchi sulle pareti da cui usciva continuamente lava,  continuava a riempirsi. Dopo non poco, quella viverna mi lasciò cadere su un nido fatto di paglia bruciata e ossidiana. Non ebbi nemmeno tempo di capire dov'ero, che una gigantesca viverna albina mi si piazzò davanti, cercando di reggersi in piedi su quella sottile asse di ossidiana in cui si trovava il nido. Lei si avvicinò molto lentamente, e guardandomi con il suo unico occhio giallo ( dato che l'altro gli è stato ferito durante un combattimento ), mi trasmise nella anima un terrore così forte che non riuscì nemmeno a muovermi. Dopo avermi analizzato, spalancò le fauci e dalla sua bocca fece uscire un enorme getto di fuoco. In quel momento, chiusi gli occhi e mi coprì la faccia con le ali, era inutile, mi sentivo bruciare, ma... non era affatto doloroso. Anzi, quel fuoco mi fece crescere delle favolose piume infuocate.  Il mio corpo cominciò a coprirsi di fuoco e da che prima ero quasi nudo ora possedevo un maestoso piumaggio di colore​ arancio, con tre lunghe piume gialle alla fine.  
Non ero morto, non ero stato carbonizzato, ma... allora cosa volevano fare quelle creature. L'esemplare albino si limitò a guardarmi con aria di approvazione, mentre gli altri battevano le ali in segno di felicità. Non capì bene cosa stava succedendo, ma fino a quel momento non mi uccisero, quindi... stavo bene. Una di quelle viverne si avvicinò a me e spingendomi delicatamente fuori dal nido, mi portò ai bordi di quella passerella naturale. Colsi immediatamente il significato, voleva che saltassi per spiccare il volo. Ero molto timoroso dato che prima finì solo a faccia a terra ma comunque mi fidai di loro. Spalancai le ali e mi lanciai. Senza neanche battere le ali un enorme sfera di fuoco mi avvolse, e io cominciai a volare. Dietro di me lasciavo un'enorme striscia infuocata, che andava man mano a sgretolarsi. Volai per un po' all'interno di quel Canyon, e ammetto che fu molto stancante. Così tanto che il mio appetito si fece sentire. Tornato al nido una delle viverne capì cosa avevo bisogno, e senza alcun indugio, si avvicinò a me e mi allattò. Non era male come sapore.  Grazie a loro finalmente riuscì a cavarmela in quel mondo ostile, e senza il loro aiuto a quest'ora sarei tra le grinfie di una orribile mantide.

Phoenix: La piuma di fuoco [Da riscrivere]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora