1 Vecchiaia

27 6 7
                                    

D'estate ad agosto, di solito vado in campagna dai miei zii.
Sono molto attaccata a mia zia Marta, è una donna forte nonostante la malattia.

Quest'estate sono stata di più lì.

Era l'ultimo giorno di vacanza in campagna e mi ero ripromessa di passarlo in senerita'.

Stavo sbucciando le mele al tavolo insieme a mia zia mentre mio zio cercava di risolvere la settimana enigmistica.
Era una specie di fissa per lui, la maggior parte delle volte non ne sapeva nemmeno una ma continuava a chiedere imperterrito finché qualcuno buttava lì una risposta a caso e lui lo derideva.

< Il figlio di Zacconi e Proda?>.

< Mmh>.

< Marta! Dì un po'>.

< Eh cosa ne so io?>

Stetti ad ascoltarli battibeccare piacevolmente stravaccata sulla sedia continuando a sbucciare mele.

Erano dure come pietre, ma la zia continuava a dire di non tagliare l'albero perché erano ottime per le torte.
Se continuava così sarei diventata una torta di mele.

Ad un certo punto mi accorsi che la discussione stava degenerando verso tasti piuttosto dolenti quindi mi diedi una mossa ad intervenire.

< Zio non urlare alla zia. Cosa succede?> chiesi con un sorriso sornione stampato in faccia.

< Succede che avrei dovuto vendere questa casa tempo fa! È una schifezza e la usiamo solo d'estate!>

Cercando di capire come si fosse passati da Zacconi junior alla vendita della casa mi raddrizzai sulla sedia.

< Zio non dire sciocchezze e poi la casa è della zia, sai? > ribattei fiacca.
Quel posto era la morte definitiva per i miei poveri neuroni.

< Zia di qua, zia di là. Quando sei qui stai sempre con noi ma la verità è che il resto del tempo siamo soli, soli.>

< Zio!> lo ripresi per poi guardare preoccupata la zia.

Lei era in un dei suoi momenti particolari, le cinsi le spalle cercando di calmarla ma lei cominciò a farfugliare.

< Cosa succede? Ooooh cara vieni aiutami a tagliare le mele. Come ti chiami stella?> chiese guardandomi come se fosse la prima volta che mi vedeva.

Lo zio si alzò di scatto e andò fuori in cortile.

< Mi chiamo Maria>

< Ah, ma che bel nome.. dimmi ti sei persa? Sei una dei figli dei vicini, stella?> sembrava davvero pensare che io fossi capitata lì per caso mentre mi sorrideva gentilmente.

< S-si è esatto > la voce mi tremava un po' quindi decisi di raggiungere lo zio in cortile.
< Posso raccogliere qualche mela anche per i miei genitori?>

< Ah ,ma certo cara ,vah pure >.

Uscii e vidi lo zio asciugarsi il viso con una manica del solito maglione verde.

< Che fai zio, piangi?> chiesi intenerita.

< Eh? No, certo che no. Mi è entrato un moscerino nell'occhio.> disse burbero.

Io gli sorrisi e lui mi guardò corrucciato.

< Mi conosci troppo bene, Maria> sentenzio' facendo un gesto vago verso la casa.

< Sai, tua zia Marta ha un desiderio. Vorrebbe andare al mare ancora una volta prima di morire. E sai io sono così egoista che non sono riuscito neanche ad accontentarla. > disse grave.

< Sono troppo vecchio per spostarmi e lei deve starmi vicino perché potrei avere un altro infarto> spiegò.

In quel momento mi resi conto che erano come naufraghi nel mare in tempesta.
Unica forza che deriva dalle loro mani intrecciate.
In balia del mare ma uniti, aspettando l'onda che metterà fine alle loro sofferenze.

< Forza rientriamo, sta per piovere.> disse.

......

< Ci credi Maria? Prima è venuta una ragazza che ti assomigliava molto. Si chiamava come te. Abita qui vicino, sai?> chiese zia Marta tutta allegra.

< Oh davvero? La andrò a trovare qualche volta! > dissi con voce flebile.

Mi risedetti al tavolo e cominciai a sbucciare mele.

< Verrà una bellissima torta! >

< Il primo faraone che fece costruire una piramide? Cinque lettere. > .

Hai finito le parti pubblicate.

⏰ Ultimo aggiornamento: Sep 05, 2017 ⏰

Aggiungi questa storia alla tua Biblioteca per ricevere una notifica quando verrà pubblicata la prossima parte!

ONE-SHOT of me Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora