capitolo 15

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I giorni seguenti furono molto pesanti per me, mi mancavano i miei genitori. Mi mancavano le continue intromissioni di mia madre nella mia vita, gli sguardi severi del papà. E anche se non volevo ammetterlo, le sue parole mi fecero davvero male. Non mi voleva più vedere.
Mamma invece per tutto il tempo rimase chiusa nei suoi pensieri. Così decisi di andarla a trovare in ufficio. Sperando che Josephine, la segretaria, mi facesse entrare.

Così, al posto di stare a casa a rimuginarmi sul perché stessi male, presi le chiavi dell'Harley Devinson e partii per l'ufficio di mia madre, non molto lontano da Starbucks e home sweet home.

Arrivata alla porta scorrevole esitai, pensando:
"E se anche lei fosse delusa del mio comportamento?  Se mi odiasse? Se non volesse più vedermi? " però, poi mi dissi che, era mia madre,  non poteva non volermi più vedere. O almeno non credevo che fosse possibile. Comunque…alla fine entrai nel maestoso palazzo presi l'ascensore e arrivai al terzo piano...quello riservato all'avvocato Clarissa Reaken Shepard.

"Ciao Josephine....c'è la mamma? " chiesi alla signora di mezza età dai capelli rossi e occhi azzurri.

"Buongiorno anche a te signorina Shepard, si c'è. Puoi andare. " disse con un'aria dolce, annuii e imboccai il corridoio che portava allo studio di mamma.

Bussai e schiusi la porta

"Mamma...?" dissi con il terrore di esser mandata via

"Amore mio!  Mi sei mancata!  La casa è così vuota senza di te!" disse venendomi ad abbracciare contagiandomi i lacrimoni

"Anche tu mi sei mancata!! Mi mancano i tuoi abbracci! " balbettai

"Amore mio, quando penserai di sposarti sarà così e poi, se così non fosse, ti avrei sbattuta fuori casa io stessa" disse dandosi una sistemata.

"Ahahahahahaha, mamma!! " dissi

"Cosa ridi, sono seria, non avevi mica pensato che se fossi rimasta zitella saresti rimasta con i tuoi genitori!!  Mamma mia che sciocca!!"
Disse e io smisi di ridere. Così per scherzare le dissi

"E secondo te, chi non vuole una ragazza così bella come me!" sbruffai "ma....papà?  È ancora arrabbiato? " chiesi trist

"Tesoro non è arrabbiato, solo che non voleva che tu te ne andassi così presto" spiegò sistemandomi una ciocca di capelli dietro l'orecchio e asciugandomi le lacrime.

"Beh voi dite sempre: casa nostra regole nostre, bhè ora casa mia regole mie...no? "

Sorrise

"Tesoro, quel ragazzo Fall, il figlio del tuo allenatore..."
"Siiii...."
"È cotto di te"
"Mamma!! "
"Che c'è, senti non abbiamo mai parlato di ragazzi ma…dalla frequenza con cui ti chiamava, il fatto che abbia portato te a Parigi anche se vi conoscevate si e no da due giorni… questi sono i sintomi di una cotta"

*****

Mi fu tutto chiaro. Quelle parole a Parigi, di stare attenta alle persone a me intorno, voleva dire sta attenta a me. Ero furiosa, furiosa perché mi aveva mentito. Furiosa perché… molto probabilmente pensavo di ricambiare…e tutto cio mi metteva in imbatazzo.

"Mi hai mentito idiota! " gli gridai contro entrando in camera sua interrompendo la partita ai videogame con Derek.

"Io…vi lascio soli…au revoir" disse Derek uscendo

"Mi hai mentito…" dissi con severità a Fall una volta uscito il francese.

"Di che stai parlando? " disse chiaramente confuso

"Sta attenta alle persone che ti stanno attorno…tu hai una cotta per me Fall…" dissi prima facendo una voce da uomo, poi una pausa per continuare con un tono deluso

"E allora? Si ho una cotta per te. Non sono il tipo che nega l'evidenza" disse sulla difensiva

"Ma Fall…sei il mio allentatore…non è proprio questo il rapporto che dovrebbero avere un'atleta e il suo allentatore"

"Ma Summer, ma se ne anche ti alleni, ma se non te ne frega nulla della boxe, non vuoi neanche gareggiare. E poi che significa che sono il tuo allenatore eh? Noi gente comune ci innamoriamo di chi ci pare e piace, non come voi snob sciccosi che siete promessi dalla nascita!"
Urlò

"Senti Fall, la boxe non è la mia priorità perché mi ha deluso, non gareggiò perché non è il mio sogno diventare una kickboxer, e non sono snob perché se fosse così non me ne sarei andata da casa mia! Non avrei abbandonato tutti i miei confort!! " lo rimproverai

"Ah no?  Non sei snob?  E questa casa cos'è?  La cabina armadio comune a tutti cos'è?  E questa bigiotteria cos'è? "disse indicandomi la mia collana in oro bianco con un ciondolo del simbolo dello yin e dello yang.

"Hai ragione. Sono snob, sono viziata, sono ricca, sono tutto quello che vuoi. E questa collana era di mio nonno, me la diede prima di morire davanti a me, in un ospedale normale…sai…mia mamma era di Chicago, il nonno era un fruttivendolo, mia nonna sarta…mia mamma andò a scuola, in una scuola di normali, poi un giorno a diciassette anni vide un film con mio padre, così andò al red carpet, mio nonno risparmiò moltissimo per mandarla lì…alla fine si fece fare l'autografo, uscirono e si innamorarono. Quindi come vedi…anche io sono normale"

Bonjour ||COMPLETA||Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora