Alone 0.4

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Ero ormai diventata amici dei popolari.
AMICI DEI POPOLARI.
E pensare che prima non avevo neanche un amico...comunque io non mi fido di loro.

Se Harry non fosse I-il mio ragazzo, probabilmente sarei morta.

-che fai?-
-studiavo fino a due secondi fa ahaha-
-ah allora non ti disturbo...-risponde ridendo.
-non hai anche tu il test domani?-
-certo, ma preferisco passarti a prendere tipo alle 8:30 in moto...-
-ma stai scherzando?! Non ho mai saltato la scuola!! E poi domani c'è un test!! Ci vuoi fare espellere?!-
-va bene...non ti stresso troppo come i ragazzi dei telefilm che guardi...dieci in punti in più a me!!-
-GUARDI HARRY POTTER?!-
-ovvio ;)-
-facciamo domani alle 8:15...ma sbrigati!!-
-il Fanboy colpisce sempre!-
•••
-Sei in ritardo!!-
-ma...sono in ritardo di un minuto!!-
-eh...ero nervosa. Dove andiamo?-
- dove vuoi tu.-mi porge il casco.
-c'è il mare qua vicino...prendiamo una navetta?-
-per andare dove?-
-dove il vento ci porta...ho sempre desiderato noleggiare una barca!-
-andiamo!:)-

Avvolgo le mie braccia intorno al suo petto.
-tieniti stretta!- mi urla.
-ehm...non so se mi devo preoccupare o...-
•••
-possiamo noleggiare una barca?-
-con il velo o il motore?- chiede la signora.
-con il motore perfavore.-
-prima, i documenti perfavore. Sapete guidarla?-
-io sì.-
-perfetto. Sono ......€.-
-ecco a lei...-
-grazie. Se entro un giorno non ritornate sarà un furto. Le carte le teniamo noi.-
•••
Siamo in barca.
-Harry...sta arrivando un temporale!!-
-cos...? Ma prima c'era il sole!!-
-ho paura che diluvierà...le statistiche non sembrano molto belle...-
-vieni, qua...fanculo le statistiche.-
Mi prende e ci baciamo. Sotto l'acqua tutta fredda ma limpida.

-diluvia!!!-
-Harry...COS'È QUELLA?!-
-un'onda gigantesca!!!-
•••
Mi sveglio. Sono su...una spiaggia.
Sento la fastidiosa sabbia tra le mie mani...
Le onde salate che raggiungono le mie gambe, e il sole caldo d'estate.
Ma...non vedo Harry!!
Mi alzo subito con la tremenda paura di averlo perso.

-Harry!! Harry!!!- urlo con tutta la mia forza.
-Harry dove sei?!- dico piangendo...
-sai...ho sempre saputo di essere sfigata, ma questo...HARRY!!!-
Non lo vedo e per quanto le mie orecchie si impegnino sentono solo le onde del mare.

Era su un'isola deserta...e Harry non so dove sia.
Come in ogni film, mi avvio dentro la radura alla ricerca di cibo o meglio...vita.

-dove siamo?!-
-n-non lo so...-
-Perchè siamo qua?! Dove sono mamma e papà?!!!-
-non l-lo so..-
-stai piangendo sorellona?-
-S-si...-
-Perchè stai piangendo?-
-p-perché ho perso...-
-sorellona...-
-non allontanarti troppo Dylan!!-
-pff, o-ora parlo pure con le mie allucinazioni...-

-ACQUA?! ACQUA!! C'È UNA CASCATA!!-
poco più avanti...
-FRUTTA!! COCCO E BANANEEEE-
Vado in spiaggia con un po' di cocco e banane.

-Harry, Hermione, Ron...-
-Harry, Hermione, Ron...-
-che fai sorellona?-
-ripeto i nomi del golden trio...-
-Perchè lo fai?-
-mi acquista sicurezza...sono sopravvissuti a una battaglia loro...questa è la mia battaglia.-

I giorni passavano, e io diventavo sempre più pazza. Vedevo sempre più Dylan ed ero diventata ormai depressa.
L'isola era fantastica, un sogno, ma Harry era scomparso.
La famiglia era scomparsa.
E io avevo quello stupido pensiero che nessuno mi stesse cercando, tanto di me non importava.
Più pensavo a Harry più cercavo di trovare modi per suicidarmi.
Dal buttarmi da un dirupo...al buttarmi dagli scogli.
Mi ero fatta una specie di tetto con le foglie o i rami che trovavo.

Contavo quante stelle vedevo la notte, e visto che sono infinite era inutile chiedersi perché erano di più o di meno.
Oltretutto pensavo solo a quello.
Chissà se proprio adesso vedo una stella che forse è scomparsa decine di milioni di anni fa.
Oppure delle terre...con le risorse necessarie all'uomo, magari abitate. Da chi?

-Harry deve essere vivo...-
Ci speravo col tutto il cuore, ma la vita non era più la stessa.
Non avevo rasoi, tagliaunghie, shampoo, spazzole, biancheria intima...NON AVEVO NIENTE!!
Avevo solo il cellulare morto da un secolo e lo zaino di scuola, con dentro i quaderni.

Disegnavo quello che vedevo, ogni notte, ma più disegnavo, più mi ricordavo che c'era un mondo la fuori a cui io non ero partecipe.
Nella mia vita mancava tutto.
Sarei morta la.

Ma un giorno arrivò un miracolo...un elicottero. Quel maledetto elicottero che non passò per ben due mesi, quasi tre.
Avevo passato tre mesi della mia vita chiusa su quell'isola.
Consumando quasi, venti chili.

-come ti chiami?- domandò l'uomo preoccupato.
-S-Sydney...-
-da quanti mesi sei su quest'isola?-
Li conto con le dita...
-t-tre, quasi tre...-
-c'è qualcun altro con te??-
Scuoto la testa.
-bene Syd, ora ti riportiamo a casa...-

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