Laetitia: Blu profondo

Sebastian

Era proprio forte quella bambina.
L'aveva vista lottare quella notte ...come un leone....o come una gazzella che non accetta la sua fine.
Avrebbe portato rispetto a quella bambina ...
Come...come...come a Nora....ma lei gli era scivolata tra le mani come sabbia....gli mancava ...gli mancava terribilmente.
Era stata la prima persona ad'accettarlo, lei era stata la sua piccola ...la sua dolce nuvola dissolta troppo velocemente.
Non avrebbe mai voluto perderla ....
Ma la morte se l'era voluta portare via...portandosi via con lei un pezzo di lui....
Perché quel pezzetto l'aveva seguita.
Morendo con lei.
Era bella, tanto....aveva degli occhi dolcissimi che lo avevano sempre guardato con amore.
Anche quando lui aveva le corna da ariete o la coda di lupo.
Era brutto essere un muta forma.

Ricorda quella notte .....che anche dopo anni non riesce a eliminare dalla testa.
I suoi occhi cosi pieni di dolore, le labbra tremanti.....il suo ultimo alito di vita disperso sulle sue labbra.

E al posto del suo sorriso, un corpo freddo, occhi vuoti.....cuore fermo.
E la disperazione era entrata in lui.
Facendolo morire ...piano e lentamente.
Perché il suo angelo era volato via.

L'aveva conusciuta in una culla.
Era cosi piccola la prima volta che l'aveva vista...
Crebbe con lei sotto forma di montone, gatto, formica, bambino.
Si innamorò di lei piano ma intensamente....come lei di lui.
E maledì quel dottore...per avergli dato quella notizia...lo sapeva anche lui che il cancro non perdonava ...ma in quel momento voleva solo sentirsi dire che la sua piccola sarebbe vissuta...per l'eternità con lui...perché era cosi che lui avrebbe voluto che fosse.

E si sente in colpa per essere riuscito a vivere senza di lei.
Per aver visto albe e aspettato tramonti senza di lei.
Ma sapeva che prima o poi l'avrebbe riavuta...era sopravvissuto solo per quello.

E mentre la piccola Laetitia dorme in un sonno tormentato, non sa che un piccolo passero fuori dalla finestra piange.