Capitolo otto.

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Alcol, sudore, fumo.

Questi i deliziosissimi profumi che percepivo da due ore, ormai.
Non avevo ancora bevuto, non ne avevo voglia.

Quella sera volevo rimanere lucida, avevo intenzione di chiarire con Bianca e Matt, una volta tornata a casa.

Ero seduta su un divanetto, mentre guardavo tutti divertirsi, e, ancora una volta, ero assorta nei miei pensieri.

La musica altissima mi rimbombava nelle orecchie, ma non mi dava fastidio.
Era musica, non mi avrebbe mai dato fastidio.

Scorsi, nella pista da ballo, una testolina turchese riconoscibile tra mille.
Steph e Drew ballavano, scatenati, e dedussi con tutte le probabilità che fosse stata lei a convincerlo a buttarsi nella mischia.

All'improvviso sobbalzai.
Si stavano baciando!

Certo, non che non me l'aspettassi, ma vedere la scena davanti ai miei occhi faceva tutto un altro effetto.
Mi ripromisi di farmi raccontare tutto da Steph il giorno dopo, quando si sarebbe ripresa da quella sbronza colossale.

Era avvolta nel suo vestito verde smeraldo, si truccata abbastanza, ma non eccessivamente, ed aveva pettinato i capelli in una treccia che, probabilmente, era diventata scomposta mentre si dimenava ad un ritmo scatenato.

Era bellissima.
Il contrario di me, insomma.

Eppure, anch'io quella sera mi sentivo bella, forse per la prima volta in vita mia, ed era tutto merito del ragazzo che se ne stava vicino al bancone, a parlare con l'amico Kevin da svariato tempo ormai.

Derek.
Mi aveva detto di essere bellissima, ed io ancora rimuginavo sulle sue parole.

Tutto ciò non era affatto tipico di me.
Sapevo di dovermene fregare, sapevo che, forse, l'aveva detto ad altre migliaia di ragazze, sapevo che era solo un complimento, dopotutto.

Ma sapevo anche che era un complimento che mi aveva resa felice, felice davvero, perché leggevo nei suoi occhi nient'altro che sincerità.

Se c'è una cosa che la sottoscritta sa fare bene, questa è cercare di capire ogni individuo le si pari davanti.

Tentare, in qualche modo, di sentire le sue emozioni, i suoi pensieri più profondi; abbattere ogni barriera, leggere dentro ad una persona fino a conoscerla quasi del tutto.

Per farlo, quale punto di partenza migliore degli occhi?

"Gli occhi sono lo specchio dell'anima", mi sono sentita dire spesse volte.
Ed è proprio vero.

Oramai avevo imparato a conoscere i miei fratelli, ci era voluto del tempo; poi Bianca, e persino Steph, inoltre avevo visto negli occhi scurissimi di Kevin un profondo tormento.

Questo è ovvio, ognuno di noi è tormentato in qualche modo e da qualcosa, ma lui lo sembrava addirittura di più.
Come se avesse perso metà della sua vita in preda ad esso, e ancora non era riuscito a liberarsene.

Negli occhi di Drew, al momento, ero riuscita solo a scorgere una profondissima ammirazione verso Stephanie, confermata la mia ipotesi dal bacio che si erano appena scambiati.

Ero conscia del fatto che fossero entrambi ubriachi, ma era chiarissimo che si erano piaciuti dal primo momento in cui si sono visti.

La cosa che più mi intrigava, mi infastidiva e mi incuriosiva al tempo stesso, era il non aver identificato Derek.

Era cosi... diverso.

Diverso, perché stavolta ero io a non voler incrociare il suo sguardo, mentre lui mi cercava ovunque.

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