Capitolo 3

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Inizio a correre e le lacrime cominciano a scendere sempre più veloci, corro e corro finché non sono davanti alla mia stanza ed entro velocemente.
Appena entro vedo Martina che sta leggendo e appena alza lo sguardo e mi vede piangere mi viene vicino e mi abbraccia accarezzandomi la schiena, mi stacco dall'abbraccio e alzo lo sguardo e comincio a raccontarli tutto.
Lei appena finisco di raccontargli tutto scoppia a piangere e mi abbraccia e con voce tremante mi dice《non voglio che te ne vai, ma tu meriti di essere felice dopo quello che hai passato lo meriti quindi spero che riuscirai finalmente a essere felice》 dice staccandosi dall'abbraccio e accennando un sorriso molto sforzato 《anche io non voglio andare ma devo andarci anche se non ti voglio lasciare》gli sorrido e vado a preparare i vestiti dentro la valigia.
Con l'aiuto di Martina sono riuscita a finire in poco tempo e dopo aver preso tutto apro la porta e mi giro e dico《cerca di non fare cazzate》 dico e ci mettiamo a ridere e lei risponde 《certo》e ci abbracciamo per l'ultima volta.
Arrivata davanti alla segreteria la porta si apre e incontro i signori di prima che mi sorridono e mi prendono la valigia e dopo aver salutato la segretaria ,io e i miei "nuovi genitori" ci dirigiamo fuori dove ci aspetta una macchina nera, Bill mi fa segno di entrare e io obbedisco.
Il viaggio dura poco perché ci fermiamo dopo venti minuti in un'aereoporto dove appena entrati ci viene incontro un signore che sussura qualcosa all'orecchio di Bill e lui annuisce lo seguo finché non arriviamo su un'aereo privato ed io prima di entrare mi blocco perché non posso crederci che i miei "nuovi genitori" abbiano un'aereo privato .
Saliti sull'aereo il tempo passa in fretta e dopo otto ore siamo arrivati in America e io non sto nella pelle perché è sempre stato il mio sogno visitare l'America.
Atterrati scendo dall'aereo e un venticello caldo attraversa il mio corpo, mi tolgo la felpa che avevo perché rispetto all'Italia qui fa molto più caldo, Bill mi trascina verso una macchina bianca e saliamo all'interno.
Dopo qualche minuto vedo alla mia destra una villa enorme con le pareti bianche e due grandi finestre al piano di sopra e con una porta d'ingresso molto grande la macchina si ferma proprio li davanti e io non riesco a credere che vivrò qui.

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