"è ora di andare." La voce profonda e vibrante di Sebastian rimbombò nel salotto poco illuminato. Suo fratello era in piedi di fronte a lei nella sua tenuta rosso scarlatto e la guardava. La ragazza fece un respiro profondo. "Sono pronta." Fece un passo avanti e si affiancò al fratello. "Per qualsiasi cosa." mormorò poi vicino a lui. La stoffa del suo vestito produceva un leggero fruscio quando sfiorava la pelle della tenuta del ragazzo. Un rumore appena percettibile, eppure mandava a fuoco i nervi già tesi di Clary. Ad un certo punto sentì la pelle calda di Sebastian sulla su mano e una scossa di elettricità statica la percorse. Lui si fermò per guardarla. I suoi occhi neri ora non le incutevano più terrore come la prima volta. Ora si sentiva a casa in quel mare di oscurità. E per un istante Clary si chiese che effetto le avrebbe fatto rivedere di nuovo gli occhi dorati di Jace, ma scacciò quel pensiero subito dopo."Prima le signore." E con un cenno della mano Sebastian le indicò il portale che si era materializzato sul muro del soggiorno. Era di un insolito color nero, che Clary non aveva mai visto prima. Sembrava simile agli abissi del mare o a un cielo durante una tempesta. Si staccò da suo fratello e si avvicinò al portale. Non riusciva a scorgere nulla attraverso quella parete di nebbia. Non aveva alcuna certezza su che cosa l'avrebbe attesa dall'altra parte. Strinse le mani a pugno, tanto che le nocche le divennero bianche e fece un passo avanti, sentendosi avvolgere dalle tenebre.
Atterrò incolume dall'altra parte del varco, su una chiazza d'erba verde. Lastre di roccia erano sparse su tutto il terreno, formando di tanto in tanto cumuli di pietra, che si stagliavano contro al cielo. Colline verdeggianti contornavano il paesaggio rurale e selvaggio. Il cielo grigio incombeva su di lei con grandi nuvole minacciose e il vento sferzava i ciuffi d'erba con una forza che la fece rabbrividire. Tutto in quel posto pronunciava una sola parola. Desolazione.
D'un tratto avvertì un movimento dietro di lei e si girò di scatto. Il portale, simile ad un buco nero, si stava dissolvendo alle spalle di Sebastian, che ora era in piedi di fronte a lei. "Benvenuta nelle Highlands, sorellina" le disse lui, con un sorriso arrogante. "Nelle Highlands? Vuoi dire che siamo in Irlanda?" gli domandò, alzando la voce. "Sì. Nel Burren, più precisamente. è il più vasto distretto pietroso d'Irlanda." le rispose lui con noncuranza, guardandosi intorno alla ricerca di qualcosa. "E non ti é mai passato per la mente di condividere quest'informazione con me?" "A che scopo?"
"A che scopo?" gli fece eco Clary, abbattuta da un onda di tristezza, che si stava facendo strada verso di lei. "Magari perché siamo una squadra, Johnatan." lo aggredì d'un tratto. "Si condivide, ci si informa, ci si fida." sospirò proseguendo. "Ma tu non hai idea di che cosa voglia dire. Ancora non ti fidi di me, non é vero? Dopo tutto quello che ho fatto." Incrociò lo sguardo del ragazzo con il suo, colmo di un immensa tristezza e chiuse gli occhi per sopprimere le lacrime, che minacciavano di uscire. Era arrivata al suo punto di rottura. Non sarebbe riuscita a sopportare oltre tutta quella situazione. Si sentiva fragile, esposta ed abbandonata.
D'un tratto percepì il calore del corpo di Sebastian accanto al suo, riscaldarla fino alle ossa. Riusciva a sentire il battito del suo cuore attraverso la stoffa, come una familiare e piacevole melodia. Un battito incessante, che lei amava. "Ti sbagli." Sussurrò lui sulla sua bocca. C'era disperazione e sincerità nella sua voce. "Ti sbagli. Mi fido abbastanza da portarti qui." Clary aprì gli occhi e per la prima volta scorse una pagliuzza di verde in quel mare nero. "Sebbene io sia consapevole dei rischi. Sebbene io sappia che mi potresti tradire." Lo sguardo che le lanciò mandò in frantumi il cuore già fragile della ragazza. Una lacrima le scivolò lungo la guancia e il fratello la intercettò col dito, accarezzando lo zigomo di Clary, ormai bagnato. "Ma non mi importa." Sorrise. Un sorriso amaro. Il suo sguardo nero era magnetico e intenso, come Clary non l'aveva mai visto. "Avrei ridotto il mondo in cenere, pur di averti al mio fianco, Clarissa."
Quelle parole rimasero sospese nell'aria e nella mente di entrambi, mentre le loro labbra si sfioravano in un esplosione di scintille ed elettricità. La forza dei loro cuori e delle loro passioni li avrebbe spinti a continuare, ma i loro doveri li trattennero dal proseguire. "Dobbiamo andare" mormorò Sebastian, interrompendo il loro bacio. Il ricordo del presente piombò di nuovo addosso a Clary e la ragazza annuì debolmente. Sebastian lo notò e le prese il mento con una mano. Scrutò il suo volto, arrivando persino a toccarle l'anima. "Tu sei Clarissa Morgenstern. Il tuo sangue rivendica potere." le disse, più come un ordine, che una rassicurazione. E una scintilla prese a brillare negli occhi di entrambi, più vivida che mai. "Come il mio." aggiunse.
Poi suo fratello si portò due dita alla bocca, ed un fischio assordante fendette l'aria. Clary si coprì le orecchie con le mani, lamentandosi. "Ma perché lo hai fatto?" Lui le lanciò un sguardo furbo e un improvvisa folata di vento, gli scompigliò i capelli argentati. Come un soffione pensò Clary. "Adesso vedrai." E in lontananza si sentì un rumore. Come il battere ritmico e preciso di un tamburo. Poi la terra tremò e vibrò sotto ai piedi di Clary e un punto all'orizzonte si avvicinava a loro. Per un attimo il battito cardiaco della ragazza accelerò, ma poi rallentò di nuovo. Quando capì quello che aveva davanti, si mise a ridere. Sebastian si girò verso di lei, con un ghigno impertinente stampato in viso. "Ho pensato di ricordarti i piacevoli momenti trascorsi insieme ad Idris..."
Wayfarere, il cavallo di Sebastian Verlac, che avevano cavalcato insieme ad Idris, quando Clary ancora non sapeva chi fosse Jonathan, si ergeva davanti a lei in tutta la sua bellezza. L'imponente stallone si era fermato a pochi metri da loro, osservandoli con i suoi grandi occhi neri da una debita distanza. "Se non ricordi male, io non sono esattamente una grande amazzone." Sebastian si avvicino all'animale, afferrando le briglie in un movimento fluido, ma lento, per non intimorirlo. Lo stallone si lasciò condurre di buon grado dal suo nuovo padrone e Clary ammirò Sebastian venirle incontro nella sua tenuta scarlatta con accanto il suo fedele destriero in quel paesaggio rurale, selvaggio e abbandonato da Dio. E il senso che le stesse accadendo qualcosa di surreale la colpì. Le sembrò di essere stata catapultata nel bel mezzo di Cime Tempestose.
"Forza. Vieni." Clary seguì l'ordine del fratello e si avvicinò a Wayfarere, che scosse la testa nitrendo, come per riconoscerla. Questo le diede più sicurezza e la ragazza accarezzo il possente collo del cavallo. "Aggrappati alla sella" sentì Sebastian dire, e poi, senza preavviso, suo fratello le afferrò il piede sinistro e con una spinta, la lanciò in groppa a Wayfarer. Lui si mosse irrequieto, quando lei gli atterrò sulla groppa, aggrappandosi alla sua criniera. La paura le paralizzava i muscoli. Un attimo dopo avvertì la familiare presenza di Sebastian dietro di sé, sulla groppa dello stallone. Lui le mise le braccia intorno al corpo rigido e afferrò le briglie, allungandosi su di lei, inebriandola col suo profumo. "Rilassati." le sussurrò con la voce roca e suadente, provocando un rilassamento istantaneo dei suoi muscoli in tensione.
"Se fosse così facile." borbottò lei fra sé, guardando ansiosa il suolo a due metri da loro. "Sai, ho saputo che le signore preferiscono montare davanti" Sebastian le diede una spinta con il bacino e Clary scivolò in avanti con il suo, scontrando la sua intimità con il pomo duro e sporgente della sella in pelle, sussultando e un leggero mugolio sfuggì alle sue labbra. La risata di Sebastian si sparse nel vento, ma Clary percepì la sua cassa toracica vibrare contro alla sua spina dorsale. "Si dice procuri un enorme piacere." Il respiro caldo di Sebastian le mosse i ricci accanto alle tempie e piegandosi in avanti il ragazzo appoggiò le sue labbra calde e soffici sul collo di Clary. Succhiò la pelle sopra alla sua arteria pulsante, come per assorbire il battito del suo cuore. E Clary si lasciò travolgere dai sensi, buttando la testa all'indietro, facendola scontrare con il suo petto duro.
D'un tratto Wayfarer sotto di loro si mosse e partì al galoppo, spronato da Sebastian. Lui l'accerchiò con le sue braccia, facendole da scudo, mentre al ritmo regolare dei rintocchi degli zoccoli sul suolo erboso si avvicinavano sempre di più all'orizzonte e al loro destino. "Ora non c'é più ritorno." Sebastian scandì le parole, che vennero portate via dal vento pochi istanti dopo. Ma Clary riuscì comunque a sentirle, rabbrividendo per la loro importanza. Ormai aveva scelto da che parte stare, non potevano esserci ripensamenti. Sperò soltanto di essere dalla parte vincente... Ma vedendo lo sguardo di determinazione negli occhi del fratello, non ebbe dubbi.
STAI LEGGENDO
Le Stelle del Mattino (Clabastian)
Fanfiction"Tu a chi appartieni?"gli chiese Clary ridacchiando. "Io appartengo a te, come tu appartieni a me, Clarissa." Lui le si avvicinò. Clary riusciva a sentire il suo respiro sul viso, il calore del suo corpo contro il suo, il suo cuore battere contro la...