Parte 23

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Dopo un po' ci separammo da quell'abbraccio.
Cercai di asciugarmi velocemente le lacrime mentre Euge continuava a scrutarmi con lo sguardo.
-"Lali.."- mi disse con voce bassa e premurosa, come se avesse paura che da un momento all'altro l'avrei lasciata di nuovo sola, li..senza motivo-" mi dici che diavolo ti sta succedendo?"
Non risposi, rimasi semplicemente con la testa abbassata e cercai di non piangere, non di nuovo.
-"Euge io..ecco a me dispiace di essermi allontanata senza spiegazioni, io non volevo farti stare male. Ma ti assicuro che anche se adesso non capisci il perché, un giorno mi ringrazierai di non averti trascinato in questa storia."- dissi cercando di andarmene.
Ma lei mi trattenne.
Eugenia era molto ostinata, lo era soprattutto quando voleva venire a capo di qualcosa. Come con Nico, c'avevano messo una vita per mettersi insieme. Lui aveva sempre avuto una cotta per lei ma non riusciva a lasciarsi andare e nonostante sapesse di farle del male, la allontanava sempre. Ma lei...lei era Eugenia! Lei non abbandonava il campo se sapeva di potercela fare..al contrario mio, che mi sentivo morire.
-"Tu non vai da nessuna parte, resti qui fino a quando non mi dici che cazzo ti passa per la testa è chiaro? Sono mesi che non parli con me, che non rispondi ai miei messaggi e alle mie chiamate, che mi guardi da lontano con le lacrime agli occhi. Ma soprattutto sono mesi che IO la tua migliore amica, mi sento una merda nel vederti stare così senza poter fare nulla! Quindi dimmelo!"- mi disse alzando la voce.
Ricominciai a piangere, era esasperante!
-"Perché non cerchi di capirmi?"-
-"perché tu non mi dai modo di capire. Lali ti prego, dimmelo. Lasciati aiutare, io sono qui per te"-
La guardai, lei con lo sguardo mi incoraggiò.
Mi feci forza e mi abbandonai nuovamente tra le sue braccia. Ne avevo bisogno, avevo bisogno che qualcuno condividesse quel calvario con me. Lei mi accarezzava la nuca e mi diceva a bassa voce di stare tranquilla.
-"mio..mio padre...sta morendo Euge e la colpa è...mia."- dissi.
E il solo dirlo mi fece crollare dentro ancora di più. Euge mi strinse più forte, tenendomi tra le sue braccia. Ed io in quel momento sperai di poterci restare per sempre in quelle braccia.

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