Prologue

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Miranda Jones mi guardava contrariata dall'altra parte della stanza, mentre sdraiata sul tappeto continuava a sbuffare e mandarmi brutte occhiatacce. Eravamo amiche da anni: stessa classe da sempre, eppure ancora faceva fatica a capire il perché di alcune mie scelte.

"Lizzie, tu hai quasi diciotto anni, per l'amor del cielo!" Esclamò alzandosi dal tappeto e gettandosi sul letto al mio fianco, facendomi rimbalzare. "Posso sapere cosa stai aspettando?"

La mia bocca non proferì nessun suono, mentre la guardavo in attesa del seguito. Sapevo che aveva altro da dire, forse era meglio lasciarla parlare e basta.

"Per la terza volta, solo in questa settimana, Travis Bentley ti ha chiesto di uscire, e tu hai rifiutato senza pietà! Sei corsa via come se ti stesse maledicendo, e invece ti ha solo chiesto di andare a mangiare fuori! Si può sapere qual'è il tuo problema?"

"Non ho nessun problema, lo sai" Le risposi, sfregandomi le mani e non incrociando i suoi occhi. "Forse non mi piace..."

La sua occhiata mi spaventò a tal punto da alzarmi e iniziare a girare nervosamente per la stanza. "Non dire stupidate, sono la tua migliore amica, so quando ti piace un ragazzo.

"Ma-" Provai ad interromperla, quando la sua voce mi fermò.

"E poi stiamo parlando di un metro e novanta di capelli biondi, occhi azzurri e addominali da favola. Non ti crederebbe nessuno."

La guardai sconfitta, sapeva di aver ragione. Travis Bentley era il ragazzo più carino che avessi mai visto, e aveva sempre quella luce negli occhi che era impossibile non rimanere a guardarlo.

"Ora, dopo aver confermato di provare un certo interesse per lui, vuoi dirmi perché non vuoi uscirci?" Mi chiese, abbassando la voce e guardandomi negli occhi. "Qual'è il problema, Elizabeth? Perché non vuoi parlamene? Non ti fidi di me?"

Fantastico, giocava pure la faccia da cucciolo indifeso.

Il fatto non era che non mi fidassi di lei, e questo lo sapeva bene pure Miranda. La verità era che mi imbarazzavo tremendamente solo al pensiero di dirle la verità.

Non dovevo, giusto? lei era la mia migliore amica, cavolo!

"Parlami, ti prego." Mi prese la mano, invitandomi ad incrociare il suo sguardo. "Voglio solo capire ed aiutarti."

"La verità, Miranda, è che semplicemente io non sono come te." Iniziai, prendendo un respiro profondo. "Sono timida, e provo questa costante sensazione di vergogna che mi blocca completamente. Non so mai cosa fare, quindi scappo."

"E..?" Mi esortò lei a continuare.

"E in più, io non ho mai baciato nessuno, e lui stato a letto con più della metà delle ragazze della scuola." Mormorai, e sentii le guance bruciare sotto il suo sguardo attento.

"È questo il problema? Ti preoccupi della tua inesperienza?" Mormorò, guardandomi dolce.

"Non è proprio una cosa su cui ci passi sopra, sai?" Sospirai. "Ha diciannove anni, è ovvio che abbia delle pretese."

"E hai paura di non esserne all'altezza?"

Scossi la testa. "Ho paura di fare tante figure di merda."

Lei scoppiò a ridere, gettandosi su di me ed abbracciandomi. "Sei una scema! Non dovresti farti spaventare da questo!"

"Come posso non pensarci?!"

Miranda mi sorride, prendendomi per mano e facendomi sdraiare sul letto. "Facciamo così, ora ti rilassi ed andiamo a dormire che domani dobbiamo andare a scuola, ma dovresti dargli una possibilità."

"Ma--"

"No." Immigrants interruppe lei, con sguardo sicuro. "Giurami che se dovesse richiedertelo tu accetterai."

Il suo volto era pieno di aspettative, e non potei impedirmi di mormorarle un piccolo "Prometto."

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⏰ Ultimo aggiornamento: Sep 12, 2017 ⏰

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