Nuova Lilith

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Mi sveglio ma Lucio non è accanto a me. Di nuovo. Mi alzo a sedere sul letto e mi guardo l'anulare. Mi sembra ancora di essere in un sogno troppo bello per essere reale. Una stanza sensazione prende possesso di me. Vado in bagno colpita da un improvviso senso di nausea e quando mi volto verso lo specchio mi paralizzo. I miei capelli. Non sono più lisci. Ho una matassa di riccioli neri lunghi fino alla vita. I miei occhi sono gli stessi, trasmettono solo più odio. Non può essere successo davvero. Non posso essere diventata come Lucifero. Non è ancora il giorno dell'Incoronazione. Non ho ancora preso la ma decisione. Crollo seduta sul pavimento in preda ad un attacco di panico. Lucio entra nella stanza e mi si avvicina preoccupato. Mi prende in braccio e mi poggia sul letto. Sento gli occhi pesanti. Non riesco a tenerli aperti e l'ultima cosa che vedo sono gli occhi di Lucio visibilmente preoccupati.

Apro gli occhi e mi trovo in una stanza completamente bianca.
«Lilith, cosa hai fatto.» Sussurra una voce. La Sua voce, ed è molto deluso.
«I-io non ho fatto nulla.» Balbetto.
«E invece si che l'hai fatto. Qualcosa deve pur aver causato il tuo cambiamento nel male puro. Lilith con questa situazione non si gioca. I tuoi poteri si sono accresciuti proprio come ti avevo già detto in precedenza. I tuoi capelli sono simbolo della tua ribellione, la forma del capriccio.» Dice Lui .
«Si ma io non ho fatto nulla» Insisto.
«Forse non consciamente ma questo tuo cambiamento è stato scatenato da qualcosa. Qualsiasi essa sia.»
«E adesso?»
«Devi cercare di stare il più lontano da Lucifero. Lui ha percepito il tuo cambiamento. Percepisce il tuo potere e non ti lascerà andare via facilmente. Scappare forse non servirà a nulla a meno che tu non te ne vada completamente dall'Inferno
«Andarmene? E Lucio?» Chiedo tentennando guardando l'anello al dito.
«Sarà solo temporaneamente Lilith, sempre se tu vorrai. Non sei obbligata ad andartene. Sei libera di fare ciò che più credi giusto.» Afferma e annuisco.
«Nel caso decidessi di andarmene, dove andrò?» Chiedo.
«Dalla Saggia Cassiel. Lei ti troverà, con lei sarai al sicuro. Non permetterebbe mai a Lucio o a Lucifero di trovarti. Sarà un segreto tra noi tre
«La soluzione giusta sarebbe scappare, capire cosa fare dei miei poteri e cosa ha scatenato il cambiamento con l'aiuto di Cassiel. Ma non posso lasciare Lucio
«Prenditi qualche giorno per pensare basta solo che tu stia alla larga da Lucifero
Annuisco e la stanza inizia a scomparire lentamente.

Apro lentamente gli occhi. Sono nella mia stanza. Mi alzo a sedere tenendomi la testa tra le mani. Accidenti e come fa male. Inizio a guardarmi intorno. Non sono sola.
«Già infatti. Non lo sei.» Afferma una voce proveniente dall'angolo più buio della stanza.
«Lucifero.» Sussurro.
«Con i nomi ci sai fare.»
«Cosa vuoi?» Chiedo mettendomi sulla difensiva.
«Oh ma tu sai già io cosa voglio piccola e ingenua Lilith. Solo che Lucio non verrà mai a saperlo.» Mi sussurra all'orecchio facendomi venire i brividi.
«Forse non ti è chiaro che non userò mai i miei poteri per i tuoi sporchi giochetti.»
«Lo dici adesso, ma tra qualche giorno ti ricrederai. Non provare a nasconderti piccola Lilith. L'Inferno è casa mia. Io ti troverò sempre.»
«L'ultima volta non avevi la più pallida idea di dove fossi.» Affermo e mi fulmina con lo sguardo.
«La verità è che nemmeno tu puoi accettare che qualcuno sia più potente di te. Soprattutto se quel qualcuno è la figlia di tuo fratello Michele, nonché tua nipote.» Continuo e il demone si allontana furioso.
«Sta' zitta o finirà molto male.»
«Quello a finire male sarai tu. Io posso ucciderti anche con un semplice schiocco di dita. Ma sai cosa? Non lo farò. E sai perchè? Perchè io sono migliore di te.»
«Poteri sprecati.» Borbotta ed esce dalla stanza. Devo trovare Lucio. Non voglio scappare come l'ultima volta senza dirgli nulla. Merita di sapere. Forse saprà darmi una mano.
Decido di fare una doccia per scacciare via il malumore e indosso un vestito nero e molto attillato lungo con dei tagli lungo i fianchi. Indosso i tacchi neri ed esco dalla stanza dirigendomi alla Sala da pranzo. Entro e noto che sono l'unica reale presente. Tutti i demoni vengono immediatamente spinti in un inchino da una forza di provenienza sconosciuta. Nella stanza entrano anche Lilith, Sarh, i miei gemelli, Lucio e Lucifero e anche loro, come i demoni, vengono spinti a terra violentemente. I miei occhi incontrano quelli di Lucio che sono pieni di terrore. Lui non voleva che diventassi così. Come non lo volevo io. Guardo Lilith, Sarah e i gemelli e noto che provano la stessa cosa. Hanno paura. Paura di me. Lucifero mi guarda con un sorrisetto soddisfatto sul volto ma c'è qualcosa nei suoi occhi. Qualcosa che non riesco a decifrare. Mi dirigo correndo alla mia stanza e la chiudo a chiave. Mi butto sul letto indecisa sul da farsi. Non posso restare qui. Non dopo aver visto il terrore nei loro occhi. Nei suoi occhi. Prendo la valigia e inizio a buttarci dentro cose a caso. Vestiti, scarpe, saponi, shampoo. Sto per uscire dalla stanza ma c'è qualcosa che mi blocca. Mi guardo l'anulare sinistro e sospiro sfilandolo. Mi avvicino alla scrivania, prendo un foglio e inizio a scrivere una lettera per Lucio.

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