10. Una notte soli prigionieri a scuola

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Alla vista del suo fidanzato che l'ha sorpresa in questa situazione Victoria si fa sfuggire una bestemmia crollando poi a piangere ai piedi del moro. Non so quanto prosegua la scenata, faccio attenzione a non farmi vedere e silenziosamente ascolto Avan che fa la parte del fidanzato ferito quando sappiamo entrambi perfettamente che di questo tradimento gliene frega tanto quanto l'interrogazione di storia dell'arte che ha saltato lunedì.
A quanto pare il ragazzo con la pelle scura è un compagno di calcio di Avan, cosa che lui usa come pretesto per incazzarsi ancora di più.
Alla fine una mezz'oretta dopo Victoria esce di corsa dallo spogliatoio in lacrime mentre lui le grida che non vuole più vederla e il tizio di colore la segue con sguardo pentito. Nessuno fa caso a me nella doccia.

Ava: -Allora che dici? Sono stato bravo, non trovi?- dice Avan passandosi le dita tra i capelli per ricomporsi.

Eli: -Si, non ti credevo capace di tale show.- ammetto uscendo dal mio nascondiglio, lui mi rivolge un sorriso e si carica il borsone da calcio su una spalla.

Ava: -In effetti non pensavo di essere così convincente, ma è stato divertente... non mi dispiacerebbe fare l'attore.- confessa mentre ci ribardiamo di giubbotto, sciarpa, cappello e guanti.

Eli: -Beh adesso non tirartela troppo...- borbotto con un sorriso chiudendo la sciarpa con l'ultimo giro.

Ava: -Dove ti porto per festeggiare?- chiede mentre ci incamminiamo per uscire dalla scuola prima che i bidelli ci chiudano dentro.

Eli: -A casa, domani ho compito di chimica e non so un cazzo.- sospiro, lui alza lo sguardo al cielo.

Ava: -Che palle avere un'amica così responsabile...-

Eli: -Son certa che non mi farai tu la verifica, ergo necessito di studiare.-

Ava: -Posso fartela io, invece, domani mi mandi la foto e io ti faccio gli esercizi... il programma di quarta non dev'essere troppo difficile. Dai, vieni con me sta sera.- supplica faccendo il labbruccio e gli occhioni grandi.

Eli: -Va bene Jogia, dove vuoi portarmi?-

Ava: -Un mio amico da una festa questa sera, andiamo lì?- propone, scendiamo l'ultima rampa di gradini e subito entrambi ci accorgiamo che qualcosa non và: il corridoio, l'esterno ed anche la segreteria sono buie.
Ci scambiamo uno sguardo.
Avan accende il flash del telefono e lo punta attorno a noi, nessuno.
Ava: -Non possono non essersi accorti che eravamo ancora dentro.- dice tranquillo, ci avviciniamo alla porta di vetro per uscire. Lui prova a spingere il maniglione per aprirla, non si muove. Al quarto tentativo noto la sua mascella tendersi nervosa.

Eli: -Siamo chiusi dentro, è inutile.- osservo cercando di restare tranquilla... che cosa si fa in questi casi? Se domani sapessero che siamo rimasti dentro tutta la notte sicuramente ci sarebbero delle ritorsioni.

Ava: -Beh, non è un problema. Ci sono un sacco di cose belle da fare la notte chiusi a scuola... no?-

Eli: -Tipo?- borbotto non troppo convinta, lui si mordicchia il labbro inferiore pensando ad almeno una di quelle cose.

Ava: -Beh, non c'è magari una verifica che vorresti cambiare? Un posto in cui non sei mai entrata? Non vuoi provare la piscina quando non c'è nessuno?- chiede elencando alcune delle attività che si potrebbero fare.

Eli: -Tutto questo è contro le leggi e amorale.-

Ava: -Nah, perché? Non ci siamo mica introdotti a scuola illegalmente; siamo passati sotto lo sguardo dei bidelli. Ergo siamo stati imprigionati dentro, quindi stiamo solo occupando il nostro tempo facendo qualcosa di diverso.-
Lo guardo poco convinta, lui alza lo sguardo al cielo e mi prende per mano.
Ava: -Facciamo così: dimenticati la tua parte coscienziosa e spegni quel cervelletto da brava ragazza che per questa sera a te ci penso io.-

Un mese per dirti "Ti amo"Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora