9.

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 -Pronto?-
-Dove sei?- chiese la mora arrabbiata, Marco lo capiva dal tono della voce.
-Sono con Daniela.-
-E cosa ci fai "con Daniela"?- gli fece il verso.
-Senti, non è il momento.-
-Non è mai il momento. Sei sempre in concerto, ti vedo una volta ogni tanto ed è anche breve il tempo! Non so, dimmi quand'è il momento!-
-Tra qualche minuto torno e parliamo.-
Il ragazzo chiuse la conversazione e accartocciò il bicchiere di plastica che aveva in mano. Si voltò verso la porta della cucina dove vide Daniela.
-Hai sentito tutto?- chiese lui rassegnato. Non aveva un minuto di pace.
Daniela annuì e si avvicinò. Prese la mano di Marco e con l'altra gli accarezzò la guancia. La sua pelle era ruvida a causa della barba.
-Non voglio essere la causa della rottura con la tua bella. Vai da lei!-
-Resto ancora un po' con te. Preferisco così.-
-Marco guarda che non ti perdonerà così facilmente.-
-Non mi importa molto. Ora sei più importante tu.- il ragazzo le sorrise.
-Vedo che ti sta proprio bene la mia maglia, sembri grande puffo ora!-
-Te la restituisco subito, non preoccuparti.-
-Tienila, è un mio regalo.-
-Sicuro?-
-Ma certo! E poi ne ho un'altra di scorta nell'auto. Sai, le fan...-
-Ed eccolo il cantante rubacuori!-
Marco le fece la linguaccia. Scherzarono per altro tempo e per Marco fu ora di andare via. Salutò la ragazza raccomandandosi di chiudere la porta fin quando non fossero venuti i suoi genitori. Soprattutto le disse di raccontare almeno tutto a sua madre, l'avrebbe aiutata. Lei sorrise rassicurandolo ma sapeva bene che non lo avrebbe mai fatto.
Marco andò via e Daniela corse a lavarsi, volendo dimenticare l'accaduto del pomeriggio.
Appena Marco entrò nella camera dove alloggiava trovò Deborah che lo aspettava sul letto con una faccia furente e le braccia incrociate.
-Amore mio...-
-Cosa?-
-Perdonami, ma Daniela aveva bisogno di me.-
-Più di quanto ne ho bisogno io?-
-Non posso spiegarti perché sono dovuto restare con lei.-
Deborah era maligna, una persona senza scrupoli, che faceva di tutto per tenere stretto il povero ragazzo. Ovviamente per lei era amore, ma si era trasformato in qualcosa di cattivo: lei era avida.
-Oh amore, non fa niente. Non voglio litigare con il mio dolce pucci pucci!-
Gli prese le guance e lo baciò per poi spogliare Marco velocemente. Deborah, quella notte, fece in modo che Marco dimenticasse per poco la ragazza conosciuta al firma copie.
Ma il ragazzo, anche se era intento a far l'amore con la sua ragazza, pensava continuamente a Daniela. A come quel ragazzo avesse messo le mani sul corpo della sua amica e come il corpo della sua amica gli avesse provocato qualcosa di non indifferente.  Scosse la testa, doveva dimostrare a Deborah che fosse lì con lui e quindi dimenticò per un po' Daniela.



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Ma su, proprio niente niente? 


Dell'amore non so niente, conosco solo te.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora