SPOT THE DOT

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ci tenevo a precisare che questa storia non è mia, bensì di Chayu Juliette su efp, che mi ha dato il permesso di trasferire qui le sue opere d'arte.

1.

L'inverno è greve in riva al mare. Il cielo plumbeo e convesso; una grande cupola che sembra contenere ogni angoscia, evaporata a poco a poco, consumata dalla frenesia della vita. Il legno scricchiola, il lampadario cigola e le finestre, percosse dalle raffiche, non riescono a contenere gli spifferi.

In una casa troppo piccola e troppo poco riscaldata, Baekhyun incassa la testa nel collo, ma evita di lamentarsi per i leggeri spostamenti d'aria.

Si rimodella l'orlo della coperta sulle spalle e riavvia i capelli neri con la mano. Ogni cosa è silenziosa e lo spazio sembra vuoto, come una bottiglia da cui è stata succhiata via tutta l'aria. Con uno sforzo di immaginazione, Baekhyun potrebbe riuscire a sentirsi solo al mondo. O quasi. Ogni volta è come fare un tuffo nel vuoto e poi tornare a galla per merito di mani callose e polsi forti, che lo hanno afferrato stretto e proprio non vogliono lasciarlo andare. Che cosa ci troveranno in lui, poi, Baekhyun ancora non lo sa. Ma sa che il brivido che gli inonda i nervi quando sente che qualcuno tiene a salvarlo dal vuoto, è inimitabile.

Chanyeol lo guarda da lontano e va da lui quando lo vede rabbrividire. Si siede a terra, dietro Baekhyun, limitando in maniera serrata i suoi spazi personali, con le gambe. Quelle sue gambe lunghe, troppo lunghe, che lo facevano inciampare sui ciottoli...Che lo fanno ancora inciampare sui ciottoli, e che si aggrovigliano nelle lenzuola, la domenica mattina.

-Freddo- si giustifica, quando Baekhyun gli rivolge uno sguardo interrogativo.

-Sistema i paraspifferi.-

-Già fatto.-

-Il riscaldamento è...?-

-sì-

Passano pochi minuti prima che il bianco cereo del cielo si coaguli in un nero di stelle altrettanto sbiadite. Nessun cielo, ormai, riesce a sfuggire all'inquinamento luminoso.

-A volte mi chiedo se non sia troppo freddo.- Mormora Baekhyun, digitando sul PC un rigo di parole per poi cancellarlo immediatamente, insoddisfatto. Da qualche tempo, il sito dove pubblica e vende (più correttamente cerca di vendere, spacciandolo per un mestiere) stampe e pattern da lui realizzate, sta perdendo visualizzazioni.

-Troppo freddo per cosa?-

-Per viverci.-

Per un po' si sente solo il tamburellare delle dita di Baekhyun sulla tastiera del portatile. Ha le sopracciglia corrugate in un cipiglio torvo, i suoi occhi seguono veloci i caratteri sullo schermo, frenetici e ripetitivi; spesso Chanyeol pensa che guardi quelle lettere come se sperasse di trovarvi risposta a qualcosa.

Ma poi lo vede socchiudere le palpebre, premersi le dita sulle tempie e massaggiarle. Chanyeol sospira, gli passa le braccia sopra le spalle ricurve, salva i documenti e poi chiude il computer.

-È freddo solo cinque mesi l'anno, circa.- Replica con voce gentile, invitando Baekhyun ad appoggiare la schiena contro il proprio petto. -Una stima accettabile. E poi siamo giovani e siamo liberi. La libertà non ha mai avuto tutti i comfort.-

La voce di Chanyeol è limpida come l'estate, a lui non importa del freddo, non per sé almeno. Per Chanyeol, le mani tremanti di Baekhyun non sono superflue, e nemmeno le sue guance pallide e le occhiaie violacee. A Chanyeol importa. Importa, e molto, più di quanto dovrebbe. Se non altro, questa è anche un'indiscutibile prova che Chanyeol ama Baekhyun, e lo ama disperatamente. Eppure, da qualche tempo, Chanyeol crede di aver intuito che non è il freddo che fa male a Baekhyun, né gli spifferi, né l'aria salmastra del mare.

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