Dopo una settimana passata in ospedale finalmente ero pronta ad andarmene, i dottori dissero che stavo bene, il mondo sembrava sorridermi e Marx aveva una sorpresa per me... cosa c'era di meglio?!
Preparai lo zaino con i vestiti e tutte le altre cose in fretta e furia, non volevo restare neanche 2 secondi in più in quell'ospedale una settimana già bastava e avanzava. Finito di preparare lo zaino uscì immediatamente dalla mia stanza, e proprio quando ero all'uscita il dottore mi fermò <Cloehy, finalmente stai meglio> disse prima di sorridermi, <già...> risposi ricambiando il sorriso <sono contento che finalmente tu possa uscire... il tuo amico ti aspetta> disse ed io sorrisi prima di salutarlo ringraziandolo di essersi presa cura di me ed uscì. Appena uscì notai che Marx mi stava aspettando al parcheggio con l'auto di suo padre e con un mazzo di rose multicolore; andai subito da lui e lo abbracciai <per me?> dissi indietreggiando <e per chi sennò?> disse lui con tono scherzoso <grazie!> dissi buttandomi su di lui <non finisce qui la sorpresa> disse Marx <i-in che senso scusa> dissi ridacchiando <vedrai> disse Marx. Salimmo in quella macchina rosso vivo e andammo in centro dove mi aspettava questa "favolosa sorpresa" che, secondo me, non era nulla di ché; dopo pochi minuti arrivammo al parcheggio di un Hotel l'Hotel Birghe <cosa ci facciamo in un Hotel scusa> dissi ridendo <n-iente... ho solo prenotano una piccola vacanza ma prima di andarci dovremmo alloggiare qui>disse <UNA VACANZA> risposi rimanendo con la bocca aperta; Marx posteggiò l'auto in uno dei tanti posteggi, prima di guardarmi e dire <che c'è?! non posso fare un regalo di bentornato alla mia migliore amica> disse prima di mettersi a ridere <no Marx! ti sto facendo spendere troppo> dissi con un senso di colpa <Cloehy... goditi- la- vacanza> disse mettendo la sua mano sulla ma spalla; lo guardai e risposi <grazie. Tu si che sei un vero fratello> e lo abbracciai.
L'Hotel era davvero stupendo, ricco di luce, di frescura e di odori; l'entrata era decorata con fiori di ogni genere, e, qualche metri da noi, ci accoglieva la Hole, la hole più decorata e bella che avessi mai visto. Guardai Marx e gli dissi < Marx no... stai facendo troppo per me, non voglio che tu spenda soldi per me>, stava per aprire bocca, quando <Marx! finalmente eccoti! Cloehy! Da quanto tempo, Marx mi ha detto tutto; Come stai adesso> urlò tutto in 0.5 secondi il padre di Marx, il signor Zedric <oh emh... salve signor Zedric, io sto bene grazie di averlo chiesto> dissi abbastanza imbarazzata; pensandoci bene, quando con Marx da piccoli giocavamo nel giardino dell'officina di mio zio ero molto felice e solare, ma quando arrivava il signor Zedric diventavo una statua ed appunto ero soprannominata "StoneFace" (faccia di pietra)… ho sempre avuto paura di lui, mentre la mia famiglia lavorava costantemente per guadagnare qualche soldo, lui guadagnava milioni soltanto stando seduto su una sedia di ufficio. Ma Marx è un ragazzo d'oro e la nostra amicizia non è stata mai basata sui suoi soldi, anche suo padre è un uomo di parola, aiutò mio zio e mia zia con un dono di 10.000 dollari per garantirmi un futuro. Mi abbracciò ed io ricambiai parecchio imbarazzata; passarono svariate ore, erano le 22:45 ed io ancora non avevo sonno, stavo leggendo il volantino che Mr. Crow (il tipo alla hole) ci dette questa mattina, il volantino comprendeva tutti i pasti/ attività/ tour che l'Hotel offriva per la settimana e per domani come attività avevamo "piscina", chiusi il volantino e mi addormetai.
STAI LEGGENDO
Il vangelo del Boia
HorrorNella piccola stradella che porta verso la stazione gli omicidi si susseguono senza mai fermarsi. I ricordi di Cloehy sfociarono in un turbine di paura... Il boia era un viso conosciuto già da tanto tempo.