Covo d'artisti

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Due stradine affollate
sul selciato di pietre
con sapienza posate.
Si odono voci conosciute
dal vicino mercato
all'antica "trattoria '900".
Due finestre e un portone
fanno angolo al cantone.
Oste vecchio
grassottello
dal nasone paonazzo
quattro tavoli e una tovaglia
di gialla carta color paglia.
Poche sedie al desinare
gli artisti di strada
fanno accomodare.
Barba lunga e pipa in bocca
cavalletti
tele e pennelli
dall'odore di vernice
di stropicciati cappelli.
Solito pasto
polenta baccalà
e in segno d'amicizia
vino a volontà.
Quando l'oste chiede il conto
c'è un dipinto per baratto.
D'arte pieno ogni discorso
sulla tela qualche ritratto.
Quello
il covo era d'artista
che odore aveva di cultura.
Porte chiuse
niente insegne
ora restano solo le pareti
solo squallido ricordo
barbe
pipe e tele pregne.
Uomini colori
idee fantasie.
Del covo rimangono
quattro mura nelle vie.

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