Silente stava tenendo un discorso sul defunto, Cedric Diggory. Guardandomi intorno vedevo la tristezza negli sguardi bassi delle persone che, un tempo, avevano amato Cedric. Piovigginava, nonostante l'estate fosse ormai giunta, e una brezza leggera sferzava i capelli ricci di Hermione che mi venivano in faccia. Gli occhi della ragazza erano velati di lacrime, così come sicuramente erano i miei e quelli di tutti gli altri presenti.
Non stavo ascoltando le parole che risuonavano nell'aria, amplificate grazie ad un Sonorus. Ero troppo impegnato ad osservare un punto fisso davanti a me, verso la Foresta Proibita, perso tra i miei pensieri. Ripensavo a Cedric, e al momento in cui era caduto morto proprio accanto a me.
Sobbalzai quando intravidi uscire dalla Foresta una figura vestita completamente di nero. Il viso era coperto da uno spesso cappuccio scuro, ma giurai di riuscire a vedere uno scintillio di occhi dorati dietro di esso. Sembravano gli occhi di Cedric...
Deglutii, provando a scrutare ancor meglio quelle iridi ambrate. Dovevo essere sbiancato, perché Hermione, d'un tratto, aveva attorcigliato la sua mano attorno al mio polso. «Harry, tutto bene?»
Scossi impercettibilmente la testa, mentre si levava una folata fortissima di vento. Temetti di cadere all'indietro, ma per fortuna riuscii a riprendere l'equilibrio in tempo.
L'individuo di prima era ancora lì, fermo come una roccia nella sua divisa nera (mi ricordò vagamente quella di una spia). Un solo particolare era cambiato: il cappuccio gli era ricaduto sulle spalle, ora il suo volto era scoperto.
Dovetti trattenere il respiro per non mettermi ad urlare. Strizzai gli occhi per accertarmi di vedere bene, boccheggiando. I lineamenti del suo viso, i suoi capelli, i suoi occhi...era Cedric!
Pareva semplicemente più muscoloso, più pallido ed etereo.Udii un grido poco distante. «Oh cazzo, quello è Cedric!»
Gli occhi del presunto Cedric si sgranarono, resosi conto probabilmente solo in quel momento del cappuccio calato.
Ormai tutti gli sguardi erano fissi su di lui, pietrificato come una statua di marmo. I capelli bronzei svolazzavano nell'aria, accompagnati dal pesante silenzio che regnava nel giardino di Hogwarts. Era così impossibile quella situazione, così assurda e bizzarra.
Il silenzio venne spezzato pochi istanti dopo dalla voce di una ragazza, acuta e stridula. «Cedric!» era estremamente familiare, quel tono. L'avrei riconosciuto ovunque: Cho Chang.
La ragazza asiatica prese a correre verso il ragazzo, sotto lo sguardo sbalordito di tutti noi (compreso quello di Cedric, che aveva aggrottato le sopracciglia). Quando lei fu abbastanza vicina, lui si girò di scatto come scottato e prese a correre verso la Foresta Proibita.
«Coraggio, rincorretelo!» strillò Cho, con le lacrime che le rigavano il viso stanco. «Dobbiamo prenderlo!»
Una folla di persone partì alla carica dietro Cedric, ignorando il fatto di stare per entrare in un luogo molto pericoloso. Il mio orgoglio da Grifondoro non mi permise di restare fermo a guardare, perciò anch'io presi a rincorrerlo con la bacchetta tra le mani in caso di evenienza. Mi seguirono Hermione e Ron, anche loro con le armi in pugno.
L'adrenalina della corsa mi faceva battere forte il cuore, sentivo le goccioline di sudore che scivolavano lungo le tempie. Mi tiravano i polpacci ed avevo l'affanno: correre non era assolutamente il mio forte.
Hermione aveva i capelli più aggrovigliati del solito, i pugni stretti così tanto da far sbiancare le nocche. Era pallida come un morto, tranne che sulle gote; quelle erano arrossate dalla fatica. Erano ancora visibili le tracce delle ultime lacrime.
Ron si guardava attorno impaurito, quasi tremando, con gli occhi azzurri vigili e spalancati. Non sembrava dar peso alla pioggerella che si imbatteva su di lui, tanto era concentrato dal guardarsi intorno.
Si udivano ancora i singhiozzi sconnessi di Cho Chang, che gridava a squarciagola di darci una mossa per raggiungere il fuggitivo. Come se non lo stessimo già facendo!
La visuale degli occhiali era offuscata dalle gocce di pioggia e di sudore, portandomi a non vedere un accidenti di ciò che succedeva intorno a me.
Avevo paura di inciampare da un momento all'altro, così con un incantesimo riuscii a pulire le lenti e ad impermeabilizzarle. Finalmente potei distinguere più nitidamente il paesaggio. Mi vennero in mente brutti ricordi degli anni passati. Qualche centauro sfrecciava per la selva, curiosando dalle nostri parti per capire cosa ci stesse succedendo. Non capita tutti i giorni di veder spuntare una folla di maghi proprio qui, nella Foresta Proibita.
Mi parve di vedere degli occhi rossi in mezzo agli alberi, ma non ci feci molto caso data la corsa in cui ero impegnato. Cavolo, Cedric era molto più veloce di noi! La sua velocità sembra disumana.
Avevamo perso di vista l'ex-morto per un paio di minuti, ma finalmente eccolo di nuovo davanti ai nostri occhi. Era quasi sera.
«State fermi, razza di incompetenti!» ordinò il professor Piton e, per trovare qualcosa da fare mentre stavo fermo, presi ad osservare la sua prorompente appendice nasale. Quante cannucce potrebbero entrarci in quel naso? «Incarceramus!»
Un fiotto di luce fuoriuscì dalla sua bacchetta, diretto verso Cedric. Quest'ultimo cadde di faccia a terra, bloccato dall'incantesimo.
L'avevamo preso! Ma le domande più importanti erano: non era morto un minuto fa? Come aveva fatto a risorgere?
Spazio Autrici
Corsivo: Tia
Corsivo sottolineato: VivienHeylà! Come avete visto questo è il primo capitolo...
No, ma dai!
Comunque secondo me ne entrerebbero dieci di cannucce nel naso di Piton.
Che schifo...
Allora, cari lettori, cosa ne pensate?
Votateeeeee!
Yaaaaaay!
E non dimenticate di seguire anche gli altri nostri profili: leggevatroppilibri e VivienEleda !
Anche se io non ho una storia, ma dettagli, mi farebbe piacere lo stesso!
Al prossimo capitolo!
See you soon!
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Risorto per caso || Crossover
FanfictionÈ il giorno del funerale di Cedric Diggory. Tutti gli studenti di Hogwarts, vestiti di nero e con espressioni tristi, sono pronti a commemorare il compagno defunto. Ma cosa succederebbe se una copia esatta di Cedric, solo più palida ed eterea, compa...