Tricky si svegliò, sentendo nell'aria un profumino delizioso. Polpette! Si precipitò a saltellare intorno al suo padrone più basso per farsene dare un po', questi lo grattò dietro le orecchie, gli disse qualcosa che però non capì e, finalmente, gli riempì la ciotola con quelle ghiottonerie. Un po' calde ma squisite. Mentre mangiava, si chiese come avessero fatto i precedenti padroni (un uomo, una donna e un ragazzino) a perderlo, in effetti, era strano a ripensarci.
L'avevano portato in automobile in mezzo ai campi e lui, felice, si era messo a scorazzare, cercando topi da inseguire o riportando il bastone che l'uomo gli lanciava. Poi (e qui Tricky non riusciva a capire che cosa fosse successo) l'uomo aveva lanciato il bastone lontanissimo e mentre lui correva a recuperarlo, i padroni erano risaliti in macchina ed erano ripartiti. "Ma io sono ancora qui!" aveva pensato il cane e aveva cominciato a inseguirli: inutilmente, quella cosa era molto più veloce di lui. "Si accorgeranno che mi hanno dimenticato e torneranno a prendermi" si disse fiducioso e invece...
Doveva ammettere che stava molto meglio con i suoi nuovi padroni: quello più basso gli preparava ogni sorta di leccornia e quello più alto lo portava nel parco e correvano insieme, in più lo coccolavano sempre e gli parlavano, lui non capiva la maggior parte delle cose che dicevano ma capiva che gli volevano bene e che era diventato parte delle loro vite e lui ne era felice.
Chissà se i suoi precedenti padroni erano tornati indietro a riprenderlo e non vedendolo più si erano preoccupati?
"Sarebbero dovuti tornare prima" pensò masticando un'altra polpetta.
Charlie entrò nell'ufficio di Gabriel con aria cospiratoria. «Gabe, se in questi giorni Sam ti sembrerà strano, è perché ti sta cercando un regalo, quindi cerca di stare tranquillo.»
«Ma non dovrebbe!» esclamò Gabriel. «Me l'ha già fatto.»
«E tu gli hai rovinato la sorpresa» replicò lei. «Cerca di non sciupargli anche questa.»
«Tenterò di non farmi sopraffare dalla mia insaziabile curiosità» replicò con un sorriso. «A proposito, se vuole, può venire anche Jo.»
«Davvero ti fa piacere? Non lo dici soltanto per farmi contenta?»
«E quando mai ti ho fatto contenta?» ghignò Gabriel. «Ormai mi conosci: ho sempre paura di farvi morire di fame e finisco per cucinare per un reggimento, perciò più gente c'è e meglio è. Inoltre...» sghignazzò, «spero sempre di farvi diventare tutti ciccia e brufoli!»
Nonostante le rassicurazioni di Charlie, Sam non era affatto convinto che bastasse una cosa qualsiasi, insomma Gabriel non era un tipo qualunque! Voleva qualcosa che gli facesse capire quanto fosse importante nella sua vita. Erano giorni che continuava a vagare qua e là per negozi senza risultato, finché non rimase folgorato da una vetrina. "È il regalo perfetto!" Entrò deciso e spiegò al commesso che cosa voleva e che frase dovesse esserci incisa.
Quando Sam uscì dal negozio, era in preda a pensieri contrastanti: quando il commesso, con aria complice, gli aveva chiesto: «È per la sua ragazza, eh?», lui non aveva avuto il coraggio di svelargli che il destinatario del regalo non era una fanciulla ma si era limitato a sorridere incerto, mentre l'altro aveva continuato a ciarlare che lei ne sarebbe rimasta entusiasta, che lei...
Si chiese che cosa avrebbe risposto Gabriel nella medesima circostanza.
Probabilmente qualcosa del tipo: «Una volta avrebbe potuto essere per la mia ragazza, adesso è per il mio ragazzo!» per poi godersi l'espressione imbarazzata dell'interlocutore.
"Forse avrei dovuto bloccare il suo eterocentrismo..." pensò. "Beh, non è che devo fare coming out con tutte le persone che incontro o mettermi un cartello al collo con scritto 'Sono gay'. L'importante è che a Gabriel piaccia."
"Questo è proprio strano." Gabriel era seduto in cucina e stava esaminando i documenti della banca sul mutuo che gli erano arrivati quel mese. "Ho pagato soltanto una rata, non due. Dev'essere il regalo di Sammy. Non avrebbe dovuto, comunque fingerò di non saperne niente." Nascose le carte in attesa di esserne "sorpreso".
E finalmente arrivò il gran giorno: tutti gli invitati si precipitarono a casa Novak per festeggiare Gabriel. Tutti meno uno...
"Ma Sammy doveva proprio andare ad abitare a ventidue ore di macchina?" Se fosse stato più vicino, Dean avrebbe potuto saltare sulla sua Baby, partecipare alla festa e tornare a casa come niente fosse ma come avrebbe potuto giustificare due giorni di assenza? Magari avrebbe potuto inventare qualche scusa, un lavoro fuori città... Beh ormai era troppo tardi per pensarci, visto che avrebbe dovuto partire il giorno prima.
L'unica scelta rimaneva l'aereo ma Dean lo scartò subito.
Nonostante Sammy continuasse a ripetergli che era più sicuro dell'automobile, quelli cadevano a migliaia e a dimostrarlo c'era quel programma, Disastri aerei, in cui ricostruivano le dinamiche dell'incidente con simulazioni e testimonianze e quello era ben il terzo anno in cui andava in onda, mentre non esisteva un programma analogo sugli incidenti stradali, quindi la paura di Dean era più che concreta al contrario di quella del suo fratellino.
"Clown assassini!" pensò fra sé ridacchiando. "Se facessero un programma del genere, durerebbe una sola puntata. Ma perché papà dev'essere così rigido?"
Se Sam non avesse partecipato a quello stupido corteo, il loro padre non ne avrebbe saputo niente e magari ora lui sarebbe stato là a prendere in giro quella specie di alce, a mangiare una fetta (o anche di più) della torta che Gabriel avrebbe preparato, a rivedere Castiel che sicuramente sarebbe stato in costume... A quel punto i suoi pensieri ebbero una brusca frenata. Avrebbe voluto parlare con lui di tante cose e ridere della sua ingenuità da alieno precipitato sulla Terra, (davvero!) ma si rese conto che aveva paura di rivederlo, a causa dei pensieri che gli scatenavano quegli occhioni blu, quelle labbra carnose... Sì, sì era stato molto meglio rinunciare alla festa senza rimpianti.
"E poi il compleanno di Gabriel non è una festa comandata come quello di Sammy, Natale o il Giorno del Ringraziamento."
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Tu, la cosa più importante
FanficSam e Gabriel hanno scoperto di amarsi ma diversi ostacoli metteranno alla prova il loro amore.