18.

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Pov's Abigail

I suoi occhi anzi i suoi dannatissimi occhi mi avevano abbindolato ancora.
Mi ero ripromessa di non dargli più corda ma alla fine mi aveva convinta a parlare della questione "Jordan", anche se sapevo che era solo una scusa per parlarmi.
Le sue labbra si muovevano mentre parlava ed io immaginavo solo quelle labbra baciarmi ovunque.
Non mi ricordo neanche come avevamo fatto a passare da una conversazione civile a baciarci sul sul lavandino di quel bagno, anzi forse si potrebbe dire che me lo ricordo visto che ero stata io ad iniziare il tutto confessandogli che non riuscivo a non pensare a lui.
Io amavo Jordan, ma quando c'era Cole tutto quello che provavo per il mio ragazzo passava in secondo piano, mi importava solo di Cole anche se non lo sopportavo.
Io non lo sopportavo ma lo continuavo a baciare e non mi aveva neanche sfiorato l'idea di respingerlo.
Qualcuno però prese la decisione al posto mio di tirarlo via da me e giuro mi sarebbe andata bene qualsiasi persona, ma non lui, non Jordan.
Mi guardava come se avessi appena commesso un omicidio davanti ai suoi occhi e si vedeva tutta la rabbia nei miei confronti e in quelli di Cole pervadergli tutto il corpo da un'enorme scarica elettrica che gli fece venire i brividi.
Durò poco quella conversazione con Jordan, però mi fece sentire seriamente come una traditrice, una merda.
Rincorsi Jordan fuori dal bagno lasciando Cole da solo nel bagno delle ragazze; eravamo tutti e due in "lutto": io avevo perso per sempre l'uomo che amavo e Cole aveva perso il suo migliore amico.
«Jordan aspetta...» dissi afferrandogli il polso e lui si fermò
«me lo dovevate dire anzi no, non doveva proprio succedere! Ti volevi vendicare? Ci sei riuscita, spero ne sia valsa la pena» disse freddo
«Jordan almeno fammi spiegare com è andata...» iniziai a dire ma venni interrotta dal suono della campanella
«non mi interessa» disse mentre alcuni studenti uscirono nel cortile per l'intervallo
«no devi ascoltarmi» dissi mettendomi davanti a lui ma lui non mi guardò
«guardami Jordan» ordinai
«non riesco neanche a guardarti, mi fai troppo schifo. Vattene da Cole e scopate un altro po' tanto è la cosa che riesci a fare meglio!» alzò la voce attirando l'attenzione di molti studenti incuriositi dalla scena
«Jordan abbassa la voce» quasi lo supplicai, quella cosa non doveva diventare di dominio pubblico
«perché dovrei!? Non vuoi che tutti sappiano che ti sei scopata il mio migliore amico e neanche un' ora dopo eri a letto con me!? Non vuoi che tutti sappiano che sono un grandissimo cornuto!? Non vuoi che tutti sappiano che sei una puttana!? Ops troppo tardi oramai lo sanno tutti» disse e se ne andò lasciandomi lì davanti a tutti ferita e umiliata.
Kylie venne verso di me con un sorriso raggiante
«e quindi Jordan ti ha peccata? E pensare che poche settimane fa avevi detto quasi le stesse parole di Jordan a Brooklyn, ma quanto sei ipocrita? Jordan ha fatto bene a lasciarti così potrà andare avanti e magari finalmente verrà a letto con me; Jordan mi piace dalle medie e tu me l'hai soffiato da sotto il naso come niente e quindi quando ho visto te e Cole nel bagno delle ragazze non ci ho pensato due volte e ho chiamato Jordan e la tua faccia stupita in questo momento è troppo epica, mi verrebbe voglia di farti una foto, pubblicarla su Instagram e scrivere sotto la foto:" attenzione ragazzi e ragazze dell'Upper Est Side, nuova Troia in città. Quanto può essere squallido scoparli il migliore amico del proprio ragazzo? Fatemi sapere" » disse e rise poi se ne andò come Jordan lasciandomi in mezzo a tutti quelli ragazzi che sparlavano di me.
Corsi via dal giardino e andai verso il mio armadietto per prendere le mie cose e tornare a casa.
Chiamai Andrew e gli ordinai di venirmi a prendere dietro il bar vicino alla scuola.
Uscendo dall'istituto incontrai di sfuggita gli occhi di Cole ma stavolta distolse pure lui lo sguardo...perfetto adesso ero seriamente sola, tornando a casa non avrei avuto pace e non ce l'avrei avuta da nessun' altra parte...dovevo andarmene da quella città.
Andrew mi portò a casa ed io andai dritta nella mia stanza a preparare le mie cose per andarmene.
Mia madre entrò in quel momento in camera mia e mi osservò
«cosa stai facendo?» chiese
«mamma avevi ragione, non sono più io, devo andarmene da qui»
«hai chiesto ha Brooke se le va bene andare a stare da lei?» chiese con in aria insolita
«non hai capito, voglio andarmene dalla città, voglio sparire per un po'»
«perché» chiese fredda
«devo capire cosa fare riguardo certe cose...mamma lasciami andare via ti prego» dissi con le lacrime agli occhi
«va bene...andrai a Seattle dai tuoi nonni» disse
«grazie mamma».
Presi le mie cose e chiamai l'agenzia di Jet privati di mia madre per prenotare un volo il prima possibile.
Volevo scappare da quella città, avevo fatto troppi sbagli.
Andrew portò le mie valige in auto e poi andammo verso l'aeroporto per prendere il Jet.
Entrai nella struttura di metallo e mi sedetti sulla poltrona aspettando che l'hostess mi offrisse qualcosa visto che avrei dovuto affrontare 5 ore di volo.
Non avevo avvertito nessuno, a parte mia madre ovvio, volevo allontanarmi da tutto e da tutti per capire cosa avevo sbagliato e per dimenticare ciò che mi aveva detto Jordan.
Decollai verso le 4:50 pm e intanto ricevetti messaggi di insulti sui vari social, ma anche messaggi da Brooke dove mi chiedeva dove fossi finita, ma nessun messaggio da Cole.
Spensi il telefono ed infilai le cuffie nelle orecchie facendo partire una canzone che non sentivo da tempo, allora guardai lo schermo dell' IPod e vidi il titolo: New Rules - Dua Lipa; azzeccato come sempre no?
Mi addormentai con quella canzone nelle orecchie pensando a Cole e a quello che era successo poche ora fa.

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