Capitolo 17

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STILES' POV
Mi alzo di soprassalto dal letto dopo l'ennesimo  incubo di questa settimana. Oggi è il gran giorno. Derek va via.
Oggi incontrerà la sua fidanzata, e decideranno se tornare a casa insieme o separati e poi torneranno nel loro paese.
E io non lo vedrò mai più.
Devo cercare Derek, e devo parlargli, deve fidarsi di me. Io non voglio che ci separiamo in questo modo, se proprio non dovessimo vederci più, non voglio che la nostra ultima conversazione sia un litigio.
Giro la testa di scatto e noto Derek ancora addormentato nel suo letto. Dopo la nostra litigata non ha fatto altro che ignorarmi, anche se ho provato a parlargli molte volte. Alcune sere non tornava nemmeno a letto per dormire, e non ho idea di dove sia stato. A quanto pare ieri notte ha deciso di rimanere qui, dato che oggi se ne andrà.
Sospiro.
Mi farò perdonare.

Dopo aver posato tutto sul vassoio, vado velocemente al piano di sopra per attuare il mio meraviglioso piano "facciamoci perdonare da Derek". Cerco però di non far cadere nulla, a causa della mia stupidità, come al solito.
Spalanco la porta, e Derek è ancora dove l'ho lasciato, quindi poggio il vassoio sul comodino li affianco, e mi chino su di lui.
Lo guardo dormire, poi come attratto da una calamita, sollevo una mano e la poso sui suoi capelli. Sono così morbidi.
Con le carezze, mi sposto poi sulle guance, e a quel punto, come se l'avessi chiamato, spalanca gli occhi tutto un tratto.
Appena nota che sono io, si allontana, come se scottassi, e si copre il più possibile con il lenzuolo.
-Cosa stai facendo?- mi chiede, con la voce ancora roca dal sonno.
-Cerco di farmi perdonare. Non si vede no?-  sorrido, cercando di essere il più normale possibile, e fingendo che questo non sia il mio più grande bisogno, ora come ora.
-Non funzionerà.- mi dice convinto, non spostando lo sguardo dal mio.
-Invece io credo di sì.-mi avvicino ancora di più a lui, e mi siedo affianco al suo braccio destro.
-Non voglio niente da te.- si scosta ancora un po', mettendosi sul bordo del letto.
-È un vero peccato, perché da te io voglio molte cose.- mi avvicino ancora, facendo sfiorare i nostri corpi, e lui mi guarda quasi scandalizzato. Sto per baciarlo, quando, nell'impeto di allontanarsi da me, cade dal letto, provocandomi delle grandi risate, mentre lui non dice nulla, limitandosi a fulminarmi con lo sguardo.
Mi alzo ancora ridendo, e mi vado a sedere a cavalcioni su di lui, mentre mette le mani sui miei fianchi cercando di levarmi da sopra di lui.
Io ne approfitto per bloccare le sue mani e farle rimanere dove sono.
-Dicevi?- sorridendo, rimetto il viso dov'era prima. Il mio è un piano o no? Bisogna raggiungere l'obbiettivo.
-Mi lasci?- mi chiede sussurrando, ormai in trappola.
-Mai.- lo bacio con tutta la forza che ho, ma lui mi permette solo un bacio a stampo. Mi accontento davvero, è un passo avanti.
Prima che io rovini tutto, mi alzo da sopra di lui e mi dirigo verso la porta.
-Fra mezz'ora in spiaggia. Vestiti comodo. E vedi di mangiare la colazione che ti ho preparato.- dico indicando il vassoio, prima di uscire.

Sono in spiaggia da un po' ormai, e Derek è in ritardo di dieci minuti.
Ma io non voglio andarmene da qui, perché significherebbe arrendermi, e io non voglio che lui non ci provi.
So che verrà, e ne ho la conferma dopo altri dieci minuti, quando lo vedo arrivare a passo lento verso di me.
Io gli sorrido incoraggiante e mi avvicino subito a lui, che si blocca.
-Allora sei venuto.- gli dico abbracciandolo. Non mi interessa che non mi ricambi, devo fargli capire che da quando lo conosco ho fatto solo cazzate, ma che io ci tengo a lui, anche troppo. Ma meglio non pensare a questo ora.
Lo prendo per il braccio, e lo trascino verso un cestino che ho lasciato poco lontano, prendendolo in mano e cominciando a camminare.
-Non avevo altro da fare in realtà.- mi risponde alla fine.
-Si certo.- gli lascio un colpetto sul braccio.
-Senti, io non so cosa stiamo facendo, e questa cosa non mi piace per niente. Lo sai vero che dopo stasera, dovrai lasciarmi in pace? Per sempre?- le sue parole mi spezzano il cuore, ma non voglio farglielo notare. A quanto pare sono l'unico a soffrire per l'imminente abbandono.
-Proprio perché non ci vedremo più, come dici tu, non possiamo lasciarci così. Voglio che mi ricordi per delle cose belle, non per delle cose brutte che sono successe per la mia stupidità.-
Guardo avanti a me, non avendo il coraggio di alzare lo sguardo verso di lui.
-Non ci sono solo cose brutte da ricordare.- mi dice, e queste parole un po' mi scaldano il cuore.
Finalmente arriviamo dove volevo. La radura dove molte volte sono successi avvenimenti che ci hanno portato a dove siamo ora.
Lui però si ferma, ma io lo spingo per la schiena per farlo avanzare.
Apro il cestino, e ci tiro fuori una coperta, che poi stendo per terra, poi prendo panini, birra e caramelle e le sistemo li sopra in modo che non si riempiano di sabbia.
In modo esitante, viene a sedersi affianco a me, per poi cominciare a guardare l'orizzonte.
Comincio a fissarlo, e per un momento, un solo momento, sembra come se ci fossi solo noi qui. Solo noi al mondo. C'è così tanta pace.
Poi mi ricordo di un piccolo dettaglio, quindi prendo l'ultimo oggetto dalla cesta e la punto verso di lui.
Una polaroid. Sperando che non si accorga di me, gli scatto una foto di profilo, e appena il foglio esce da sotto, lo scuoto, in attesa che il suo meraviglioso viso spunti.
Accorgendosi dei miei movimenti strani, si gira verso di me.
-Cosa fai?- mi chiede con un sopracciglio alzato.
-Una foto.- dico l'ovvio. Fa per rubarmela ma io mi allontano di scatto.
-Ti prego Derek, lasciamelo fare, poi se vuoi puoi prenderne qualcuna.-
Mi guarda indeciso, poi annuisce, lasciandomi in pace, quindi decido di infastidirlo un po'.
-Ehi Derek, di cheese!- si gira verso di me, probabilmente per mandarmi a fanculo, e io lo fotografo proprio in quel momento, con quello sguardo da "se non la smetti ti uccido". Appena vedo la foto, scoppio a ridere.
Vedendo la mia reazione, mi prende la polaroid di mano e scatta una foto alla mia faccia sorpresa.
E lo sono, molto. Non mi aspettavo che cominciasse a sciogliersi così.
Ridendo, prendo un panino dal piatto, e glielo ficco in bocca, provocandogli la tosse, e quasi soffocandomi nelle risate, gli scatto l'ennesima foto della giornata.

Non so come siamo finiti così. I panini sono finiti, la birra anche, e ora siamo stesi uno di fronte all'altro, mentre ci imbocchiamo a vicenda di orsetti gommosi.
È stato davvero divertente oggi. Non abbiamo parlato molto, ma gli sguardi sono stati molti. E per un momento mi sono quasi convinto che lui provasse le stesse cose che provavo io nello stesso momento in cui io le provavo.
Abbiamo scattato tante altre foto, che ora sono tutte sparpagliate sulla coperta intorno a noi, buttate alla rinfusa quando preferivamo guardarci.
Metto di nuovo la mano nel barattolo, ma resta solo una caramella.
Faccio per metterla in bocca quando lui mi prende per un polso.
-La voglio io.- dice serio.
-D'accordo.- la mangio io sotto il suo sguardo contrariato, però non gli do nemmeno il tempo di replicare che lo bacio.
Subito la mia lingua incontra la sua, e non gli do il tempo di reagire. Questo è il mio momento.
Nell'impeto del momento, metto una gamba sul suo bacino per farlo stare quanto più vicino a me, e il bacio continua con sempre più impeto, mentre lui mette le mani sotto la mia maglia, accarezzandomi la schiena lentamente.
Quando sento l'aria mancarmi, mi scosto di poco guardandolo negli occhi.
-Ti prego, non abbandonarmi.-

Spazio MOIII
Bonjour tout le monde! Eccomi finalmente con il nuovo aggiornamento. Amo particolarmente questo capitolo, mi sono quasi emozionata scrivendolo, davvero. Li amo troppo insieme.
Dato che per tutta la settimana sono stata impegnata con la scuola, credo che da ora in poi aggiornerò ogni weekend!
Vi ringrazio tantissimo, perché manca davvero poco alle 2K e io sclero ogni giorno di più!
Come sempre votate e commentate.
Bisous,
-pll2016

Quello che le telecamere non vedono [STEREK]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora