Capitolo 15°

123 19 0
                                    

Mi svegliai,
lui non c'era più...
Ero confusa!!!!!
Chiamai Molly.
La mia amica subito mi rispose, visto che sosteneva che era innamorato di me e che io ero ceca,( ma secondo me non era vero) le raccontai tutta la vicenda. La parlai della collana, della bella serata che avevano passato aggiungendo tutti i dettagli piacevoli e non. Stavamo parlando da ore, quando mi obbligai da sola a mettere la chiamata in viva voce.
Continuammo a parlare per un po', quando sentii la porta aprirsi di scatto. Ignorando che fossi al telefono,Dylan entrò tutto arrabbiato e iniziò a gridarmi contro che mi ero sbagliata e iniziò a dare la colpa a me su tutto. Aveva origliato di sicuro. Lasciai la chiamata in linea,volevo che Molly sentisse con le sue orecchie che lui era cambiato e volevo che soprattutto si rendesse conto che non era pazzo di me.
"Perché stai raccontando a Molly tutte queste stronzate? Sei tu che fai l'anitipatica con me, io rispondo solo"
Esordì lui, mai io lo risposi a bacchetta
"Cosa io? È da quando sei arrivato che mi prendi in giro e mi fai fare solo figuracce"
"Io figuracce a te? Semmai avere me al tuo fianco ti permette di avere un po' più di popolarità"
"Ma cosa dici? Dopo anni che non ci vedevamo,ti ho accolto in casa mia a braccia aperte e tu appena sei arrivato non mi hai degnato neanche di uno sguardo" dissi arrabbiata
".....Forse perché non lo meritavi, quello sguardo intendo" disse arrabbiato ma allo stesso tempo un po' imbarazzato.
Adesso ero anche triste, triste e delusa,ma non glielo avrei mai fatto capire.
"Non so che ti è preso, questo non sei tu" gli gridai contro
"Te l'ho già detto, si chiama "crescere"sei troppo tonta per capirlo?"
"Ma gli amici restano...tu eri il mio migliore amico"
"Ero,forse...Magari anche questa era una tua illusione...tutti quei libri di fanno male"
Adesso ero ferita,il mio amico di un tempo fa non l'avrebbe neanche sfiorata quest' idea.
"Prima eri una persona vera, o almeno sembravi vero,mi fidavo di te...ma ora non so più chi sei" dissi
"Forse non l'hai mai saputo?!"
"Hai saputo dimenticarti di me appena partito,il vecchio Dylan non lo avrebbe mai fatto."
"E cosa ne sai del vecchio e del nuovo Dylan...Niente?!!!"
"Conoscevo il mio amico, ma adesso lui non c'é più, e non so tu chi sia" gridavo ancora
"Beh allora ti illumino:mi chiamo Dylan Smith e al contrario di te so guardare in faccia alla realtà"
"Ieri però...la collana, il mio letto, il ballo,la cena... e poi torni a fare il cretino....SEI BIPOLARE fatti curare"
"Sono sano per tua informazione, ma tu sei sicura di star bene"disse con calma.
Ma che stava dicendo? Non lo seguivo più...l'arrabbiatura accumulata era troppa , e la delusione non era da meno,così senza badare a cosa avrebbe detto gli dissi ciò che pensavo,ormai la prima lacrima era scesa ma guardandolo negli occhi riuscii a dirlo
"Le persone cambiano e crescono, hai ragione, ma se cambiano anche i loro sentimenti e ciò che provano per gli altri vuol dire che non erano veri, forse nella tua amicizia , ci ho solo visto il rispecchio della mia, hai ragione, mi sono illusa, illusa che fossi diverso, che fossi migliore...Ma sai che ti dico: Se non hai il coraggio di vivere certi sentimenti, non li devi proprio sfiorare,perché c'è chi ha un cuore e non gli serve che glielo distruggi"
Adesso lacrime salate rigavano il mio viso, ma non me ne fregava, gli avevo finemente detto tutto quello che avrei voluto dirgli da quando è arrivato. Durante quest'ultima parte, era rimasto con lo sguardo basso, come se si sentisse in colpa, non aveva detto più niente. Bene era proprio questo che volevo.
Appena finii la frase lo superai e andai verso la porta aprendola con violenza. Mentre stavo per uscire mi chiamò ma non si mosse
"Melany...per favore..."disse calmo.
Feci finta di non sentirlo e corsi fuori di casa sbattendomi la porta alle spalle.
Intanto Molly era ancora in viva voce al telefono, speravo che qualcuno attaccasse perché io ormai ero troppo lontana per tornare
indietro e di certo non mi andava.
Feci una lunga passeggiata e arrivai nel mio posto preferito. Un grande campo di margherite. Mi sedetti sull'erba fresca e colsi una piccola margherita con la quale inizia a giocherellare,facendola girare tra le dita. Anche se era Natale qualche margherita c'era ancora ,anche se erano poche e piccole erano bellissime. Continuano a giocare con la margheritina e a pensare a come le persone possano essere strane. Sarei dovuta tornare a casa per il pranzo di Natale, ma non mi andava, così rimasi ancora un po' lì,tranquilla...Nessuno sapeva dove fossi , era il mio posto segreto, andando lì ogni volta che avevo bisogno di starmene un po' per conto mio. Nessuno conosceva quel posto!

Always You❤Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora