Mi guardo allo specchio per gli ultimi ritocchi. Alla fine il vestito non è venuto male, anzi è veramente bellissimo: è di colore blu scuro di tessuto taffetà, ha un corpetto stretto che mi fascia tutto il busto e sopra ci sono ricamati dei fiori bianchi che si diramano lungo il bordo, la gonna è ampia, lunga e svasata. Inoltre l'abito ha come accessori un paio di guanti blu che coprono le mani fin tutto l'avambraccio lasciando le spalle scoperte. I miei capelli hanno dei boccoli creati con l'aiuto dei bigodini, realizzati in uno chignon posizionato sulla parte anteriore della testa. Le orecchie adornate da orecchini di zaffiro e al collo ho una collana delle stesse pietre. Le guance sono coperte da un sottile velo di cipria e gli occhi colorati da un ombretto grigio e mascara, sulle labbra un rossetto rosa.
Il fatidico giorno è arrivato, ormai il mio destino è segnato, il fidanzamento con Mark è alle porte. Mi guardo allo specchio e non vedo una ragazza di diciassette anni ma una donna che sta per compiere un passo contro la sua volontà. Mamma è euforica da giorni, ha preparato tutto alla perfezione. Ha chiamato una squadra di pulizie per far ripulire tutto i giardino dalla neve e dalle erbacce, ha allestito due tendoni bianchi dove si svolgerà il tutto; il banchetto e i vari balli. Ogni tipo di cibo e bevanda è stata preparata da Maria, infatti lo vista pochissimo nell'ultimo periodo. Papà è il solito, burbero e scontroso non instauriamo una conversazione da quel incidente in quel vicoletto, ma non ci voglio neanche pensare.
Sento bussare alla porta -Angela posso entrare?-
-Certo vieni Maria- dico felice di vederla.
Entra e chiude la porta -Oh tesoro ma sei bellissima, questo colore intona perfettamente con i tuoi occhi-
Sorrido guardando a terra -Grazie ma... mi sento come una principessa intrappolata in una torre-
Si avvicina a me -Non ti va proprio a genio questo fatto- sospira. Scuoto la testa a destra e sinistra.
-Non ti abbattere tesoro, le cose belle arrivano quando meno te lo aspetti, o almeno credo che si dica cosi-
Sorrido-Si credo... però dimmi cosa c'è di bello nella mia vita! Comandano tutto i miei genitori, dovrò fidanzarmi con un ragazzo che non amo! Cosa c'è di bello in tutto questo- esclamo sedendomi sul letto senza rovinare il prezioso abito.
-Se ti può consolare c'è un altro ragazzo buono d'animo che in questo momento si trova in una cantina fredda aspettando soltanto che una sua amica lo vada a trovare prima della grande tortura- ridacchia alludendo a Joseph.
-Ha chiesto di me?- domando alzandomi euforica dal materasso.
-Perché così entusiasta della cosa? Mi chiede sempre di te- sorride.
Ritorno seria, non mi ero accorta che ero così felice a sentire che chiede di me, in realtà quando si tratta di lui mi sento sempre felice, con lui sto bene anche se quella cantina non potrà essere il miglior posto del mondo ma mi fa sorridere in qualsiasi modo e poi è così carino quando fa il dolce con me.... No ma che sto dicendo! Angela riprenditi è solo un tuo amico, con cui vai molto d'accordo e lo proteggi dalla guerra.
-Ehm no e che gli voglio bene tutto qui-
-Mhm, farò finta di crederci- aggrotto le sopracciglia non capendo dove vuole andare a parare. -Ora vado a finire di preparare gli ultimi antipasti, se lo vuoi sapere tua madre è in giardino a urlare come una matta a quei poveri operai e tuo padre non è ancora tornato dal lavoro- mi fa un occhiolino ed esce dalla stanza.
~·~
Abbasso la mania di ottone e scendo le scale per arrivare in cantina, sono così abituata a scendere qua giù. Joseph sta guardando le fotografie che ho portato a stampare e sono venute molto bene, questo ragazzo è bravo anche a fotografare non solo a disegnare.
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Il profumo della libertà
Исторические романыNella Germania nazista un ragazzo ebreo di nome Joseph, anni diciotto, cerca di soppravivere alla terribile vita che i tedeschi hanno imposto nel loro paese alla gente diversa dalla razza ariana e soprattutto agli ebrei. Una notte mentre scappa dall...