Capitolo ventisei.

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Tenerife, Playa del Duque, 14 Agosto 2015

Di solito dopo un sogno ci si risveglia ed un po' ci si rattrista rendendosi conto che fosse tutta finzione, ma comunque si é costretti ad andare avanti, al passo con la propria vita, mantenendo quel piacevole peso sul cuore, che dura forse un paio d'ore, ma che ti fa continuare a sorridere.
Qui invece il sogno non finisce mai, qui mi addormento sognando e al risveglio non é cambiato nulla, le braccia di Louis sono intorno a me, il suo odore penetrato nelle ossa, con Tenerife che fa da cornice a questo pezzo di storia che trovavo impossibile da pensare. Credo di non essere mai stato felice come adesso, non trovo un singolo particolare che stoni con tutto il resto tranne Zayn che sta correndo verso di me completamente bagnato, scuotendosi quasi come un cane.
"Zè!" urlo indignato asciugando gli occhiali da sole sull'asciugamano, lui cerca di farsi spazio vicino a me, ma nessuno riuscirá a spostarmi da questa spiaggina che si posiziona sicuramente nella top 10 dei luoghi più comodi dove abbia tentato di dormire.
"Primo questi pantaloncini gialli sono tremendi" mi guardo le gambe ed in effetti sono leggermente corti, ma non trovo nulla di scandaloso "secondo, perché non sei in acqua con gli altri?" guardo Louis sulle spalle di Liam che schizza Niall con la testa all'indietro per quanto si sta divertendo, Zayn invece mi guarda con fare tradito, arrendendosi e sedendosi sulla sabbia "e terzo stasera si esce."
"Primo stanotte non ho dormito molto" alza un sopracciglio ed io gli pizzico un fianco ancora più abbronzato del solito, dire che ho aspettato l'alba guardando Louis dormire è patetico o da stalker? Nel dubbio sto zitto, anche se potrei parlare di quanto fosse bello per ore intere, di come il suo viso sembrasse davvero quello di un angelo, con i tratti taglienti e al tempo stesso troppo dolci per essere veri "e cercavo di farlo prima che tu venissi qui. Secondo, dove andiamo?" fa per prendere la parola ma "terzo" faccio con un mezzo sorriso, alzando un dito come per prendere la parola "perché siamo venuti fin qui? La spiaggia sotto l'albergo non ti piaceva?"
"Stavo controllando su twitter e una ragazza diceva di aver visto Louis qui a Tenerife" il nostro sguardo corre subito verso l'acqua, dove lui sta cercando di affogare Liam, con l'aiuto di Niall, ma la vedo davvero difficile "e poi questa è la spiaggia più esclusiva, con la sabbia più bianca, l'acqua più limpida, e tu ti lamenti?"
"Cosa diceva?" Sa bene quanto grato sia per l'organizzazione di questo viaggio perfetto, ma al momento nulla mi importa della spiaggia, lui potrebbe non essere pronto ad un contatto diretto con i fan, potrebbe spaventarsi, sentirsi braccato, sotto assedio e non posso permetterlo.
"Nulla di che, alcuni account riportavano che era stato visto qui in compagnia di alcuni amici" vedo per un secondo un velo di tristezza ricoprirgli gli occhi "e del suo fidanzato ma nulla di preoccupante, ma lo sai meglio prevenire che curare" gli occhi cambiano ancora connotazione, perché adesso stanno guardando Louis, e gli stanno dedicando una carezza in pieno volto, e forse ancora più lieve, ancora più dolce. Lui è considerato il suo fidanzato, ecco perché ha abbassato lo sguardo come colpito dalla sicurezza di non esserlo più, ed io annego leggermente in quello che potrebbe provare, in quello che potrebbe significare un domani non essere più il ragazzo di Louis "non vorrei uscissero foto"
"No, si hai ragione e poi qui è bellissimo" mi guardo intorno e gli scogli scendono a strapiombo sul mare, fondendosi quasi completamente con l'acqua trasparente e la sabbia bianca, sembra una di quelle foto da cartolina, una favola dal carattere moderno, una favola che vorrei continuasse anche fuori da queste spiagge "Dove andiamo allora, oggi?"
"Dove andate" mi corregge lui con un sopracciglio arcuato "e va bene che abbiamo fatto una vacanza di gruppo, ma avete bisogno di un po' di spazio, per questo noi tre ce ne andremo per locali, tu lo porti sul monte" spiega quasi in modo professionale.
"Non hai mai pensato alla vita da manager?" domando ridacchiando per l'imponenza della sua voce, non ho avuto il minimo dubbio di poter dire di no.
"Perché chi pensi che non abbia fatto scoppiare lo scandalo?" e lo scandalo sarebbe Louis e gli stupefacenti, Louis e l'anoressia, Louis e la clinica, Louis e l'arresto cardiaco. "Niall fa pubblicità da paura, ma appena si è reso conto di cosa stesse succedendo ha avuto paura" si accende una sigaretta e tira la testa all'indietro "e come dargli torto? Gli voleva troppo bene, si era fatto prendere dal lavoro" mi passa la sigaretta ed io tiro appena "Io ero terrorizzato all'inizio, ma cercavo di non guardare, era meglio ignorare che sapere di non poter fare di più."
"Zè" aspiro forte il fumo come se potesse darmi un po' di coraggio "Louis è qui grazie a te, lo sai?"
"Il problema è che lo so Haz, io so che senza di me si sarebbe distrutto, ma ha scelto comunque te" ha ancora la testa all'indietro e gli occhi chiusi "essere l'amore della sua vita non basta."
"Non dire così..."
"E cosa dovrei dire? Io sono stato un disastro per metà della mia vita" affonda il piede nella sabbia "ero cattivo, ingestibile e vendicativo, ma poi Liam mi ha difeso in un vicolo dove dovevo morire e mi ha fatto capire quanto sbagliato fossi" guarda il ragazzo muscoloso in acqua con una dolcezza fraterna, che mi costringe a ingoiare l'emozione "quanto in realtà volessi assomigliare a quel giovane uomo che si era preso pugni e calci per un perfetto sconosciuto. E poi ho incontrato Louis" i suoi occhi si illuminano ed io ricordo ancora quel numero e quel sei bellissimo "che mi ha fatto salire su un altro livello ancora, con quel suo modo particolare di guardare il mondo, ma una cosa è rimasta" si morde il labbro a sangue, in una lotta interna per le parole più giuste "sotterrata dal nuovo me, da uno che si è messo al rogo per far vivere un altro, ed è l'orgoglio" mi guarda dritto negli occhi ed ecco mio fratello, con il nostro legame non fatto di sangue, e nemmeno di esperienze fraterne, ma di amori gemelli, di sensazioni specchio delle altre "perché io so di essere stato chi lo ha tenuto in vita, e non m'importa se è stata la tua mano a tirarlo fuori, sono stato io a fargli scudo dalle fiamme dell'inferno" gli prendo una mano per non farmi trascinare dal tumulto interiore che tenta di portarmi a deriva "per questo non so se ci sarà mai qualcosa che mi renderà così orgoglioso come vederlo di nuovo ridere, magiare, vivere" alza gli occhi al cielo in un disperato tentativo di trattenere le lacrime "anche lontano da me. Per questo ti chiedo di non trattenerti, di farti baciare, di farti amare, perché se te l'ho consegnato voglio vederlo felice, non represso"
"Lo so, lo so" annuisco, ma come faccio a dirgli che è difficile per me lasciarmi andare conscio di infliggergli del dolore?
"Questa vacanza è una festa per tutti, per ricordarci che ce l'abbiamo fatta, tutti insieme" sorride forte, con gli occhi ancora lucidi, ma la lingua fra i denti ed ogni cosa sembra passare in secondo piano "ma poi sarai tu a dover ricordare ogni giorno a Louis quanto importante sia, quanto felici renda chi lo circonda, quanto bello sia la mattina appena sveglio con i capelli scombinati, perché noi non ci saremo" annuisco perché è vero che quello che abbiamo attraversato è stato un periodo davvero critico, ma non sarà l'unico, perché non potrò mai permettergli di risentirsi nello stesso modo, ma sarò solo "Liam e Niall hanno la loro vita, ma ci saranno, io ho bisogno di riprendermi, ho bisogno di un po' di tempo per me, un po' di tempo per ricordarmi che ora sono io la persona più importante per me" risento le mie parole, quelle che ho detto a Louis, perché lui si è distrutto con le proprie mani, mentre Zayn ha permesso all'amore di farlo. E capisco che adesso è arrivato il suo momento per ascoltare il proprio di dolore, perché se non urlato quello può ucciderti.

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