VENTIDUE

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Megan Pov
"Allora massaggiatrice, vieni al mare con noi?" mi chiede lo zar, seguito da tutto il resto del gruppo.
"Vi raggiungo più tardi" rispondo schietta sperando che nessuno obietta o mi chieda il perché.
"Qua c'è sotto qualcosa, Simo meglio se non lasci da sola la tua ragazza. Non si sa mai che qualcuno te la rubi" risponde il suo migliore amico Pippo.
Simone si avvicina a me per parlare un attimo tra di noi, senza l'interruzione dei soliti.
"Come mai non vieni?" chiede preoccupato
"Volevo vedere la partita degli ehm..degli USA" rispondo titubante. Ho paura che si possa arrabbiare, o che pensi male!
"Non voglio passare la giornata con Aaron, volevo solo vedere la partita e mio fratello" cerco di rimediare, ma dalla faccia di Simo credo di aver fatto peggio.
S - "Resto con te. Ti faccio compagnia, così guardo bene gli altri avversari" e ora cosa gli dico? Volevo restare un po' da sola e parlare con Aaron del suo comportamento di ieri.
"Megan!" urla Piano correndo velocemente verso di me
"Teo, non poss-"
"Non si tratta di me, ma di Sara.." scatto subito appena sento il nome della mia amica "Sta male, molto male. Non so più cosa fare! Ha chiesto di te.." Si, devo andare. Subito anche.
"Simo te vai in spiaggia, Sara ha bisogno di me, è il caso che io vada da sola"
"Okay, fammi sapere come sta" si avvicina a me e mi bacia. Come ogni suo bacio resto per un attimo intontita ma mi riprendo subito perché devo correre dalla mia amica.
Raggiungo velocemente gli spogliatoi dove prima c'erano i ragazzi e, senza preoccuparmi di chi ci sia dentro, corro verso i bagni. È lì che la trovo, distesa vicina al muro con le gambe avvicinate al petto e la faccia incastrata tra esse per non farsi vedere.
Mi avvino a lei e appena le accarezzo la testa, lei scatta di paura. Quando si accorge della mia presenza purtroppo non smette di piangere bensì aumenta..
"Ehi calmati, sono qui. Non sei sola" sento che il suo respiro si fa sempre più faticoso a causa del pianto
"Sara devi respirare lentamente" ma niente la situazione non migliora, peggiora solamente.. Il suo viso inizia a diventare sempre più pallido e a tratti Sara fa fatica a respirare e si agita sempre di più.
"Matteo!" urlo cercando di farmi sentire dal mio amico che è rimasto fuori per aspettarci.
"Che succede?!"
"Chiama aiuto! Credo che Sara stia per avere un attacco di panico!"
"Cosa? Sei sicura?" poi la guarda e resta paralizzato
"Muoviti!" si risveglia dallo stato di trans, prende il telefono e chiama
"L'ambulanza sta arrivando" e mentre sento quelle parole provo un po' di sollievo fin quando non sento più Sara dimenarsi. Noto che ha chiuso gli occhi. Non sento il suo respiro... Ora sono io che vado in panico, inizio a urlare il nome della mia amica nella speranza che lei mi senta, ma niente. Nessuna risposta alle mie urla se non il rumore dei piedi che corrono verso la nostra posizione. Dei dottori mi allontanano dalla mia amica e iniziano a parlare nel loro linguaggio, non ci capisco più niente.. Cerco di alzarmi da terra ma la testa mi gira e rischio di cadere e sbattere la testa se due braccia non mi avessero presa. Guardo meglio occhio il mio soccorritore e sono più confusa di prima. Perché è qui? È per caso il loro spogliatoio? Mi ha sentita urlare?
Tante domande mi assalgono però di nessuna di queste ricevo una risposta e svengo così ancora tra le sue braccia.

One Job, Two LovesDove le storie prendono vita. Scoprilo ora