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*UN ANNO PRIMA*

From Mason: Sei libera oggi pomeriggio?

Oddio, che faccio? So cosa vuole, ma io non credo di volerlo. Capirà...

To Mason: Mase, ti prego. Non me la sento ancora... 

From Mason: Ma che cazzo Noah! Ho fatto tutto come volevi, ti ho fatto i regali, ti ho trattata sempre bene, cosa vuoi ancora? Cristo, sei solo una stupida ragazzina viziata.

To Mason: Ah quindi hai fatto tutto solo per portarmi a letto con te, grandioso Mase. Pensavo che mi capissi, e invece mi rendo conto che non è così. 

From Mason: Smettila di dire cazzate, avrei dovuto lasciar perdere tempo fa.

To Mason: Già, forse avresti dovuto, ma ti facilito le cose. Vaffanculo Mason, vai pure dalle tue puttanelle, da oggi io non ci sono più.

From Mason: Non penso che sentirò la tua mancanza. Ciao.

Lancio il telefono sul cuscino. 

Non piangere Noah, non farlo. Ok, va bene, una lacrima sola. Ok, due. Ok, ho perso il conto. 

<<Noah! Vieni a mangiare!>>

Alzo la testa dal cuscino, che ore sono? Dov'è il telefono? 

5 chiamate perse da Jane, 300 messaggi su Whatsapp. Ma che cazz...

Poi ricordo. Mason.

<<NOAH! VIENI SI O NO?>>

<<Non ho fame mamma, mi faccio una doccia e mi rimetto a dormire>>

A quel punto sento i suoi passi in corridoio, poi apre la porta della stanza.

<<Che hai? Non ti senti bene?>> dice, guardandomi preoccupata. Non devo avere un bell'aspetto, con il mascara colato e tutto il resto. 

<<Sto bene, tranquilla. Ho solo bisogno di dormire>> le rispondo, e cerco di sorridere. 

Mi lancia un'altra occhiata, poi annuisce e chiude la porta. So che non le piace vedermi così, ma ora ho davvero bisogno di stare da sola. 

*Incoming call from BAE*

Come non detto. 

Ti vengo a prendere dove ci siamo persiDove le storie prendono vita. Scoprilo ora