Il rumore di un telefonino, rimbombò nella fredda stanza del Four Seasons Hotel - a New York -, durante una giornata di fine Ottobre. Harry James Potter dormiva beato nel bianco letto, cullato dall'odore di menta e vaniglia che sentiva distintamente - fragranza estremamente inusuale da sentire, visto il modo disastroso in cui giaceva la sua stanza -. Il corvino allungò la mano, e cercò il piccolo Nokia posto sul comodino senza trovarlo.
Il suono continuò ad espandersi diventando maledettamente fastidioso, cosicché Harry si alzò dalla comoda posizione e raggiunse a tastoni i jeans - indossati la sera precedente - posti ai piedi del letto, per poi afferrare l'oggetto che lo aveva svegliato "Pronto?" sussurrò con la voce roca a causa del sonno "Harry, miseriaccia, dove ti sei cacciato?", aveva iniziato Ronald Weasley, il suo migliore amico fin dalle scuole medie "ti stiamo aspettando da più di un'ora."
"Ma che cavolo dici, Ron, sono ancora le sette." protestò il corvino passandosi una mano sugli occhi verdi, cercando di cancellare qualche traccia di stanchezza
"Ma quali sette! Sono le otto e mezza, amico."
"Cosa?! Com'è possibile? Non ho sentito la sveglia!"
"Si vede che eri impegnato a fare altro... ad ogni modo muoviti, oggi arrivano i nuovi ispettori a controllarci."
"Merda, arrivo subito!" concluse Harry staccando la chiamata e afferrando gli occhiali. Sbatté le palpebre più volte per riuscire a capire dove si trovasse. Sulla sua sinistra si trovava un enorme finestra da cui si potevano ammirare le strade affollate di New York; davanti al letto poco più distante, una piccola scrivania color beige con due poltrone grigie - all'apparenza molto comode - e sopra un piccolo vaso trasparente con al suo interno, delle violette; più distante un divanetto bianco panna con un tavolino in legno posizionato davanti; sul pavimento alcuni vestiti suoi e probabilmente di un'altra persona.
Harry si bloccò all'istante. Un'altra persona? Con chi era andato a letto la sera precedente? I ricordi erano confusi, era certo di essere andato a bere con dei colleghi ma nulla più.
Ad un tratto due braccia forti gli cinsero la vita attirandolo un po' più dietro. Harry si sentì la schiena improvvisamente pesante, a causa del possente petto che era andato a fare da peso, facendolo inclinare leggermente in avanti "Buongiorno." sussurrò lo sconosciuto all'orecchio facendo partire mille brividi sulla schiena dell'altro, il quale si alzò velocemente separandosi da quel contatto tanto strano ma piacevole, e avvertì il freddo della stanza circondarlo più di prima.
Ora era in piedi davanti al letto, intento a fissare l'angelo distesovi sopra. Osservò i suoi occhi grigi, penetranti e affilati come la lama di un coltello, la pelle talmente bianca da farlo sembrare un illusione, i capelli biondi leggermente disordinati che gli donavano un aspetto quasi innocente; e poi il corpo. Harry non poteva vedere molto - visto che lo sconosciuto si copriva ben bene con il lenzuolo bianco - ma il petto leggermente scoperto gli fecero immaginare un corpo scolpito come quello di una divinità greca.
Merlino, e lui era stato a letto con uno così?
"Che ti prende?" chiese il biondo passandosi una mano tra i capelli
"Tu - noi, cosa abbiamo - no, no, non ho tempo per questo!" e iniziò a vestirsi di corsa. Da una parte perché doveva arrivare prima dei suoi ispettori, dall'altra perché voleva scappare da quell'assurda situazione.
"Senti", iniziò Harry una volta vestito "non so cosa sia successo questa notte, e non ho tempo per stare a parlarne. Questo è il mio biglietto da visita, ne discuteremo con più calma in un altro momento." e dopo avergli allungato il cartoncino e sfiorato le nocche della sua mano per qualche inebriante secondo, si fiondò fuori dalla stanza.
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Just a Game - Drarry Fanfiction
FanfictionHarry James Potter lavora come poliziotto a New York, in un piccolo edificio malmesso. Lui e la sua squadra vengono derisi tutto il giorno, poiché non sono in grado di risolvere alcun caso. Per questo motivo, viene affidata loro una coppia di ispett...