Sam e Gabriel passarono la mattina a preparare gli stuzzichini per gli ospiti o, meglio, Gabriel li preparava e Sam gli dava una mano a montarli secondo le sue direttive.
«Ma oggi non è la festa dei lavoratori(1)?» sbuffò Sam, decorando l'ennesimo triangolo di formaggio con rondelle di wurstel e olive nere per farle somigliare a dei topolini.
«Infatti» ridacchiò Gabriel. «Siamo forse in tribunale a discutere una causa o in ospedale a contendere l'ennesimo incidentato contro un altro studio legale? No, siamo qui bei tranquilli a casa a occuparci del benessere dei nostri amici e dei nostri fr... stomaci.» Fiuuu, si era fermato giusto in tempo! Non aveva detto a Sammy che aveva invitato Dean perché non era sicuro che sarebbe venuto. Al telefono non gli era sembrato molto entusiasta dell'invito. Forse dipendeva dal fatto che fosse presente anche Lisa, la sua fidanzata, che ancora non sapeva che non avrebbe mai avuto una cognatina con cui scambiare consigli su fard e rossetti o forse... Scrollò le spalle: se fosse venuto, sarebbe stata una bellissima sorpresa per il suo Pasticcino, in caso contrario l'unico a rimanere deluso sarebbe stato soltanto lui.
Le prime ad arrivare furono Charlie e Jo.
Gabriel fece loro un salamelecco, dicendo: «Donzelle, benvenute nella nostra umile dimora.»
Le ragazze rimasero incantate dalla quantità e dalla forma degli stuzzichini che c'erano sul tavolo. Angurie, coccinelle fatte con i pomodori, topi di formaggio, bignè a forma di cigni, api formate da olive affettate, sandwich che sembravano granchi, cagnolini fatti con il pane...
«Ma che carini!» esclamò Charlie, prendendone in mano uno.
«Assaggialo, è un panino imbottito e con che cosa mai potevo riempire un cane?» domandò Gabriel. «Ma con un hot dog!» esclamò scoppiando a ridere.
Charlie ridacchiò poi si accorse che le angurie erano aperte in alto, ognuna con dentro un liquido di diverso colore in cui galleggiavano dei cubetti di ghiaccio a forma di delfino e alla base c'era applicato un rubinetto di plastica. «E queste?» domandò.
«Rosa frullato di anguria; marrone Pepsi; arancione aranciata...» elencò Gabriel.
«Stavolta hai proprio superato te stesso» replicò ammirata dall'idea.
«Veramente stavolta mi ha aiutato Sammy» disse, dando qualche pacca sulla schiena dell'interessato.
«Ho soltanto seguito le tue direttive» replicò Sam, stringendosi nelle spalle.
«Grazie per avermi invitato» disse Jo. «Hai una bellissima piscina, ci permetterai di usarla?»
«Eeeh... non so se è prudente nuotarci» disse serio Gabriel poi abbassò la voce. «Ogni tanto ci gira dentro un famelico pesce-cane» così dicendo, indicò Tricky che zampettava allegramente sul prato con una pinna da squalo legata sulla schiena.
«Oh ma è adorabile!» cinguettò Charlie. «Vieni piccolo!» esclamò sventolando il wurstel che aveva estratto dal panino.
Mentre Tricky si precipitava ad afferrare quel bocconcino, Gabriel canticchiava la musichetta de "Lo squalo".
Dopo qualche minuto arrivarono anche Chuck e Garth. Quest'ultimo non perse l'occasione di presentare Mr. Fizzles a Jo che ancora non aveva ancora avuto "l'onore" di conoscerlo.
La ragazza si girò verso Charlie con aria frastornata, mentre questa le sorrideva rassegnata.
Appena Castiel arrivò alla festa, fu subito fagocitato. «Castiel, che bello vederti!» esclamò Garth strizzandolo. «E anche Mr. Fizzles è tanto, tanto felice che tu sia qui» Indossò il suo calzino e domandò con vocetta infantile: «Ciao Castiel, lo sai che Mr. Fizzles è tuo amico, vero?»
Castiel sbuffò mentalmente: ma perché doveva sempre fare quella pantomima? «Sì lo so, me lo dici ogni volta.»
«Non vedo il tuo regalo» disse Garth, muovendo la testa come se volesse vederlo da tutte le angolazioni. «È in tasca? Cos'è, cos'è?» Alzò il calzino facendolo parlare. «A me puoi dirlo sai? So tenere un segreto!»
«Regalo?» Castiel inclinò la testa, confuso. «Gabriel mi ha detto di portare soltanto il mio appetito, perciò stamattina non ho fatto colazione.»
«Ok, visto che ci siete tutti, aprirò i regali e che la festa abbia inizio!» disse Gabriel, avvicinandosi al tavolino, dove gli ospiti avevano posato i pacchi.
«Sei il solito curiosone!» disse Charlie. «Prima devi spegnare le candeline.»
«A dire il vero, quest'anno non ho preparato la torta. Non mi va che dei pompieri s'imbuchino con la scusa che devono spegnere un incendio. Se vuoi qualcosa di dolce, ci sono i bignè» rispose Gabriel sornione.
«Niente torta!» gemette Garth.
«Ma perché?» domandò Charlie costernata. «Le candele accese sprigionano delle fiammelle che tengono lontani gli spiriti maligni i quali rovinano i momenti di festa. E poi come fai a esprimere un desiderio senza le candeline?»
«Le posso sempre conficcare in un panino.»
«Beh sì ma non è...» vedendo la faccia di Sam che si sforzava di rimanere serio, Charlie s'interruppe ed esclamò dando un pugno sulla spalla di Gabriel: «Bugiardo! Valla subito a prendere!»
«Ahio! Ma che lady sei?» borbottò Gabriel, strofinandosi la parte ammaccata. «D'accordo, siccome insisti così tanto, andrò a prenderla.» Andò in camera da letto dove l'aveva nascosto lontano dagli occhi degli ospiti e, soprattutto, dalla linguetta di Tricky.
Quando uscì di casa, tutti applaudirono: era una torta a tre strati, rosso, bianco e blu come la bandiera americana, che infatti, era disegnata anche in cima dove c'erano anche due candele accese che formavano il numero "37".
«Ve l'ho detto: niente pompieri imbucati» disse Gabriel, «e poi troppe candeline rovinano la decorazione.»
«Adesso devi esprimere un desiderio e spegnere le candele» disse Sam, mentre Chuck annotava furiosamente qualcosa sul suo inseparabile block notes.
«Veramente ho già tutto ciò che desidero» gli replicò guardandolo con un sorriso caloroso. Spense le candele. «Ora posso aprire i miei regali?»
«Prima il mio! Prima il mio!» trillò Garth eccitato e porgendogli una scatola infiocchettata.
Gabriel l'aprì e vide una conchiglia rosa enorme cui erano state legate tante conchigliette.
«È una campana eolica» spiegò Garth. «Serve per il controllo del flusso di ch'i in tutta la casa»
«Era ora!» esclamò Gabriel, sollevandola. «Sono anni che scorazza in maniera indecente per tutte le stanze, finalmente qualcuno che gli mettesse un freno.»
«A dire il vero, io non l'ho mai visto» disse Castiel.
«Oh, si sono aggrovigliati i fili.» Garth posò Mr. Fizzles sulla sedia accanto a sé e prese il sonaglio per districare le conchiglie.
In quel momento Tricky afferrò il calzino e scappò via.
Garth strillò istericamente e cominciò a inseguirlo. «Ridammelo! Io con quello ci lavoro!»
Si misero tutti a ridere e tornarono a occuparsi dei regali.
«Ora il mio» disse Sam, porgendogli un pacchetto. «Felice compleanno, Gabe.»
Gabriel lo aprì e dentro c'era un bassorilievo rettangolare di terracotta con raffigurato un sole sorridente al centro con un buco sotto, delle linee a raggiera sotto, dei numeri in romano tutti intorno e quattro piccoli soli agli angoli. Sopra il sole c'era la scritta: "Horis tecum serena."
«Con te ore serene oppure felici» tradusse Castiel. «Credo che sia una meridiana.»
«Infatti» sorrise Sam. Si voltò verso Gabriel. «Significa che da quando ti ho incontrato, ho conosciuto la felicità.»
Gabriel lo abbracciò commosso. «Grazie Samshine» gli sussurrò all'orecchio poi lo baciò. Allora non era stato Sammy a pagargli quella rata del mutuo. Novak senior? Era più probabile che nevicasse nel deserto del Sahara. E allora chi?
Chuck gli porse un pacchetto che Gabriel indovinò subito essere il suo libro. S'intitolava Supernatural e in copertina c'erano due bei ragazzi entrambi muscolosi uno con i capelli corti e la canottiera nera, l'altro con i capelli lunghi e a torso nudo. Aprì alla prima pagina e lesse la dedica: "A Gabriel che leggeva i miei scritti, quando nemmeno gli editori volevano farlo." Sorrise e disse: «Mi piace molto la copertina, specialmente in questo punto» e, con un sorriso malizioso, indicò il ragazzo con i capelli lunghi. «Come mai ti sei firmato Carver Edlund?»
«Non voglio che i miei fan si precipitino a casa mia per conoscermi» replicò Chuck con aria vagamente spaventata. «Già me li immagino: torme di ragazzini che si assiepano davanti alla mia porta per chiedermi l'autografo.» Ebbe un brivido.
«Un rischio quanto mai concreto, direi» replicò Gabriel, con un sorrisetto.*****
1) No, non mi sono bevuta il cervello. In America la festa dei lavoratori si festeggia il primo lunedì di settembre che quest'anno ha coinciso proprio con il compleanno del nostro simpatico avvocato.
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Tu, la cosa più importante
FanfictionSam e Gabriel hanno scoperto di amarsi ma diversi ostacoli metteranno alla prova il loro amore.