Capitolo uno.

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James Green, a Lancaster, adorava la marmellata spalmata sul pane. Dopo una giornata di lavoro con suo padre Albert, che vendeva i barattoli migliori al mercato cittadino, non c'era nulla di meglio che gustare i frutti del proprio lavoro.
A Lancaster erano conosciuti per le loro marmellate ai frutti di bosco, e vendevano bene perché abbassavano il prezzo di almeno due scellini per ogni barattolo, spesso donandone qualcuno a chi non aveva nulla.Sua madre Mary era morta due anni prima, nel 1912, a causa di un male sconosciuto; ai tempi James aveva solo quindici anni. Era stata sepolta nel cimitero di Lancaster nella tomba di famiglia, all'ombra di un cipresso rinsecchito, che gli aveva ricordato le mani di Tom Bell, il vecchio custode.
Una volta tornato a casa, James sarebbe andato a farle visita, o ci avrebbe provato. Da quando era partito per le Fiandre, quel pensiero lo attanagliava molto più dei colpi d'artiglieria con cui i tedeschi davano loro il buongiorno e la buonanotte. Ma quella sera era il 24 Dicembre 1914, e nessuno aveva voglia di sparare.
Neanche gli inglesi. Era in piedi sulla trincea, stretto nella coperta che aveva preso pochi istanti prima dal magazzino, non facendosi vedere dal baffuto signor Heggins, il responsabile delle provviste. Era un uomo vivace, propenso più a bere che a combattere. Aveva un cuore buono, forse fin troppo. Non aveva ancora ucciso nessuno, ma ben presto sarebbe stato costretto a farlo. I tedeschi intendevano avanzare, prendere al più presto la loro linea difensiva e sperare di raggiungere Amiens per Febbraio.
Ma quella sera James non intendeva pensarci. Si avvicinò a una sedia sporca di fango posta accanto alla tenda del capitano Fitzwilliam, che ogni giorno ricordava loro perché erano lì, nel bel mezzo di un campo di battaglia ricoperto di cadaveri, merda e rovine di un villaggio distrutto dai colpi d'artiglieria nemici.
James si fregò le mani, sospirando. Con sé aveva la cassetta in acciaio che conteneva alcuni suoi effetti personali. Suo padre gli aveva dato un rasoio per farsi la barba, ma lo aveva rotto. C'erano anche alcuni sermoni, siccome suo padre era un uomo devoto e passava molto tempo a pregare per l'anima di sua moglie. Ma non intendeva né leggerli o consultarli, nonostante fosse la Vigilia di Natale. Lo aveva già fatto il giorno prima.
Prese il barattolo di marmellata che aveva rubato a suo padre. Lo aprì, tremando a causa del freddo di quella sera. La neve cadeva adagio sul campo di battaglia e nella trincea, facendo imprecare i pochi che intendevano dormire. Non lo facevano sdraiati, a causa del fango putrido e di chi defecava per la dissenteria.
James infilò l'indice all'interno del barattolo, sorridendo a quel tocco. Profumava di lamponi e more, che suo padre raccoglieva ogni giorno nel boschetto vicino a casa sua. Aveva un bel colore rosso.
In seguito, James si infilò il dito in bocca. Socchiuse appena gli occhi, gustando la marmellata. La passò sul palato con la lingua, che esplose per quella sinfonia di sapori.
Percepiva i lamponi, le more e il miele, che suo padre aggiungeva in ogni sua ricetta. Prima che potesse prenderne un altro po', dinanzi a lui si palesò Duncan Weilard, col fucile ben saldo tra le dita. Duncan era diventato suo amico da quando erano giunti in Francia, alcuni mesi prima. Aveva un anno in più di lui, e lavorava col fratello in una macelleria, a Liverpool.
«Nulla di meglio per la Vigilia di Natale», disse Duncan in tono divertito.
James gli sorrise, scuotendo il capo. «Sarebbe una vera Vigilia di Natale se non mancasse il pane. Almeno saprei dove spalmarla.»
L'amico si sedette accanto a lui, adagiando il fucile accanto a una botte di polvere da sparo. Sebbene non fosse mai consigliabile, James scelse di non ammonirlo «Sul mio culo, almeno non soffrirebbe il freddo», commentò.
«Intendi la tua faccia?»Entrambi scoppiarono a ridere, mentre alcuni loro commilitoni li invitano a far silenzio. Chi era sveglio fingeva di dormire, o ascoltava le parole del pastore Jasper Finn, che si era unito al Reggimento due giorni prima per vegliare sui feriti, gli ammalati e i vivi.
«Ne vuoi un po'?», chiese James a Duncan, che ascoltava le parole del buon pastore.
«Sì, grazie», rispose l'amico, tirando fuori dal giubbotto imbottito una bottiglia di vino rigorosamente francese.
«Spero tu non lo abbia rubato.»
«Be', siamo nella merda come i francesi. Siccome mi sento molto francese,bere un po' del loro vino non può che farmi bene», replicò Duncan stappando la bottiglia, bevendone poi un sorso. Provò anche la marmellata di James, soddisfatto per l'abbinamento.
«Non farà bene al tuo collo se Pierre lo venisse a sapere», disse Jimmy con una risata.«Amico,è la Vigilia di Natale», fu la risposta. «Rischio la pelle ogni giorno. Voglio almeno bere tranquillo e godermi questa serata.»
"Anche io", pensò James. Mentre i due mangiavano la marmellata e bevevano il vino, il pastore Jasper iniziò a cantare un canto di Natale, che tutti intonarono a loro volta,anche chi poco prima dormiva, e si era svegliato per la Messa. Era la Vigilia di Natale, una serata di festa e allegria, e non potevano passarla con la tristezza. 
Quando il pastore concluse la canzone,all'improvviso si udirono altre voci nel vento. La melodia era la stessa, ma era accompagnata da flauti. Tutti restarono in silenzio. Erano i tedeschi. 
Duncan saltò in piedi, allungando la mano verso il fucile. Venne seguito da altri. «Dannati loro, non può che essere una trappola!»
James rimase seduto, col barattolo di marmellata stretto tra le dita. All'improvviso qualcuno nel loro schieramento rispose con le cornamuse, e i tedeschi con i tamburi e le loro voci. Il pastore Jasper si avvicinò a Duncan. «Di che hai paura?»
«Di nulla, signore... ma sappiamo quanto siano subdoli», disse. «Loro...»
«Loro festeggiano la Vigilia di Natale», replicò, abbassando il capo verso l'orologio che avevanella tasca del cappotto verdastro, che ricordava il vomito. «E a breve sarà la nascita di Nostro Signore, ragazzo mio.»
Duncan non replicò, ma non abbassò la guardia. James restava in silenzio, a udire i tedeschi cantare e le cornamuse inglesi sferzare il vento, in risposta alle loro voci. 
"Ci stanno sfidando", pensò Jimmy. "Non può che essere così." 


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⏰ Last updated: Sep 29, 2017 ⏰

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La Tregua dei PochiWhere stories live. Discover now