虎
貓𝕴l cecchino aveva gli occhi chiusi, una voce nella sua testa fece correre un brivido lungo la sua schiena.
"Le tue mani sono fredde"
𝕾trinse i denti facendo comprimere i muscoli della mascella, portandosi le braccia intorno ad abbracciarsi. Aveva freddo. Dopo molto tempo aveva freddo. Fece un profondo sospiro e si rigirò su se stesso, allontanandosi dalla finestra sul cui cornicione era seduto prima.
-𝕹on ha alcun senso. Torna in te.- Si disse Sebastian, scrollando il capo e costringendosi a lasciare la presa sulle proprie spalle, sciogliendo quell'abbraccio autoconsolatorio. Non aveva bisogno di un abbraccio per consolarsi, o per sentire meno freddo. Per sopperire ad entrambe le cose gli bastava prendere la sua motocicletta e raggiungere il primo bar che avesse suscitato il suo interesse. Per lui era sin troppo semplice attirare l'attenzione, ottenere ciò che voleva.. solo che adesso non lo sapeva più cosa voleva.
𝕮on non poco fastidio si avvicinò alla scrivanìa, ormai conscio di non poter sopportare oltre la vicinanza alla finestra aperta, ma ancora troppo cocciuto per chiuderla. Prese fra le mani ogni singola foto da polaroid, nello spazio bianco sotto la texture di polveri che dava forma a visi sconosciuti, c'era un nome ed una cifra.
𝕺gnuno di quei visi era una parcella, ognuna di quelle cifre era invece un singolo proiettile sprecato. Era semplice. Veniva pagato per togliere la vita ad alcune sfortunate persone. A lui non interessava il nome, non voleva sapere quanti anni avrebbe avuto la vittima, se fosse colpevole, o innocente. Doveva essere così.
𝕮on un sospiro leggero, tirò fuori un accendino d'argento dalla tasca dei pantaloni blu scuro. Una alla volta iniziò a bruciare le foto ormai tracciate con la X fatta a pennarello nero, ripercorrendo inconsciamente quegli attimi che lo turbarono profondamente.
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La sera prima,verso le sette meno un quarto era su un tetto a fare il suo lavoro, sei persone erano cadute vittima del suo mirino.
Un uomo alto e magro, tipico inglese, colpo preciso in mezzo agli occhi, morte immediata;
Un uomo alto di statura media, dalle fattezze germaniche, colpo alla tempia destra, morte immediata;
Una donna bassa dai tratti ispanici, colpo alla schiena in corrispondenza del cuore, altro colpo in testa subito dopo, morte veloce ma non indolore;
Un ragazzo magro dal viso tondeggiante, altro colpo in mezzo agli occhi, morte immediata;
Una donna bionda e oggettivamente attraente, colpo dietro la testa, morte immediata;
Una ragazzina dai tratti.. troppo acerbi per definirla, colpo in mezzo alla fronte, morta sul colpo.
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𝕲uardava con apparente apatia ogni volto bruciare, ardere donando calore alle sue mani, un calore freddo. Arrivato all'ultima foto, per qualche motivo decise di tenerla. Si meritava quella tortura e infondo l'avrebbe ben sopportata.
𝕬ndò a sdraiarsi sul divano grigio, chiuse gli occhi avvertendo un ulteriore brivido. Un senso di deja-veu lo colse impreparato, ricordandogli inquietantemente quella sera quando alle otto, una volta rincasato e stesosi su quello stesso divano, una voce lo aveva riscosso dal sonno sussurrandogli quelle poche parole.
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𝚈𝚘𝚞𝚛 𝚑𝚊𝚗𝚍𝚜 𝚊𝚛𝚎 𝚌𝚘𝚕𝚍 || MorMor Oneshot (ITA)
FanfictionSe dovesse esistere davvero un Sebastian Moran, come ve lo immaginate? Se doveste dare una spiegazione di come e perché Moriarty lo abbia reclutato, come siano andate le cose.. eccovi la mia versione. Trama: La vita di un killer non è semplice, sop...