Sogno e Realtà - Illusione

97 2 0
                                    

Aveva parlato con Hank giusto per mettere in quadro la situazione in modo non troppo caotico e senza dare troppi dettagli.
"Senti, mi dispiace, voglio bene a quel ragazzo, cercherò di tenerlo al sicuro la prossima volta"
Disse, sguardo sicuro, voce tranquilla. Non aveva detto cos'era successo di preciso, solo che aveva detto di aver trovato in un altro modo Max svenuto.
L'ex supereroe, sospirò appena, appoggiato al mobile della camera sua e di Barbe.
"Tanto con te non c'è storia, non dirai tutto.. Sono sicuro che lo terrai in considerazione. Ora non lasciarlo solo."
Non sapeva cos'altro fare con il figlio, si vedeva dalla sua espressione stanca e tirata, ogni cosa che faceva per aiutarlo o riportarlo sulla retta via falliva. Tutte le volte non lo comprendeva, un po lo compativa il coniglio. Dopo le ultime parole lasciò in silenzio la stanza, sovrappensiero, aveva ancora il filmato, anche se tutto corrotto: senza data, ora o segni in particolare; quelle ragazze avevano fatto un lavoro magistrale, di tutto rispetto. Lo aveva nascosto nella stanza segreta di Hank, un piccolissimo cip tenuto da parte per semplice sfizio, ricordando il passato con quelle immagini.

D'un tratto era diventato disgustosamente malinconico, non si riconosceva in quei giorni, era tornato ad essere il ragazzo magrolino e fragile con i capelli neri ed occhi scavati dalle occhiaie, luccicanti come quelli di un roditore.
Nessuno gli dava corda, spaurito e solo.
Era tutto diverso ormai.

*

Con la scusa dei compiti rivide Max senza Amanda, questa volta vorrebbe solo fare qualcosa per aiutarlo finalmente in modo concreto senza sotterfugi.
Si guardò intorno come farebbe chiunque entrasse in una stanza che non ha mai visto, in sua presenza almeno, soffermandosi poi sul ragazzo dal viso ancora appena stanco, seduto sul bordo del letto.
"Come ti senti ora?" chiese, tenendo sotto braccio un quaderno, non si era ancora sistemata restando in piedi.
"Un po meglio, salto qualche giorno e ho già dei compiti. Davvero che gioia..!" non nascondeva il sarcasmo, sorrise appena, appoggiandosi alla scrivania.
"Si vede che i professori ti vogliono un gran bene, dovresti ritenerti fortunato." commentò apposta per strappargli un sorriso. Era sicura non ricordasse, il dottore aveva cancellato tutti file con un programma dato da Amanda. In fondo, andare nella tana del lupo senza certezze era da incoscienti.
Lasciai alle spalle il quaderno con gli appunti, decidendo di avvicinarmi.
"Certo che ti sei preso un colpo di febbre bello pesante, a quanto dice tua sorella, spero che mi contagi un po così starò un po a casa. Già non ne posso più di questa scuola.." l'altro fece un mezzo sorriso.
"Non ti conviene, fidati. Basta trovare il modo per prenderli bene in giro e credo saremmo una bella squadra." gli diede una leggera gomitata dopo essersi seduta vicino a lui con espressione divertita.
"Ma che bel modo di rimorchiare Signor Thunderman! Peccato, che non lascerei la mia compagna di misfatti, si potrebbe concordare però, quando rimetterai piede a scuola ovvio." lui fece per pensarci, guardando altrove, per poi soffermarsi sui suoi occhi.
"Ci sto signorina Low, affare fatto!"
Si strinsero la mano.
Bene, ora avevano un amico in più entrambi. Un buon inizio no?

Lasciò la casa dopo un paio d'ore, senza pensieri fino a che sul ciglio della strada, vicino al marciapiede una moto accostò, l' avrebbe riconosciuta tra mille, aveva passato l'estate con Erik a modificarla quasi interamente. Non lo lasciò finire togliersi il casco nero, che fu già vicino alla moto con passo svelto.
Rimanendo delusa.
Quel viso non era il suo, ma di un altro.

"Allora abiti qui vicino anche tu?" mi chiese tranquillamente Austin, il loro controllore, lei negò in risposta.
"No e non parlo con dei cattivi ragazzi, non so se si spiego.." lo osservò con le mani nelle tasche dei jeans.

Sogno e Realtà (Thunderman serie) [Sospesa]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora