Litigi

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Capitolo Settimo

La ragazza che nei giorni seguenti era riuscita ad evitare Albus e quel suo amico platinato adesso si ritrovava in un bel pasticcio.
Dominique la sua bellissima ed intelligentissima cugina dai capelli biondi, e boccoli perfetti accompagnati da occhi azzurri, limpidi come il cielo, esattamente come voleva lo stereotipo di ragazza perfetta. E Lily la piccola e "dolce" sorellina di Albus e James dai capelli del tipico colore che caratterizza Weasley, dato che lei lo era da parte della madre ed esattamente come lei li aveva lisci, mentre gli occhi del colore della terra bagnata, marroni scuro. Entrambe in quel momento l'accerchiavano senza lasciarle via di scampo. Lo scontro tra lei e le cugine era inevitabile e Rose lo sapeva bene. Sapeva che in quella scuola andavano tutti i suoi parenti, ma nonostante questo voleva stare con suo cugino nonché migliore amico Albus, e per realizzare questo desiderio avrebbe sopportato chiunque le sarebbe stato contro.
《Oh! Guarda chi abbiamo qua Domi》disse con un'aria di finta sorpresa Lily la più piccola tra le tre presenti.
Dominique si girò dal suo lato per guardarla con sufficienza.
《Mi sembra sia quella nostra cugina... Lo hai capito no Lily?》disse facendo una risatina alla fine come per evidenziare l'inferiorità di Rose confronto a loro.
《La scenetta dell'altro giorno nella Sala Grande è stata proprio degna di te, volevi attirare l'attenzione come al solito》disse Lily.
《Non potevi proprio stare più di una settimana dall'inizio della scuola senza che si parlasse di te》continuò la bionda.
Rose continuò a stare immobile a guardare negli occhi la persona che le parlava senza però rispondere o reagire.
《Non ti vergogni a farti vedere in giro? Ovvio che no come potresti, tu sei solo la "povera vittima" 》disse arrabbiata la piccola rossa.
《Secondo me dovresti solo tornare da dove sei venuta, e non fare mai più ritorno, ovviamente》risero entrambe in modo malvagio, sperando di ferirla.
Lei come al solito stette zitta e continuò a sostenere lo sguardo delle due.
《Non contrabbatti? Non hai voglia di urlare? Oppure vuoi andare a raccontare a tutti di quanto siamo cattive》
La spinsero con forza facendole toccare con le spalle il muro del corridoio.
Molte persone forse avrebbero avuto paura in una situazione del genere ma lei non l'aveva affatto.
Loro non vedendo alcuna reazione da parte sua si spazientirono. La Potter alzò una mano con l'intenzione di tirarle uno schiaffo, lei vedendola le porse la guancia invitandola a terminare ciò che aveva appena iniziato.
Vide che dopo la sua azione la cugina era diventata molto più insicura di quanto già non fosse, e con lo guardo chiedeva aiuto alla bionda che era rimasta pietrificata come lei. In due forse si davano più forza a vicenda. Era sicura che se fosse stata da sola Lily non avrebbe mai nemmeno avuto il coraggio di alzarla quella mano.
Dopo quell'attimo di indecisione però tornò in sé e scosse la testa e con fermezza le lasciò una cinquina sul volto per andare via un attimo dopo.
Lei rimase ferma sul posto a pensare a tutto ciò che le era successo in quel poco tempo, era incredibile di come i rapporti che aveva un tempo con i famigliari erano andati degradandosi in questo modo dopo ciò che successe anni fa.
Riprese a camminare verso la lezione che oramai erano già iniziate. Decise quindi di saltare la prima ora e si appostò in biblioteca aspettando l'inizio della prossima lezione.
Leggeva "Sette minuti dopo mezzanotte" una storia che parla di alberi che si mettono a camminare per trasformarsi in mostri. Ma si può davvero definire mostro un albero che aiuta le persone che anche se a volte sono cattive, malvagie, avare? Lei non la pensava assolutamente così, perché sapeva bene che forse, c'era quella parte che in ognuno si può salvare. O perlomeno la pensava così.
Era persa in quel mondo, che le piaceva molto di più rispetto a quello reale, che non si era minimamente accorta della figura che le stava dietro. Che la guardava attentamente studiando ogni suo piccolo dettaglio.
Quella figura che non aveva intenzione di farle nulla di male se non osservarla senza il suo consenso.
Quella figura che la scrutava così attentamente notò il segno dello schiaffo sulla guancia che di solito era candida, e adesso arrossata, gli dispiaque a tal punto da avvicinare la mano aperta verso quella morbida guancia. Poco prima di poggiarcela sopra però si accorse dell'errore che stava facendo e con un gesto repentino chiuse la mano e la riportò al suo posto.
Dopodiché con estrema delicatezza così com'era arrivata la figura maschile se ne andò lasciando Rose alla sua amata lettura.
La ragazza un'ora dopo si alzò da quel comodo posto sui divanetti che si trovavano in biblioteca e si avviò verso la porta, che trovò aperta.
Questo la mise parecchio a disagio perché era sicura di averla chiusa quand'era entrata, ed era altrettanto sicura che nessuno fosse entrato facendo rumore.
Solo in quel momento capì di aver commesso un errore. Non era rimasta in allerta come suo solito perché si era lasciata trasportare dalla gioia di leggere quel meraviglioso libro e aveva perso il controllo sul mondo che la circondava lasciandosi sfuggire un dettaglio come la presenza di una persona.
Ciò non sarebbe dovuto accedere. Si ritrovava adesso a darsi mentalmente della stupida e camminare con ferocia verso la seconda lezione.



Luce nell'Oscurità   [ScoRose]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora