Capitolo 19

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-Quindi noi siamo la razza superiore, razza pura o ariana se volete, questo bambino intende proprio esprimere le sue emozioni quando vede una potenza così sublime, lo descrive come l'uomo da seguire che ci porterà in un futuro migliore, eliminerà le razze che sono un danno per la nostra società, quelle sporche e le razze parassite che ci rovineranno se noi non interveniamo- tipo gli Ebrei e bla bla... la professoressa ci sta facendo uno dei suoi tanti discorsi sul regime nazista, sulle razze nordiche e quelle che rovinano la nostra società. Stiamo leggendo un testo dove un bambino descrive le sue emozioni sulla prima volta che ha visto Hitler da vicino.

-Bene ragazzi, la prossima volta mi portate le vostre impressioni su come vedete Hitler e tutti i punti del partito nazista, cioè cosa stanno facendo per migliorare la nostra nazione e il mondo- dopo aver segnato tutte le indicazioni della professoressa, mi alzo e insieme a tutti i ragazzi esco dall'aula con la mia cartella sulle spalle.

-Quando Miss. Hünter inizia tutti quei discorsi sul regime e noiossisima- si lamenta Rose mentre usciamo dell'edificio.

Fuori al cancello ci sono Mark e Hansel che ci stanno aspettando, Rose appena vede il suo ragazzo sì butta tra le sue braccia. Non so se è una mia impressione, però Hansel non sembra tanto felice quando la vede. Posso capirlo. Mark è ancora arrabbiato con me per lo schiaffo che gli ho dato, ma non me ne pento minimamente. Non so se me la farà passare liscia ma per come è fatto lui mi potrei aspettare di tutto.

-Ragazzi non immaginate quanto noiosa è stata oggi la lezione- continua a lamentarsi la mia amica mentre si guarda le unghie.

-Già devi benedire la tua famiglia che ti dà un'istruzione, poi ti lamenti anche, ma dopotutto cosa ci vogliamo aspettare da una ragazza- dice Mark sottolineando il suo disprezzo per la mentalità femminile e enfatizzando il suo maschilismo.

Lo guardo male ma a lui non importa, si sente superiore e non di poco. Hansel mi sembra un ragazzo molto tranquillo, non risponde niente dopo questa affermazione del mio presunto ragazzo. Dopo aver salutato Hansel e Rose, mi incammino con al fianco Mark per tornare a casa. C'è molta tensione tra di noi non ci scambiamo una parola.
Per strada ci sono bambini che giocano a rincorrersi, uomini in divisa, donne indaffarate.
Mentre camminiamo per la strada da un negozio escono dei soldati che buttano un uomo a terra e gli obbligano di salire sulla loro macchina. Riconosco immediatamente quel negozio e l'uomo. È il signore che mi ha venduto le caramelle qualche mese fa, infatti avevo notato qualcosa di strano nel suo negozietto. Per esempio non aveva l'immagine del Führer da nessuna parte o la svastica.

-No per favore, non ho fatto niente...- implora il negoziante.

-Sporco ebreo! Sali!- il soldato lo prende per il colletto della camicia e lo butta dentro al furgone.

Cerco di fare un passo avanti ma Mark me lo impedisce afferandomi un braccio in modo brusco. Il furgone se ne va e tutto ritorna in silenzio.

-Ahia! Lasciami mi fai male- Mark aumenta la presa sul mio braccio e mi avvicina di più a lui.

-Non stavi per andare a intervenire vero?- domanda in modo gelido guardandomi con i suoi occhi ghiaccio.

-E anche se fosse? Non sono affari tuoi-

Mark inizia a camminare più velocemente tenendomi per l'avambraccio. Entriamo nella via residenziale dove c'è la mia casa e le persone diminuiscono visto che non è una strada centrale della città. Mark si ferma e si gira verso di me.

-È inutile che continui a essere così impertinente, adesso siamo fidanzati quindi non sei completamente sotto il mio controllo ma quando ci sposeremo tu sarai mia e non avrai via di scappo- dice sottovoce ma usa quel tono da farmi gelare in sangue nelle vene.

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