18. Un lunedì mattina di 💏

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Ed ecco il lunedì​ dopo un weekend straordinario. Come ogni mattina di scuola son davanti il cancello ad aspettare Matt e Jenette che, a quanto pare, anche oggi sono in auto e mi hanno lasciata da sola in bus.
Con le cuffiette alle orecchie ripercorro tutti i momenti dal sabato sera ad adesso, l'idea che io ed Avan stiamo assieme mi è ancora un po' strana nonostante la domenica passata insieme in cui avremmo dovuto studiare ma in realtà siamo stati tutto il pomeriggio sul divano accoccolati a guardare film e pomiciare. La sensazione delle sue labbra sulle mie, delle sue mani che sfiorano i miei capelli, dei nostri occhi incatenati gli uni agli altri è ancora vivida in me.
Non lo sa ancora nessuno, ad eccezione di Matt e Jenette ai quali non l'ho potuto nascondere quando la domenica mattina si sono presentati a casa mia per sapere i particolari dal mio punto di vista rispetto al ballo, il che non è così negativo data l'attenzione che tutti mi rivolgono dal ballo in poi.

-Ciao, scusa, Elizabeth Gillies?- chiede una ragazzina, probabilmente di prima, che stringe tra le mani l'annuario di quest'anno.

Eli: -Hey ciao, come posso aiutarti?- rispondo cortese togliendo una cuffietta, lei mi porge tremante il libro aperto sulle foto della mia classe.

-Mi firmi l'annuario?-
Mi passa una penna, nonostante le dita dure dal freddo cerco di scrivere il mio nome in bella grafia e lo accompagno con un cuore.

Ava: -Non sapevo facessi gli autografi, devo mettermi in coda?- ridacchia una voce dietro di me, poi due mani si posano sui miei fianchi e il suo mento compare sopra la mia spalla.
Le mie labbra si curvano all'insù nel riconoscere il mio ragazzo.

-Oh mio dio, Avan Jogia!- balbetta la ragazzina incredula, come sempre lui le rivolge un sorriso gentile e le fa l'occhiolino.

Ava: -Perché faccio sempre quest'effetto?- sbuffa ridendo, la ragazzina porge nuovamente l'annuario aperto sulla pagina dedicata alla squadra di calcio in cui spicca la foto di Avan come capitano.

-Mi firmi l'annuario?- ripete allungando la penna ad Avan, il moro la prende e traccia veloce il suo nome aggiungendo vicino uno smile.
-È il giorno più bello della mia vita.- sospira lei chiudendo il grosso libro e baciandone la copertina, con aria sognante se ne va abbracciata all'annuario.

Eli: -Beh, che dire, hai una nuova ammiratrice.- borbotto girandomi verso il mio moro, un sorrisino solca le sue labbra.

Ava: -A me sembra che tu ne abbia molti di più, signorina Gillies.- mormora riferendosi alle decine di ragazze che sopra a leggins, jeans e calze, indossano i calzini antiscivolo più strambi ed eccentrici che io abbia mai visto.

Eli: -È solo moda, passerà.- bisbiglio, stringendo tra le mani il colletto del suo giubbotto ed avvicinando il mio viso al suo per baciarlo, ovviamente non oppone resistenza ed anzi infila la sua lingua tra i miei denti scontrandosi con la mia.

Ava: -Pensavo mi aspettassi per venire a scuola.- dice Avan quando le nostre labbra si separano.

Eli: -Non ho collegato il fatto che hai l'auto.- confesso mentre ci incamminiamo per entrare a scuola.

Ava: -Già, lo ho capito quando tuo fratello George mi ha risposto che non c'eri. Comunque domani son da te alle sette e cinquanta.-

Eli: -Penso sia dalla prima che sogno qualcuno che mi porti a scuola in macchina...- borbotto con un sorrisino, lui intreccia le dita tra le mie e mi rivolge uno sguardo.

Ava: -Ancora non capisco come io abbia fatto in questi cinque anni a conoscerti solo ora.-

Eli: -Oh, te lo spiego io: cheerleaders che ti stanno attorno più popolarità d'atleta più egocentrismo uguale a non cago di striscio la piccola Gillies che mi guarda sbavando mentre passo per i corridoi.- sbuffo, lui ridacchia e scuote la testa muovendo i capelli lunghi sulle spalle.

Ava: -Così mi fai sembrare un mostro dall'ego smisurato...-

Eli: -Perché, non è quello che sei?- chiedo con un sorrisino, lui alza lo sguardo al cielo.

Ava: -D'accordo Gillies, il mostro dall'ego smisurato e dalla figa facile ti chiede se sei libera questa sera...- domanda aprendo la porta per entrare nell'atrio ancora mezzo vuoto.

Eli: -Può essere, cos'hai in mente?-

Ava: -Niente di ché, serata easy: film e pizza.- risponde alzando le spalle, lo guardo bieca... perché i suoi occhi mi dicono tutt'altro?

Eli: -Va bene, a che ora?-

Ava: -Finisco allenamento alle sei, facciamo per le sette?- propone, io mi limito ad abbassare la testa in segno d'assenso.

Dopo scuola Matt invita me e George a mangiare da loro il pasticcio fatto da Rose, e come rinunciare? Zia Rose fa il pasticcio migliore di tutti gli Stati Uniti. Dopo pranzo riesco a convincere Ally e George a portare fuori Otis, anche se sarebbe il mio turno, così io e Matt ci chiudiamo in camera sua. Vuole farmi sentire una nuova canzone e vuole che io gli dia dei consigli, così mentre lui imbracci la sua fedelissima chitarra classica, io mi siedo al piano.

Il nuovo pezzo di Matt si intitola "What dreams may come" ed è qualcosa di meraviglioso.
Lo guardo affascinata mentre mi canta il breve pezzo già scritto.
In realtà io mi limito ad osservarlo mentre prova diverse note e diversi accordi cercando quello che più si addice alla dolce melodia che le sue corde vibrano.

Mat: -Mi quindi con Avan come va?- domanda dopo una ventina di minuti in cui il solo suono era la sua chitarra.

Eli: -Bene, sta sera vado a casa sua.-

Mat: -Vuole già arrivare in seconda base?- borbotta, nel suo tono leggo la gelosia che prova verso Avan il che mi fa sorridere.

Eli: -Tranquillo Matt, so badare a me stessa.- lo rassicuro, lui sospira e pizzica nuovamente la corda spostano il dito di capotasto in capotasto.

Mat: -Non è questo che mi preoccupa... fammi un sol...-
Obbedisco abbassando le dita sui tasti per comporre l'accordo di sol.
Mat: -Quello che mi preoccupa è lui.- borbotta sfilando la matita da dietro l'orecchio per annotare la nota e l'accordo sul testo della canzone.

Eli: -È un bravo ragazzo, son certa che andrà tutto bene... tu ed Ariana? Com'è andata ieri sera?- chiedo ipnotizzata dalle sue dita sicure che corrono sul manico in cerca della prossima nota perfetta.

Mat: -Non lo so, a volte il fatto che sia cheerleader mi mette un po' a disagio... si bemolle.-
Compongo l'accordo e lui scuote la testa con una smorfia.

Eli: -Nel senso che hai paura della concorrenza, Matt?- tento.

Mat: -Forse è più il fatto che ha tantissima esperienza rispetto a me e che è davvero molto bella... do diesis?-
Suono l'accordo, questa volta lo scrive.

Eli: -D'accordo, è davvero mooolto bella, ma son sicura che, se ha scelto te un motivo c'è.- rispondo lui sospira e scuote la folta massa di ricci scuri.

Mat: -Non lo so, a volte penso sia uno scherzo: com'è possibile che per anni siamo rimasti tutti e tre single a sbavare per cotte che sembrava non c'avrebbero mai cagato manco di striscio, ed ora nel giro di tre settimane abbiamo tutti e tre i nostri sogni fatti realtà... fa.- confessa annotando ancora una volta la nota appena trovata.

Eli: -Ti riferisci a Jenette e Nathan, io e Avan, tu ed Ariana?-

Mat: -Beh si, penso che dopo quattordic'anni che mi conosci tu sappia di quanto sia paranoico.-

Eli: -Beh si, solo che con questa paranoia ti stai rovinando metà del tempo che passi con Ariana; che differenza fa se un giorno vi lascerete? Intanto avrete passato bene del tempo assieme.- dico, lui non sembra molto convinto di quello che ho detto ma non commenta, si limita a dirmi di provare il prossimo accordo.

Un mese per dirti "Ti amo"Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora