Chapter one hundred and thirteen

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Salve a tutte! Prima che iniziate a leggere tengo a precisare che questa FF non è la mia, però ho avuto il permesso dalla scrittrice di postarla. È stata scritta da Benedetta Antognoli, l'amministratrice della pagina facebook "One Love, One Direction" ( https://www.facebook.com/photo.php?fbid=477646562281408&set=a.477646538948077.103551.319318428114223&type=3&theater ) La potrete trovare anche su twitter: @imjustbi

Detto questo buona lettura!

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"Sono a casa" dissi entrando

Non ebbi nessuna risposta. La casa sembrava vuota.

"Harry?" dissi guardandomi intorno

Ancora nessuna risposta.

Mi tolsi le scarpe e le misi a posto, poi mi buttai sul divano.

"Sorpresa" esclamò

Mi diede un bacio sul collo poi venne accanto a me sul divano.

"Ma dov'eri scemo?" domandai dandogli un bacio

"Di la..." sorrise

"E perché non mi avevi risposto?" dissi soffocando una risata

"Ti ricordi che ti avevo detto che non dovevi prenderti impegni per stasera?" disse richiamando i miei pensieri al pomeriggio prima

"Oddio...si" sospirai portandomi una mano alla testa

"..."

"Che hai combinato? Niente cenetta romantica a lume di candela spero!" dissi osservandolo

"No, niente di questo tipo, non ti preoccupare" mi rassicurò

"E allora?" domandai curiosa

"Guarda cosa ho comprato" disse alzandosi e andando verso il tavolo

"Che hai comprato?" domandai con ancora altra curiosità

"FIFa!" esclamò

"Oddio!" dissi saltandogli addosso

"Stasera FIFA e cupcakes!" sorrise dandomi un bacio

"Hai fatto i cupcakes?" chiesi stupita

"Esatto" disse con soddisfazione

"La serata perfetta!" esclamai incredula

"Non una delle più romantiche" ammise

"Quando capirai che a me non interessa dove sono, che cosa faccio, cosa indosso? Potrei essere anche su Marte e dormire ma sarei la persona più felice di questo maledetto mondo se ti avessi accanto a me comunque" dissi sorridendo

"E quando hai questi momenti di pura dolcezza mi verrebbe voglia di prenderti, sbatterti al muro e baciarti fino a rimanere senza fiato" ammise senza esitazione

"E allora fallo!" lo incitai

Mi spinse contro il muro ed iniziò a baciarmi dolcemente mentre cercava di togliermi la maglietta. Io cercavo a fatica di sbottonargli quella cavolo di camicia. Ma non ci riuscivo.

Lo volevo troppo.

Ero finalmente riuscita a togliergli quella camicia e lui la maglia a me quando sentii degli strani rumori.

"Che cos'era?" dissi bloccandomi

"Che cosa?" domandò non capendo

"Il rumore" continuai

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