Non poteva essere reale...
L'unico spicchio di sole un una piena giornata di tempesta...
La mia dama...
Non doveva andare così! NON DOVEVA!<<Nooooo!>> Urlai, in preda al terrore, balzando su a sedere. Mi guardai intorno freneticamente, ma intorno a me c'era solamente la mia stanza. Vidi un'ombra bianca muoversi alla mia destra e mi girai frettolosamente. Non c'era niente.
"Non riesco a sopportarlo senza che mi venga un'ondata di tristezza."
<<Adrien! Adrien! Posso avere una->> Plagg si fermò dal farmi una richiesta piuttosto ovvia, che io affermai con un cenno del capo, non potendo nascondere un sorriso malinconico.
<<Di nuovo quel sogno?>> chiese, balbettando impaurito dalla mia possibile reazione.
<<Si! E non smette di tormentarmi!>> Per poco non mi strappai la testa dalla frustazione.
Institivamente sbattei un pugno sul muro, non riuscendo ad impedire a delle lacrime di uscire.
<<Signorino, tutto bene?>> Sentì Nathalie che mi continuava a riempire di domande. <<Si... si, sto benissimo.>> Cercai di rispondere in modo che non pensasse che mi fosse preso un attacco d'ira.
<<Comunque volevo avvertirla che la colazione è pronta. Scenda il prima possibile.>> Sentì i suoi passi risuonare fino a che non scese il silenzio completo, se non per Plagg che continuava a masticare il Camembert il meno rumorosamente possibile.
Mi asciugai le lacrime in fretta e incominciai a prepararmi per la scuola. Mi vestì con dei jeans e una maglia uguale ma con una zampa da stile Chat Noir. <<Plagg, vieni.>> Il Kwami si nascose nella borsa docilmente. Lo faceva spesso da quando... Non importa.
Scesi per la colazione, e anche se c'era il mio piatto preferito, per me era sempre una giornata nera. Dovunque appoggiavo lo sguardo era, tutto più cupo, più triste, o almeno più del solito. Venni accompagnato a scuola e come al solito camminai fino ad incontrare Nino e Alya; mi salutarono con un sorriso ma era malinconico, proprio com'ero io da quando...
La scuola era cambiata: non molti sorridevano, Rose era sempre triste, Juleka pure più del normale, Cholè aveva smesso di fare la civetta ed era diventata malinconica pure lei; insomma, nessuno era più gioioso da molto tempo. Pure Alya e Nino, che sapevano affrontare le situazioni con un sorriso e tanta energia, non erano più gli stessi. <<Adrien, anche oggi...>> Alya mi chiese timorosa, sapendo già che la risposta era affermativa. <<Si. Ormai quel sogno non smette più di tormentarmi da quando lei...>> Strinsi i pugni per rabbia: ricordare faceva troppo male!😢
<<Calmati Bro, non ci devi pensare, ok?>> Nino mi guardò cercando di sollevermi il morale con lo sguardo, ma anche nei suoi occhi c'era solo tristezza.
<<Ok.>> Una persona mi si buttò addosso: non era nè Chloè nè Lila. Era Kagami. Da più di mese eravamo fidanzati e non mi sembrava molto triste alla sua... La campanella suonò e fummo costretti ad ascoltare una lezione sulla Seconda Guerra Mondiale, a cui nessuno importava minimamente; anche i professori non riuscivano ad essere felici come quando spiegavano la loro materia preferita. Tutta la scuola era spenta, e non solo quella.
Dopo la scuola, e dopo aver dovuto staccare da me Kagami con forza, tornai a casa e feci una doccia calda: in quel momento vidi ancora una volta quell'ombra bianca che si muoveva troppo rapidamente per i mie occhi; dopo fui costretto ad andare ad un set fotografico, ma neanche lì il sorriso compariva; il fotografo, poi, non pretendeva quasi nessun sorriso, come se sapesse che per me era inpossibile anche solo provarci.
Tornato a casa ero stanco morto, ma non dormivo per paura che l'incubo potesse ritornare. <<Adrien, devi riposare almeno il minimo indispensabile, se no non riuscirai a resistere a lungo nelle battaglie.>>
<<Hai ragione Plagg. Speriamo solo che non riaccada di nuovo, anche se mi sembra inutile sperare.>> Andai a dormire per ricaricare l'energie, anche se dubitavo che sarei riuscito a dormire anche solo per cinque minuti.Eccolo di nuovo.
La città intera, grazie al suo Luchy Charm.
Lei in quella posizione, che mi fa velare gli occhi dalle lacrime.
NON DOVEVA ANDARE COSÌ!