Non riuscirei a immaginare una vita senza te.

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Quella sera era così diversa, tranquilla e pacata. Isaac e Scott aveva cenato e dopo essersi fatti un po' di coccole, il secondo si era addormentato tra le braccia del primo. Cosa che il biondo cenere si aspettava, Scott non aveva dormito durante la notte quindi era abbastanza sicuro che si sarebbe addormentato subito, dopo cena. Il fatto è che ogni volta isaac stava fermo lì a fissarlo, trovava estremamente rilassante fissare il suo ragazzo mentre dormiva. Era qualcosa che non si sarebbe mai stancato di fare, qualcosa di unico, la cosa che più lo rendeva unico è che fra tanti sulla terra, ci fosse proprio lui li in quel momento. Lui a poter fissare quella creatura così bella, dormire fra le sue braccia. Poggiata con la testa contro al proprio petto. Posizione alquanto comoda per lui ma non per il moro, che ogni volta che isaac si muoveva mugulava. Decide di alzarsi poco dopo dal divano, così porta le mani sotto le ginocchia del più piccolo e lentamente si alza dal mobile facendo attenzione a non svegliarlo. Lo stringe a sé e si dirige verso le scale che portavano al piano di sopra. Da quando entrambi stavano insieme, avevano deciso convivere da coppia sposata, cosa che sarebbero stata non poco più di sei mesi. Arrivato in camera da letto, adagia Scott sul letto e la scena che gli si presenta davanti lo addolcisce completamente. Scott abbracciava il cuscino a sé, poggiandoci la guancia dolcemente. Dopo di che prende una coperta che stende sopra al corpo del ragazzo, infine si avvicina a lui e si china, facendo così poggia le labbra sulla sua fronte, dove lascia un bacio. Si allontana e spegne la piccola abat journ prima di ritirarsi nuovamente sotto, si siede sul divano e accende la televisione. Il sonno non tarda ad arrivare anche da lui, dato che pochi minuti dopo si ritrova con gli occhi chiusi e le braccia stese ai lati dei suoi fianchi. Aveva decisamente bisogno di dormire un po' anche lui, dato la giornata che aveva passato. Solitamente la notte non riusciva mai a dormire, mentre il ragazzo al suo fianco si. A volte lo invidiava, invidiava il fatto che lui riuscisse sempre a dormire tranquillamente, senza pensieri che lo assillavano anche durante il sonno e a volte, voleva essere al suo posto. Qualcuno però decise che quella sera non doveva essere così, non doveva andare in quel modo. Isaac se ne accorge dopo poco, chiamatelo istinto di sopravvivenza o quant'altro ma ogni volta che Scott stava male era come se lui lo sentisse, come se sentisse che qualcosa non andava decisamente bene. Le urla che provenivano dal piano di sopra lo dimostravano, urla che prima erano sussurri, che dato il suo dono da creatura sovrannaturale, isaac aveva sentito bene. Proprio quelle urla lo fecero scattare dalla posizione nella quale si trovava. Si alzò di fretta dal divano, non badando al telefonando che era caduto per terra, producendo un grande tonfo. Sale le scale e già da li riesce a sentire quello strano odore, un odore così forte che quasi lo stava destabilizzando. Mai sentito qualcosa di così forte in vita sua. Entra in camera e quello che gli si presenta davanti non può far altro che destabilizzarlo ancora di più, una vista che decisamente lo distruggeva, poteva sentire il suo cuore cessare di battere e cadere a terra per poi rompersi in mille pezzettini. L'uomo della sua vita era lì, tremolante e con lo sguardo basso. Poteva notare gli artigli che si erano fatti spazio sulle sue dita e le macchie di sangue sul lenzuolo, che come le mani del ragazzo era leggermente forato e lacerato, rabbrividisce appena, quando il moro alza lo sguardo su di lui, mostrano i suoi occhi color nocciola, sostituiti dal colore rosso intenso. Tipico colore che caratterizzavano le iridi di un Alpha. Quegli occhi avrebbero fatto paura a chiunque li guardasse, ma non a lui. Ad Isaac ormai non facevano più paura o forse si, ma di meno degli altri. Avanza lentamente verso di lui e gli si siede di fronte, prendendogli poi le mani.
<<Scott..>> riesce a dire in un sussurro, spostando le mani sul suo viso. Lo guarda attentamente prima di continuare a parlare.
<< Era solo un sogno. Solo un brutto sogno. Calmati.>> Mormora mentre mantiene lo sguardo sui suoi occhi che adesso avevano ripreso il loro normale colore nocciola. In risposta lui non sembra essere d'accordo in quanto lo vede scuotere la testa, mentre alcune lacrime cominciavano a rigare il suo volto.
<<sembrava così vero..>>
Isaac poteva definirsi decisamente uno stupido in quel momento, stupido per non riuscire a capire quello che lui intendesse con quella frase. Si ritrova poco dopo, lui attaccato al proprio torace, lo abbracciava stringendolo a sé e il biondo cenere si ritrova a ricambiare quell'abbraccio disperato, stringendolo con protezione a sé. Come se in quel momento volesse assorbire tutto il male che stava provando.
<<cosa hai sognato piccolo?>> sussurra e gli prende il viso tra le mani, cacciando via alcune lacrime con i pollici.
<<non ho mai sentito così tanta tristezza provenire dal tuo corpo...>> sussurra leggermente e china il viso di lato, facendo più un sospiro.
<<tristezza e dolore..>> passano pochi secondi che sembrano un'eternità, non appena il moro gli rivolge un piccolo sorriso evidentemente molto triste, portando poi le mani sulle proprie. La voce esce in un sussurro, come se lo stesse dicendo a sé stesso.
<<Ho sognato te..>>
schiude le labbra alla sua risposta e continua ad accarezzare i suoi zigomi con i pollici, spostando poi le mani tra i suoi capelli cominciando ad accarezzare pure quelli lentamente.
<<oh adesso capisco.>> fa un piccolo sorriso cercando di sdrammatizzare un pò quella situazione, tornando subito dopo serio, ritornando a guardarlo col suo sguardo preoccupato.
<<cosa è successo nel tuo sogno?>>
Lo sente deglutire e lo guarda, cercando di percepire altre emozioni, altre emozioni che contrastassero un po' di quel dolore che lo stava divorando. Comincia a torturarsi le mani prima di cominciare a parlare.
<<Era nel periodo in cui era morta Allison.. ed ancora Void Stiles girava per la città, non eravamo riusciti proprio ad ucciderlo.. aveva deciso di... fare un incontro per “chiarire”, e tu sai come sono fatto io, quindi ho accettato. Alla fine era solo una trappola e quello che ci ha rimesso sei stato tu...>>
La sua voce rotta quasi lo spiazzò.
<<Isaac ti prego non riuscirei ad immaginare una vita senza te.>>
Fa un lungo sospiro non appena finisce di parlare e lo guarda, smettendo poco dopo di accarezzare i suoi capelli, spostando le mani sul suo collo, poggiando i palmi freddi contro la sua pelle calda.
<<Scott non posso prometterti che nel corso di questi anni non mi succederà nulla.>>
Dice con un tono abbastanza dispiaciuto, purtroppo era così, lui non leggeva nel futuro e se lo avesse fatto.. beh. Avrebbe cambiato tutte quelle cose che non voleva sarebbero successe.
<<Se adesso non ci fossi tu io sarei già morto da anni, soprattutto dopo la morte di quello che chiamavo mio padre, lui mi manteneva. Tu mi hai salvato la vita, Scott. Io ho intenzione di morire con te, mano per la mano. Ma preferibilmente non adesso, quando entrambi non avremo più la forza di camminare, di parlare, di muoverci. Ogni giorno vedo il tuo amore, nei miei confronti, crescere sempre di più. Tu sicuramente vedi il mio, ma non lo dimostro mai abbastanza, non ci sono abituato. Preferisco dimostrartelo a gesti che a parole. Ma tu sembri accettarlo, sembra che ti importa solo avermi accanto a te.>>
conclude per poi fare un lungo sospiro e abbassare lo sguardo.
<<a volte mi chiedo se questo sia solo un incubo, un incubo diverso dagli altri. Che inizia bene e quando sei al limite della felicità ti risvegli, e ti accorgi di non avere quello che hai sempre desiderato, ma che qualcuno nel mondo ti ha augurato di sognarlo solo per farti un dispetto.>>
Il moro non fa altro che ascoltarlo, semplicemente ascoltarlo, era la cosa che più amava di isaac, ascoltare la sua voce lenta e profonda che riusciva a rassicurarlo anche quando succedevano cose terribili, Scott era convinto che su di lui, quel ragazzo, avesse un potere inimmaginabile che neanche lui sapeva spiegarsi precisamente. Gli aveva semplicemente donato tutto il suo amore e tutto il suo cuore, che sperava, vivamente, un giorno non facesse a pezzi. Lo amava ed era follemente innamorato di quel ragazzo, così tanto da volergli donare tutto, anche se non aveva niente. Scuote la testa alle parole che il biondo cenere aveva pronunciato e porta le sue mani sulle proprie guance. In quel preciso istante isaac si perde nel sorriso che il ragazzo gli rivolge, uno di quei sorrisi che rivolgeva solo e soltanto a lui.
<<Io non credo che questo sia un incubo... Fidati che nessuno ti augurerebbe nulla del genere e fidati pure che se non fossi con me, non ti perderesti tutto questo gran spettacolo.>>
Isaac lo guarda e fa un sospiro alle sue parole. Poteva decisamente dire di amare quel ragazzo più della sua stessa vita ma solo un difetto aveva, quel piccolo difetto, si sottovalutava. Come si suol dire, la perfezione non esiste eppure lui l'aveva davanti agli occhi. Era sicuro ogni giorno di più che quello che aveva di fronte agli occhi non fosse un semplice dono. Uno di quelli impacchettati nella carta del giornale. Ma uno di quelli fatti veramente per bene, impacchettati con la carta color oro, oro vero, con tanto di fiocco rosso in cima. Lo guarda per un altro istante, tanto per capire effettivamente cosa gli girasse in testa. Nonostante tutti quegli anni isaac era sicuro che alcune cose Scott non gliele avesse dette.
<<vorresti dire che tu non sei la cosa più bella che mi sia capitata in diciannove anni di vita?>>
sussurra quasi ferito dalle sue parole, quando si sottovalutava era come una lama nel petto. Aveva sempre visto Scott come il leader del gruppo, quello sempre sicuro di sé, quello che dava speranza agli altri ma che infondo non l'aveva mai data a sé stesso. E forse questo isaac lo aveva capito subito. Solo che vederlo e sentirlo con le sue orecchie faceva ancora più male.
<<sei il mio più grande spettacolo Scott, lo spettacolo che guarderei centinaia di milioni di volte senza stancarmi mai.>>
Conclude e dopo di che silenzio, un silenzio assordante invade la stanza. Dopo poco le loro labbra si uniscono, creando così una scintilla, la solita scintilla che si accendeva ogni qual volta le loro labbra si univano, creando l'apocalisse. Quella scintilla che si chiama amore. Un amore che si ritrovarono poco dopo a consumare tra quelle lenzuola e quella notte stellata. La loro notte stellata. Una delle tante.

You're mine and I'm yours, and if we die, we die.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora